Sofferènze e immobili, il buco nero di Hvb

Sofferènze e immobili, il buco nero di Hvb Sofferènze e immobili, il buco nero di Hvb Oltre cinque miliardi di crediti incagliati, soprattutto ad Est BHnHMHH i r corrispondente da BERLINO UNICREDIT non ba idea di quante difficoltà troverà sulla sua strada. L'impresa più difficile sarà rimettere in carreggiata il business tedesco: se fosse cosi facile, Hvb avrebbe potuto farlo da sola». L'analista Dirk Becker di Kepler Equities guarda con freddezza il dare e l'avere dell'acquisizione fatta da Unicredit e delle sinergie che spera di poter mettere in campo. Gli ostacoli non saranno pochi. Innanzitutto, le sofferenze: attualmente am- montano a 5 miliardi di euro, in lartra TiaT+onOT^ci Tìol finan^iaTnon- le sofferenze: attualmente ammontano a 5 miliardi di euro, in larga parte persi nel finanziamen to della ricostruzione immobiliare della ex Germania dell'Est. Sono crediti diffìcili da esigere, dato che il mercato è crollato e non si vedono segni di ripresa. Nel 2003, però, Hvb ba staccato il settore immobiliare - che inizialmente aveva fatto la fortuna del gruppo - costituendo una banca a parte, Hypo Real Estate, cbe è stata quotata in Borsa e ba avuto un certo successo. Se però la già pesante esposizione di Hvb su asset ad alto rischio dovesse peggiorare, cadrà l'obiettivo di una rendita del capitale al IB^G entro il 2007. «Obiettivo molto ambizioso», co- me scrive Spiegel online. Ti cofrvnrln nroWI orna ò il Vinci- «Obiettivo molto ambizioso», come scrive Spiegel online. Il secondo problema è il business bancario tedesco. Attualmente Hvb ba ima quota di mercato intorno al S^o, cbe tende a scendere. Profumo ba dichiarato cbe «il lato tedesco del business è quello con il maggior potenziale» e il numero uno di Hvb, Dieter Rampi, ha ripetuto che «il problema della vendita delle attività in Germania non si è mai posto». Resta comunque il fatto, come ha sottolineato il quotidiano economico Handelsblatt, che la concorrenza nazionale è molto forte e Unicredit dovrà confrontarsi con le casse di risparmio, che sono leader di mercato. La piazza finanziaria di Fran- coforte non sembra preoccupata rial nnrwrn nlatroì' TJanrlolcVilatf La piazza finanziaria di Francoforte non sembra preoccupata dal nuovo player. Handelsblatt cita il giudizio di un banchiere: «Unicredit finora non è spiccata né per prodotti innovativi né per particolari metodi manageriali». E un altro: «Per noi non cambia niente, resta tutto com'era. E' solo successo che un concorrente ha cambiato proprietario». Un problema «grosso, molto grosso», come l'ha definito il leader del sindacato dei bancari, sarà invece la riduzione dei posti di lavoro. I sindacati non si aspettavano 1800 esuberi - sui novemila annunciati - perché pensavano che il sacrificio di migliaia di posti fatto negh scorsi anni e i tagli già comunicati all'inizio del 2005 fossero stati sufficienti. Invece nei prossimi anni cadranno 4000 posti, su un totale di 26 mila in tutta la Germania. Il piano è triennale, ma già si annunciano grandi mobihtazioni se non verranno rispettate le garanzie. E il portavoce del ministro dell'Economia, Wolfgang Clement, ha fatto sapere che «sui posti di lavoro non è stata ancora detta l'ultima parola». Il Paese più colpito dai tagli è la Polonia, dove le sovrapposizioni di sportelli sono alte e si parla di riduzioni fino al 200Zo del personale. Le organizzazioni dei lavoratori sono già sul piede di guerra, hanno annunciato che non pennetteranno che il loro futuro venga deciso a Milano e combatteranno duramente per i loro posti di lavoro. Rampi però è ottimista: «Non sarà difficile trovare un accordo con i sindacati». Poi ci sono gh azionisti di Hvb, che devono scambiare le loro azioni con quelle di una banca di cui non sanno giudicare il valore e della quale fino a poche settimane fa neppure conoscevano il nome. Per questo domenica, nel consiglio di sorveglianza, la discussione è stata molto accesa. Gh azionisti di Bank Austria - la filiale austriaca che è la vera perla di questa acquisizione ìanno già fatto sapere di considerare troppo basso il prezzo di 70,04 euro euro per azione. Munich Re, la compagnia di assicurazione che oggi possiede il 180Zo di Hvb e nella nuova entità dovrebbe scendere al 6,3^0, non ha ancora preso nessuna decisione anche se ha offerto un grande sostegno all'operazione. Se questi sono i dolori, le gioie per Profumo dovrebbero arrivare dall'Est. L'acquisizione è stata voluta proprio per rafforzarsi su quei mercati, che conoscono una crescita continua. E non ci sono segnali che possano costituire una delusione.

Persone citate: Dieter Rampi, Dirk Becker, Kepler Equities, Profumo, Wolfgang Clement

Luoghi citati: Bank Austria, Berlino, Francoforte, Germania, Germania Dell'est, Hvb, Milano, Polonia, Unicredit