Oh mio Capitano, io sono a ribellione e la felicità di Mirella Appiotti

Oh mio Capitano, io sono a ribellione e la felicità Oh mio Capitano, io sono a ribellione e la felicità Mirella Appiotti AI sedici anni, sei ^B1, bella e bruna, i giovani maschi ti cercano, e non solo quelli del tuo piccolo paese del Ponente Ligure, tra Bordighera e il confine francese, intanto studi, impari tre lingue, leggi Blixen e Radiguet, Màrquez e Amado, con le amiche giochi a Thelma e Louise ma «a sedici anni il finale drammatico non l'abbiamo visto, eravamo fresche come uno sciroppo alla menta, sembravamo uscite da un film di Truffaut» (l'immodestia è una delle tue più coraggiose virtù). Cantavi «With or without you» degh U2 senza sapere che sarebbe stato doppiamente profetico. Lo ascoltavi al tuo walkman mentre già eri distesa sul lettino operatorio. L'ultima musica che hai sentito. L'ultimo rumore. Al risveglio il silenzio. Ti hanno reso sorda per salvarti la vita, per toglierti quel tumore genetico chiamato neurinoma che ti ha poi portato molte altre volte negh ospedali. «Decisi di non isoIanni, rifiutando l'alfabeto dei segni, andai incontro a chi non aveva il tempo per una comunicazione frammentata: avrei letto le parole sulle labbra... E sono andata avanti without». Si chiama Milena BeUiardo ma il suo nome più vero è Fogliadisole, un richiamo, per nulla nascosto, a quelle «foghe» di poesia di Whitman. E «Capitano, mio Capitano» potrebbe essere chiamata lei, adesso ventisettenne, appena laureata con la lode all'Università di Genova, l'autrice di Fogliadisole, il coraggio di una vita, il libro con cui Marsilio rischia di fare un doppio en plein, rivelare un talento insieme ad una storia, di dolore e d'amore, di ribellione e di felicità che ci riporta perfino ad ima piccola Duras. E' dunque lei il Capitano di fronte al professore di storia del teatro dalle tempie grigie con il quale ha un, forse irripetibile, incontro d'amore. Pochi giorni tra ima Torino «che è una geografia interiore» e una fuga in Provenza, l'albergo dell'Esterel «La Comiche d'Anthéor», «il molo del faro che a Mentone innamorò Cocteau», Eze «un villaggio arrampicato per non essere acchiappato dove Nietzsche veniva a filosofare in settembre», là dove c'è quel mare che «non c'è niente da fare se nata di mare, non c'è niente da fare se si nasce inquie- ti e si sta sempre a cercare di ritrovar qualcosa...». Lui, un uomo travolto, stupefatto di ..onte alla creatura rimasta bellissima anche se il suo volto offeso dalla malattia non può più sorridere, se le gambe giovani non riescono a mantenere l'equilibrio e a saltare tra le rocce rosse di confine ma splendono nel minuscolo bikini o sotto le gonne dell'abito scarlatto con il quale lei celebrerà le sue brevissime nozze, prima che lui la lasci, angosciato, disperato, incapace di reggere una tale onda di disperata vitalità. Un'altra volta without. «Mi hai lasciata lìTH fruscio di ima coda di sirena^Mi hai lasciata lì». Ma «fui clemente, non sgomitolai le sohte recriminazioni che si annidano in una storia finita». «Ti scriverò d'amore appena non t'amerò più» scriveva Amaha Guglielminetti. Fogliadisole invece decide subito «Ti scriverò». 18 settembre 2001, 19 settembre, 27 settembre... lettere d'amore naturalmente mai spedite. «Sopravvive al suo azzardarsi: tenta voli rischiando una caduta libera». Poi, «piano piano tutto è stato illuminato da un sole nuovo». «Il coraggio di una vita» riprende anche se c'è una promessa rimasta in sospeso: «Ti insegnerò a colorare il mondo, professore». Tosta, la ragazza. E anche la scrittrice. «Fogliadisole» di Milena Belliardo: un incontro d'amore forse irripetibile, un uomo stupefatto di fronte alla creatura bellissima anche se offesa Milena Belliardo y :^*È2tòÉ Milena Belliardo Fogliadisole, il coraggio di una vita Marsilio pp. 165, e 13 ROMANZO

Luoghi citati: Bordighera, Provenza, Torino