Gabriella, lady-Oscar vestirà le Olimpiadi

Gabriella, lady-Oscar vestirà le Olimpiadi DOPO DANTE FERRETTI CHE RiALLESTiMf LO STATUARIO PSt MUSEO ECSiZiO, UM ALTRO CiRAMPE TALENTO LAVORERÀ IN PiSMONTE PASCUCCI, TRIONFATRICE A HOLLYWOOD CON «L'ETÀ DELL'INNOCENZA» Gabriella, lady-Oscar vestirà le Olimpiadi Curerà i volontari, l'orchestra, gli spettacoli e la cerimonia inaugurale Colori chiari dedicati alla neve, rosso passionale per il balletto centrale Alain Elkann LA costumista Gabriella Pascucci ha lavorato per un'infinità di grandi registi, in film di straordinario successo intemazionale, da «C'era una volta in America» a «Il nome della rosa», dalla «Lettera Scarlatta» a «L'età dell'innocenza» di Scorsese, film per i cui costumi ha vinto il premio Oscar: è uno dei più grandi talenti italiani che sono riusciti a sfondare all'estero. Signora Pescucci, l'aspetta un importante autunno torinese? «Si, da ime ottobre, poi a novembre, dicembre e gennaio sarà a Torino perché ho accettato l'incarico di occuparmi di costumi e vestiti per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi sulla neve». Di chi sono le coreografìe? «Sono tanti segmenti e in ogni segmento c'è un coreografo o un regista. La cosa giusta per dare un sapore più articolato». Di quali costumi si tratta? «Mi occupo di tutto, dai giovani volontari, dal Coro all'Orchestra ai vari piccoli spettacoli che si terranno uno dopo l'altro». Come mai questa esperienza che esce dal suo campo, il cinema, l'opera? «Mi diverte occuparmi di una cosa nuova e così enorme. E' divertente fare lavori lontano dal cinema. La Kappa 2006 mi conosceva e mi offerto questo lavoro a cui sto apprestandomi fin dallo scorso gennaio. Se un abito da sci va bene, dobbiamo poi fame 800 tutti uguali». Con chi lavorerà? Ho uno staff di tre persone per ora, che aumenteranno quando andremo a Torino. Verranno messe grandi tende ai lati dello Stadio delle Alpi dove verranno vestite mighaia di persone». Ha scelto i colori? «Sono colori chiari, parlando di neve, eppoi c'è un balletto centrale tutto sui rossi, un colore di passione. E' una coreografia importante sulla potenza del corpo umano e l'atletica più che sulla danza. Ci sarà anche, nei minuti centrali, un omaggio alla nostra storia italiana, dal rinascimento al barocco, affidato al gruppo Pesti, famoso per i suoi spettacoh in piazza». Intanto ha lasciato il cinema? «Non del tutto: sto facendo disegni per il prossimo film di Zemekis, che ho accettato di fare perché è uno strano film realizzato al computer senza un set, il che mi permette di stare in Italia ed essere libera a ottobre». E l'opera? «Non ho programmi perché fino a febbraio sono straoccupata. Sennò non mi divertirei. Voghe essere libera a Torino perché credo che ci sarà un'atmosfera vitale piena di giovani volontari e che lavoreremo insieme per quest'evento». Lei ha vinto l'Oscar come co- stamista e lavorerà alle Olimpi¬ adi. Dante Ferretti l'ha vinto per la scenografia e lavorerà per riallestire lo Statuario del Museo Egizio di Torino: che effetto le fa? «Mi diverte. Stimo moltissimo Dante che è anche' lui come me una persona cui piacciono sempre nuove avventure anche fuori del cinema». Questi lavori mettono più in contatto con la realtà? «Sì, fa molto piacere stare a Torino, perché è un modo anche di avere contatti con la realtà, del nostro Paese che talvolta uno perde perché sta per anni fuori». La passione però resta il cinema? «E' il mio grande amore di sempre. Fin da ragazzina sono sempre andata al cinema e quindi mi è poi piaciuto molto farlo», Torino è importante anche per cinema? «Appunto, il cinema è nato a Torino e negh ultimi anni stanno girando molti film. Penso che sia per la disponibilità che la città dà. Nel senso che girare a Roma e a Milano è più difficile soprattutto anche per avere dei permessi. Torino può mettersi di dare più permessi eppoi è anche una città più importante in Italia perché ci sono sempre grandi fermenti che possono interessare un regista». Insomma una toscana giramondo che sta per diventare una torinese? «Sì, credo poi che Torino sia una città-cantiere, si stanno facendo cose bellissime». Cosa pensa del cinema italiano? «Purtroppo è da anni che me ne sono allontanata. Trovo giusto che i giovani registi lavorino con i loro coetanei ed è giusto che ogni genera- zione lavori insieme. Io mi sento un po' vecchia generazione. Lavoro però molto con progetti americani perché quando il cinema costa molti denari allora hanno bisogno di grande professionalità». Ha progetti a lungo termine? «Non ne voghe avere perché quello che mi piace nel mio lavoro è non sapere cosa mi succede nei prossimi mesi. Sapere già cosa accadrà da qui a febbraio mi basta e avanza. Io amo la non sicurezza e l'amavo fin da molto giovane». Strano, in un Paese dove tutti cercano il posto fisso. «Non lo so, da giovane non avevo sicurezza del mio futuro, ma non mi sono mai preoccupata». Lavora sempre con la sartoria Tirelli? «Faccio il possibile, anche per il film di Zemekis realièzerò i costumi con la sartoria Tirelli perché mi piace lavorare con chi mi'capisce al volo. E stimo molto l'altissima qualità del loro artigianato». E con il suo maestro Piero Tosi che rapporti ha? «Di grande amore. Lo ritengo un maestro non solo di lavoro ma anche di vita e stimo profondamente la sua morale». Lavorerete ancora insieme? «Io vorrei, ma Piero non vuole più lavorare, insegna al centro sperimentale e non vuol più sentir parlare di lavoro». Ha un sogno nel cassetto? «Ne ho tanti, ma non h dico per scaramanzia. Non bisogna parlare dei sogni, altrimenti non si realizzano». Insomma Gabriella, sempre lavoro tanto lavoro? «Sì, mi piace molto lavorare e quest'anno niente vacanze fino a marzo del prossimo anno». Qualche rimpianto? «Ce ne sono sempre tanti. Credo che nessuno abbia fatto tutto quello che voleva. Ma vado avanti. Sono un po' vigliacca e cerco di non soffermarmi. Sarebbe troppo bello che una persona potesse fare tutto quello che desidera». Un bel film italiano? «Magari, sarei febee se mi chiamassero. Ci sono molti giovani con una grande vivacità intellettuale che fanno piccoli film dove per il momento non c'è spazio per il mio lavoro. Non è una questione di denaro, è che sono piccoh film senza costumi, ambientati nel contemporaneo, dove il mio lavoro non ha spazio». La televisione? «Finché posso preferisco il grande schermo. Mi piace la magia del cinema e della sala cinematografica. Vedo i film in dvd, se li ho già visti in Ora però bisogna pensare alle Olimpiadi. «Sì, sono concentrata su questo, che come ho detto è un grande impegno da parte mia perché è un lavoro diverso e voghe farlo al massimo». ItoéL Sarei ^e''ce se i reg'sti 'ta'iani "" mi chiamassero, molti giovani hanno grande vivacità intellettuale, ma fanno piccoli film ambientati nella realtà di oggi, senza costumi, dove AA il mio lavoro non ha spazio SS ^^ Girare a Roma e a Milano è più "S difficile, specie per i permessi Torino è anche una città importante in Italia perché ci sono sempre grandi fermenti che possono ^ interessare un film-maker QQ II premio Oscar Gabriella Pescucci ha lavorato per molti grandi registi, in film di straordinario successo internazionale LOTTO CONCORSO N. 47 SABATO 11 GIUGNO 2005 Ban 35 85 20 46 36 Cagiiari 83 9 21 78 51 Firenze 75 80 73 37 32 Geneva 42 45 62 57 74 Milano 22 82 20 88 49 Napoli 36 82 48 49 53 Palermo 44 23 83 21 86 Roma 74 59 54 66 20 Torino 89 17 8 12 29 Venezia 58 38 54 47 50 Nazionale . 50 27 51 43 63 SUPEREMALOTTO 22 - 35 - 36 - 44 - 74 - 75 Numero jolly 58 Montepreml €6.305.157,64 Nessun 6 Jackpot €1.261.031,52 Nessun 5+1 Jackpot € 8.510.718,81 Punt! € Ai 24 5 52.542,99 Ai 2.174 4 580,05 Agil 86.588 3 14,56

Persone citate: Alain Elkann, Dante Ferretti, Gabriella Pascucci, Oscar Gabriella Pescucci, Pescucci, Piero Tosi, Scarlatta, Scorsese, Tirelli