MoMa in festa per i 90 anni dì Rockefeller di Maurizio Molinari

MoMa in festa per i 90 anni dì Rockefeller I VIP DI NEW YORK AL MUSEUM OF MODERN ART PER CELEBRARE IL SUO PIÙ GRANDE SPONSOR MoMa in festa per i 90 anni dì Rockefeller «In questa serata mi manca il mio amico Gianni Agnelli» Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Quando oltre mille invitati alzano i cahei ed intonano «Happy Birthday» per il suo novantesimo compleanno David Rockefeller tradisce l'unico momento di emozione di un party che ha visto il nuovo MoMa vestirsi a festa per rendere omaggio al più importante dei filantropi di New York. Arrivato sotto i tendoni bianchi montati fra le 31 sculture nel giardino del «Museum of Modem Art» tenendo per mano Miranda Duncan (la nipote preferita, da poco dimissionaria dalla commissione di inchiesta sullo scandalo Oil for Food all'Onu) avvolta in un abito lungo color blu elettrico, RockefeUer saluta i vip di Manhattan come se si trattasse della sua famigha. L'ex Segretario di Stato Henry Kissinger, i banchieri Richard Fuld e Felix Rothayn, architetti come Richard Meyer e pohtici come l'ex sindaco David Dinkins lo salutano sommando gesti e parole tese a sottolineare non solo affetto ma anche rispetto per uno degh uomini che più ha dato allo sviluppo umano ed urbano della Grande Mela. Attorno ci sono molti giovani, i prossimi volti di una metropoh in costante trasformazione. Fra una stretta di mano e l'altra c'è anche il momento per ricordare chi Rockefeller avrebbe voluto avere vicino, come Gianni Agnelh. «In una serata come questa mi manca il mio amico Gianni - dice, abbozzando un sorriso - abbiamo passato assieme momenti molto belh». Fra i vip l'ultimo ad arrivare in un completo blu che stride col parterre di smoking con giacca bianca - in rispetto all'arrivo delle temperature estative - è il sindaco Michael Bloomberg, reduce dal braccio di ferro perduto sulla costruzione dello stadio nel West Side. Quando Rockefeller sale sul podio della lobby del MoMa, con alle spalle una tela con i colori dell'arcobaleno simbolo dell'eterna gioventù, innanzitutto ricorda la madre, Abby Aldrich Rockefeller, e l'impegno che mise oltre settanta anni fa nell'allestire la prima mostra di arte moderna a New York con opere di Cezanne, Seurat e Gaugin. Fu proprio Abby Aldrich, con il marito John e due amici a fondare quello che è poi diventato il MoMa. Ricordarlo è un modo per far capire che il novantenne miliardario benefattore considera l'arte il suo mondo ed il MoMa la sua casa. «Questo museo è sempre stato un pezzo della mia vita - dice prima ancora che avesse una casa vera e propria». Il regalo della serata è quello che lui offre al museo del quale è presidente d'onore: cento milioni di dollari ovvero l'offerta più alta che sia mai stata fatta alla fondazione del MoMa, che si va ad aggiungere ad altri 77 milioni già versati per consentire di raddoppiare lo spazio della sede sulla 53 "strada. In 90 anni di vita le donazioni di David Rockefeller toccano così quota 200 milioni di dollari a cui bisogna aggiungere i tre milioni raccolti con le donazioni di una serata dove ogni tavolo costava 90 mila dollari. La raccolta serve ad aiutare a coprire le spese della ristrutturazione, 840 milioni di dollari versati per il 75 per cento dai componenti del Board of Trustees nel quale siede anche Gianluigi Gabetti, capo della Ifil della famiglia Agnelli. «Questa sera sono felice, il museo è spettacolare» conclude Rockefeller, abbracciato da Glenn Lowry, direttore del museo, Ronald Lauder, presidente emerito, e Maria Jose Kravis, moglie del finanziere Henry Kravis responsabile della fondazione, prima di chiudere la serata indovinando due passi di danza vicino ad un opera di Picas. o. David Rockefeller

Luoghi citati: Manhattan, New York