Baldoni, ancora alcuni giorni per la verità di Francesco Grignetti

Baldoni, ancora alcuni giorni per la verità IL RIS STA ANALIZZANDO I RESTI CONSEGNATI ALLA CROCE ROSSA Baldoni, ancora alcuni giorni per la verità L'intermediario iracheno: sono proprio le spoglie del giornalista italiano Francesco Grignetti ROMA Ci vorranno ancora alcuni giorni perché gh specialisti dei carabinieri possano dire con certezza se le spoglie umane che sono state consegnate a Baghdad, tre giorni fa, al commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Maurizio Scelli, sono davvero quelle di Enzo Baldoni, il giornalista freelance che scriveva per il settimanale «Diario». Nel frattempo, c'è attesa. L'intermediario iracheno che ha portato questi poveri resti a Scelli assicura che sono proprie quelle del giornalista italiano ucciso nell'agosto scorso. Ma la cautela è d'obbligo. Sarebbe un crudele gioco, disilludere una famiglia che ha sempre sperato di poter dare una sepoltura al proprio caro. E sarebbe una dura disillusione anche per lo stesso Scelli, che da mesi lavora sottotraccia per riportare a casa il corpo di Baldoni (lo promise solennemente alla moglie nei giorni dell'emozione che seguì all'omicidio) e che è prossimo a lasciare l'incarico in Croce Rossa. Ai carabinieri del Ris di Roma saranno dunque sufficienti pochi giorni per estrarre il profilo del Dna da quei resti umani. E poi lo potranno comparare con ^n campione di Dna certo, utilizzando cèllule depositate su un qualsiasi ugp^to pepsppflle, (M^a^pip per la barba, lo spazzolino da denti) di Baldoni. Altrimenti sarà possibi¬ le fare la comparazione con il Dna dei familiari del giornalista per arrivare comunque ad un risultato sicuro. Gh esperti sono gh stessi che nel maggio 2004, proprio attraverso la comparazione del Dna, accertarono che la salma consegnata alla Croce Rossa era quella di Fabrizio Quattrocchi. In quel caso il Ris impiego poco più di 24 ore per estrarre il profilo del Dna dai resti umani e compararlo, con esito positivo, con quello di Quattrocchi, estratto dal bulbo di un capello ritrovato nel casco da motociclista. In ógni caso, esaurita l'opera pietosa, le indagini su quell'omicidio consumato dal misterioso Esercito Islamico non faranno un passo in più. Non è un caso se ai cronisti Antonio Baldoni, il padre del giornalista ucciso, ribadisce un suo timore e cioè che «di come sono andate le cose non sapremo mai nulla». Persino il direttore dei servizi segreti, il generale Nicolò Pollar!, qualche giorno fa si lasciava andare a uno sfogo: «Accadono cose che è diffìcile comprendere, non ho mai compreso le ragioni delTomicidio di Baldoni... Pensavamo diversamente». Non solo Pollari, infatti, ma anche Nicola Cahpari, che pro,prÌQ,(Jivsequ^stti.ai danm/tegh italiani in Iraq si occupava, e tutti gh analisti del Sismi rimasero disorientati dall'esito veloce e cruento di un sequestro come quello di Enzo Baldoni. Comincia- to il 20 agosto 2004 su un margine di strada tra Baghdad e Nàjaf, cittàv a^secjiata in quel momento dall'esercito americano, dove era andato coraggiosamente un convoglio umanitario della Croce Rossa Itahana di cui Baldoni era stato uno dei promotori. Al Sismi resta il rammarico di non essere riusciti ad avviare una .trattativa. Baldoni fu .ucciso sei giorni dopo il rapimento. I giornalisti francesi Chesnot e .Malbmnot che erano ^tenuti, in ostaggio dallo stesso gruppo, raccontarono di aver saputo dell'ese¬ cuzione dai miliziani e che questi ultimi erano convinti che Baldoni fosse una spia. Ma non deve meravighare: i terroristi dell'Esercito Islamico sono convinti che tutti gh occidentah presenti in Iraq siano spie. E non si tratta di un gruppuscolo minore. In un libro appena uscito (Gianni e Antonio Cipriani, «La nuova guerra mondiale»), basato molto sulle acquisizioni del Sismi, si può leggere che l'Esercito Islamico ha addirittura una rivista, «Le Falangi», direttore Abu Masab el Bagdadi (ovviamente un nome di battagha). La rivista è un mensile dalla diffusione semiclandestina. «Da un lato - scrivono i Cipriani - si tendono a esaltare le vittorie "militari" contro gh infedeli e gh apostati, con tanto di cifre su morti, feriti e numero di attentati; daU'altro c'è il richiamo continuo alla dottrina islamica per giustificare ogni tipo di azioni». Sono salafìti, ossia vivono per la guerra santa. «Nella visione del gruppo non c'è molto spazio per distinzioni del tipo destra o sinistra, pacifismo o condivisione dell'occupazione, giornalista o soldato. Spesso si è solo occidentah e infedeli. Il resto viene dopo. In questo sensol'ano, malia non sta nel fatto che l'Esercito abbia assassinato Enzo Baldoni dopò averlo bollato come ,epja,rquantopiuttq9fco,t^aWna rilasciato i due giornalisti francesi». Enzo Baldoni fu sequestrato il 20 agosto 2004 e ucciso pochi giorni dopo

Luoghi citati: Baghdad, Iraq, Roma