Il voto agli immigrati spacca il centrosinistra Ds contro la Margherita di Maurizio Tropeano
Il voto agli immigrati spacca il centrosinistra Ds contro la Margherita NUOVI DIRITTI. BORGOGNO: IL CASO E' POLITICO E VA SUBITO AFFRONTATO Il voto agli immigrati spacca il centrosinistra Ds contro la Margherita H «no» di Mirafiori Sud apre un caso politico Marino: incidente d'aula. An: nostra vittoria Maurizio Tropeano «A questo punto è urgente un chiarimento politico prima nella Margherita e poi tra la Margherita e tutto il centrosinistra. La loro scelta di votare in molte assemblee di quartiere in modo diverso dal centrosinistra sulla proposta di concedere il diritto di voto ai cittadini extracomunitari per le elezioni circoscrizionali non è un caso di coscienza ma un problema politico e come tale deve essere affrontato». La richiesta di una verifica della maggioranza che govema il comune di Torino arriva da Beppe Boigogno, coordinatore cittadino dei Ds, dopo che il consigho di circoscrizione di Mirafiori Sud ha mandato in minoranza il presidente diessino, Maurizio Trombotto, approvando un emendamento che boccia l'elettorato attivo e passivo per gli extracomunitari presentato dal vicepresidente della Margherita, Michele Lubatti, e votato da tutto il centrodestra. Alle Vallette, invece, gli uomini di Rutelli si sono spaccati: due consigheri hanno votato con l'Unione, due si sono astenuti e 1 ha votato contro. Nella circoscrizione 7, invece, la tenuta della Margherita ha portato al voto favorevole con la spaccatura del centrodestra che qui ha la maggioranza. Il caso politico nasce, però, a Mirafiori Sud dove Lubatti presenta anche una proposta alternativa a quella in discussione sottoscritta anche dal capogruppo della Margherita in Consigho Comunale. Spiega: «Il problema è la proposta del voto agli immigrati ci è stata calata dall'alto. Non siamo stati consultati. Il principio è giusto ma è sbaghato limitarlo solo ai quartieri. Ecco perché, con il via libera di tutto il direttivo circoscrizionale del partito, ho presentato una proposta alternativa che prevede la creazione di una commissione permanente che anche grazie alle risorse che intendiamo mettere a disposizione, si occupi di pohtiche di integrazione sul territorio». Il presidente Trombotto minimizza: «Credo si sia trattato di un incidente di percorso. Probabilmente hanno pensato che la loro proposta sarebbe stata respinta. Così non è stato. Adesso con i consigheri di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Itahani organizzeremo un'assemblea pubblica per spiegare quello che è successo ma non è il caso di drammatizzare». Anche il coordinatore cittadino dei Ds la pensa cosi anche se ribadisce: «Non ci siamo inventati un marchingegno per pennettere di votare agli immigrati ma abbiamo applicato una sentenza del Consigho di Stato che stabilisce che a legge attuale è possibile concedere quel diritto. Esiste un problema di coerenza pohtica». Drammatizza, eccome, le diver¬ genze dell'Unione, il presidente provinciale di An, Agostino Ghiglia: «Persino a Mirafiori, storico feudo della sinistra, la proposta comunale di voto agli immigrati è stata bocciata dal consigho circoscrizionale. Ha vinto, infatti, un'inedita linea Alleanza Nazionale-Margherita; no a una concessione indiscriminata del diritto di elettorato passivo e attivo». Aggiunge: «Il Consigho ha approvato anche una nostra proposta che prevede il coinvolgimento di immigrati realmente integrati che conoscano la nostra lingua, che siano residenti nella nostra città da almeno sei anni in modo continuativo, nel rispetto della Legge e dei valori Costituzionali». I vertici della Margherita gettano acqua sul fuoco. Il capogruppo in Comune Mauro Marino precisa: «La nostra posizione è chiara: siamo per la concessione dell'elettorato attivo e passivo. Credo si possa parlare di incidente d'aula che segnala però l'esistenza di un malessere vero per un'operazione calata dall'alto mentre la riforma del decentramento è ferma». Anche Tommaso Panerò, segretario cittadino, critica «il metodo usato perché è singolare che non siano coinvolte le circoscrizioni» e sottolinea la necessità di «procedere contestualmente all'approvazione del decentramento amministrativo. Ci faremo portatori di queste esigenze». Linea condivìsa da Michele Paolino e Guido Alunno presidenti delle circoscrizioni 3 e 4. La richiesta di una verifica è condivisa anche dai Ds si sono associati anche Gianguido Passoni (Pdci), il verde Giovanni Nigro «atto gravissimo che mette in discussione il lavoro unitario di questi anni per far affiorare i diritti negati» - e Susanna Fucini (Udeur).
Luoghi citati: Torino
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