Melissa madama gelosa
Melissa madama gelosa Melissa madama gelosa Stefania Bertela DIO, quel triangolo con la barba che ci guarda dall'alto dei cieli, prima o poi chiama tutti al suo cospetto, e un giorno toccherà anche al redattore della Fazi Editore che ha scritto il risvolto di L'odore del tuo respiro di Melissa P. Forse il Creatore gli chiederà conto anche di quelle parole, e si informerà: «Perché hai scritto che L'odore del tuo respiro è un romanzo estremo e prezioso, in cui il confine tra realtà e fantasia si dilata pagina dopo pagina, rivelando una scrittrice unica, di grande talento e assoluto coraggio? Come hai potuto inanellare così tante bugie in poche righe, e pensare di farla franca?». Non sappiamo cosa risponderà l'accusato, probabilmente qualcosa tipo: «Scusi, Dio, -ma cosa voleva che scrivessi? Quando uno ha un colpo di genio, vuole sfruttarlo,-, fino alle estreme conseguenze. Lo sa quanta fatica abbiamo fatto, noi della Fazi, a trasformare i racconti che ci ha inviato una adolescente di Catania, intitolati per di più Bocciolo di rosa, in un libro che ha venduto milioni di copie? E allora! Non faccia l'ingenuo». Bene. Non ha torto. Ma noi come ci difendiamo da queste bugie? E' abbastanza facile. Basta che in libreria, invece di limitarci a leggere il risvolto di copertina di L'odore deZ tuo respiro, lo apriamo, e lo sfogliamo. La prima frase di questo romanzo «estremo e prezioso» è la seguente: «Con un'ape nei capelli mi sono gettata nelle strade del mondo». Ci basta? No? E allora andiamo avanti, e scopriamo che Melissa P. adesso vive a Roma, insieme a uno scrittore che descrive insistentemente come «femmineo», e di cui è però molto innamorata. Si ingelosisce di una certa Viola che vende cani, deraglia in un parossismo di gelosia, vede strane creature un po' libellule e un po' donne che la tormentano, e in un finale di farraginosa autodistruzione lascia i suoi capelli in una casetta rossa nel bosco, e va da qualche altra parte, probabilmente a iniziare il suo terzo romanzo. oj II guaio è che questa volta Melissa, o chi per lei o con lei, ha sbarellato l'età, e di colpo ha circa 36 anni. Abbiamo perso l'adolescente inventata ma funzionale, e abbiamo trovato una madama paranoica che accumula piatti sporchi nel lavandino e controlla il cellulare del fidanzato. Melissa, perché? Perché hai lasciato le sicure strade del porno, che tanto successo ti avevano dato, per tentare una improbabile mutazione da porcella con le ali in Edgar Allan Poe? Non funziona, non può funzionare. Gli ipocriti che si erano sucati Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire con la scusa che era un caso editoriale, in queste pagine troveranno sì e no una scarsa erezione, qualche mutanda, un reggiseno nero... poca roba, nascosta in mezzo a frasi così: «Sono stufa di darmi a pezzi. Ho bisogno di estendermi all'infinito». «Lui ha imprigionato il mio respiro in un alambicco di vetro e lo annusa ogni volta che mi ama». «E la distanza, un giorno, lo porterà all'estremo del segmento della nostra vita, si allontanerà da me e andrà fra le braccia di Lei». E rinunceranno. Perché tutto si può perdonare a un'autrice tanto giovane, perfino di non esistere, ma non di annoiarci. Peccato, perché quando affiorano piccoli ricordi di bambina normale, che gioca in spiaggia o guarda gli orecchini della mamma e pensa che sono uguali alle Alpenliebe, allora pensi che Melissa P. potrebbe esistere, e raccontarci un'infanzia e adolescenza iperrealistica, come tanto bene ha fatto Aldo Nove. Basterebbe essere una scrittrice, anche non unica, e avere talento, anche non grande, e coraggio, sia pure non assoluto. «L'odore del tuo respiro»: l'adolescente trasgressiva è diventata una trentenne paranoica e noiosa Melissa P.: un secondo romanzo che non sembra avere alcun requisito per poter ripetere il successo dell'esordio, «Cento colpi di spazzola» Melissa P. L'odore del tuo respiro Fazi editore pp. 758, «72 ROMANZO
Persone citate: Aldo Nove, Edgar Allan Poe, Fazi, Melissa P.
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