Fassino: uno sbaglio di Pera e Casini l'invito a non votare

Fassino: uno sbaglio di Pera e Casini l'invito a non votare IL LEADER DS Al PRESIDENTI DELLE ASSEMBLEE PARLAMENTARI: «E' UNA MANIFESTAZIONE DI MINORE RESPONSABILITÀ' ISTITUZIONALE» Fassino: uno sbaglio di Pera e Casini l'invito a non votare «Un uomo politico ha il dovere della trasparenza sulle sue posizioni e deve assumersene tutte le responsabilità: io andrò a votare sì» intervista Luigi la Spina ROMA A parte i radicali, il segretario dei Ds, Piero Fassino, è stato forse il leader politico che si è più impegnato per sostenere la campagna del sì nella consultazione popolare per la legge sulla procreazione assistita. Chiediamo a lui, nel giorno di chiusura della propaganda referendaria, un giudizio sul dibattito che si è svolto in queste settimane e sui principah temi dello scontro politico, culturale e scientifico a cui abbiamo assistito. Si rimprovera a coloro che hanno decìso di sottoporre alla consultazione popolare la legge sulla procreazione assistita di costringere gh italiani a votare per un tema troppo complicato e che non coinvolge l'esperienza comune dei cittadini. Alla fine di questa campagna elettorale, lei si è pentito di aver promosso il referendum? «Tutf altro. Noi abbiamo già ottenuto un primo risultato: oggi ci sono milioni e milioni di donne e di uomini del nostro Paese che hanno molte più informazioni, molte più conoscenze di questo tema di quanto ne avessero prima. La questione è balzata al centro del dibattito culturale e pohtico e, oggi, tutti siamo più consapevoli sul problema della trasmissione della vita, del rapporto tra natura e scienza, di quello tra genitori e 'tìgli, tra uòmo è dorma. Abbiamo dato un grande contributo per rendere più civile, più matura la riflessione su temi che riguardano la vita di una società e delle generazioni che si succedono. Inoltre, non è vero che si tratti di questioni che toccano un'elite, un ristretto numero di persone: il 20 per cento delle coppie itahane è affetto da qualche forma di infertilità. Negh ultimi 20 anni, sono milioni le coppie nel nostro Paese per cui la procreazione assistita è stata ima speranza, si sia o meno potuta realizzare nella gioia di avere un figho». Proprio nel tentativo di rendere meno complicata, alla vigilia del voto, la scelta degh italiani, provi a spiegare, nella maniera più semplice possibile, perché lei suggerisce 4 sì. «Perché occorre una legge migliore, più giusta. Perché tante coppie che vogliono avere un figho possano esaudire questo loro desiderio in una condizione di maggiore responsabilità e sicurezza, anche verso chi deve nascere, verso la società e la scienza. Insomma, chiediamo 4 "Sì" per la vita: abbia- mo promosso questi referendum perché voghamo che nascano più bambini, che nascano megho e al riparo dai rischi di malattie ereditarie. Voghamo che chi si sottoponga alla procreazione assistita sia messo nella condizione di farlo con modi e metodi che tutelino megho la salute deUe dorme. Voghamo che la ricerca sulle cellule staminah embrionah non si arre¬ sti e possa portare a debellare gravi malattie, quah l'Alzheimer, il Parkinson». La polemica più aspra, in questa campagna, ha riguardato l'astensione. C'è chi l'ha giudicata illegittima, chi moralmente discutibile. Chi, invece, ne ha sostenuto le ragioni e l'opportunità. «Io penso che questa campagna per l'astensione sia equivoca. Con la scheda, cioè andando a votare, il cittadino può esprimere liberamente tutte le possibili opzioni. Chi vuol cambiare la legge, vota "Sì"; chi la vuole mantenere, vota "No"; ma chi è incerto, chi non ritiene di aver sufficiente conoscenza della questione per esprimersi, può manifestare questa posizione con la scheda bianca. La sola scelta chiara, lineare e utile è quella di votare». La Chiesa si è battuta con molto vigore per l'astensione. Così come alcune alte autorità dello Stato, il presidente della Camera, Casini e quello del Senato, Pera. Come giudica questi comportamenti? «Io distinguerei: non sono tra quelli che hanno chiesto alla Chiesa di stare zitta, perché mi sarebbe sembrata un'inutile ipocrisia. Stiamo parlando della trasmissione della vita e, quindi, è giusto che la Chiesa abbia una sua posizione, che la esprima e dica anche come, a suo giudizio, si debba votare. Una democrazia laica e liberale deve essere fondata sulla possibilità, per tutti, di manifestare la propria opinione. Però, una cosa è una fede, altra cosa è il ruolo e il compito di uno Stato che non è quello di identificarsi né in un credo religioso, né in un'ideologia pohtica, né in un pensiero filosofico, né in ima concezione etica. Compito dello Stato è stabilire delle regole che consentano a ciascuno di essere libero e responsabile. In concreto, serve uno Stato che faccia una buona legge sulla procreazione assistita, perché chi vuole avere figli sia libero di averh e h abbia con metodi garantiti verso chi nasce, chi li mette al mondo e verso la società». Allora, anche Pera e Casini, hanno fatto bene a esprimere il loro suggerimento di astensione... «No. Io ho parlato della Chiesa. Francamente, ci , Pera e Casini invitino all'astensione, io l'ho trovato assai meno condivisibile. Perché Pera e Casini sono due tra le massime autorità dello Stato e dovrebbero sollecitare i cittadini ad andare a votare e non a disertare le urne. Anche perché sanno benissimo che, oltre a votare "Sì" o "No", il cittadino può esprimere pure la sua "non scelta" attraverso a scheda bianca. Che abbiano suggerito, invece, di astenersi, è una manifestazione di minore responsabilità istituzionale». A proposito di dichiarazioni di voto, alcuni ritengono che i leader politici abbiano il dovere di far conoscere, in questo caso, la loro scelta. Criticano perciò Berlusconi per non averlo ancora fatto e anche Prodi per aver detto, certo, di voler votare, ma non come. Sono critiche fondate? «Io penso che ogni uomo con responsabilità pohtica debba sentire, innanzi tutto, il dovere di andare a votare. Ciampi, ad esempio, andrà a votare. Prodi andrà a votare. Trovo perciò sgradevole che uomini con funzioni pubbliche in pohtica non partecipino al voto. Poi, ritengo che un uomo pohtico abbia il dovere della trasparenza delle sue posizioni e se ne assuma, fino in fondo, la responsabilità. Io andrò a votare e voterò "Sì"». Quah saranno le conseguenze del voto referendario sul piano pohtico generale? Ad esempio, se vincerà l'astensione, si rafforzerà l'ipotesi di un «grande centro» d'ispirazione cattohca? «Sul piano dello scenario pohtico generale, conseguenze del voto referendario non dovrebbero esserci. Perché questo referendum non è una scelta tra centrodestra e centrosinistra, né contrappone credenti e non credenti. Piuttosto, bisogna essere molto consapevoli delle conseguenze che si avranno sul tema della fecondazione assistita: se ci sarà il quorum e vincerà il sì, allora il Parlamento sarà obbligato a cambiare la legge e a migliorarla su quei 4 punti. Se non ci sarà il quorum, o vincerà il "No", la legge non sarà cambiata, con danni per le donne e per la loro salute, per i bambini che devono nascere, per la ricerca scientifica. Inoltre, c'è una conseguenza collaterale: ci sarà, in quest'ultimo caso, un incoraggiamento a modificare la legge sull'aborto». Questa è un'ipotesi propagandistica, sostengono i vostri avversari. «Ma non lo dico io: l'hanno detto autorevoli esponenti della destra, come il ministro Prestigiacomo. Proprio l'altroieri, un esponente di punta del movimento integralista cattolico, Carlo Casini, in un'intervista, ha affermato che, dopo il voto per la legge sulla procreazione assistita, si dovrà mettere mano a quella sull'aborto. Io penso che la maggioranza degh italiani boccerebbe una iniziativa che volesse manomettere la legge sull'aborto, ma questo non vuol dire che non ci sia chi pensa di poterlo fare. Ecco perché dico che, domenica e lunedì, i 4 sì che noi suggeriamo servono alla fecondazione assistita, ma, indirettamente, servono anche a difendere la legge sull' aborto». ét^fe Non sono ^^ tra quanti hanno chiesto alla Chiesa di stare zitta, perché mi sarebbe sembrata un'inutile ipocrisia La democrazia liberale deve permettere a tutti di esprimere un'opinione 99 (m^ La scelta ™" della Quercia ha permesso a milioni di italiani di essere più informati su temi complessi Vogliamo che nascano più bambini e che la ricerca non A A si debba fermare ^^ ll&^it Non Penso "" comunque che vi saranno conseguenze di tipo politico al risultato di questa consultazione popolare Non è centrodestra contro centrosinistra o cattolici A A contro laici 77 il segretario dei Ds, Piero Fassino Marcello Pera Pier Ferdinando Casini

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