Quattrocento medici: si all'astensione

Quattrocento medici: si all'astensione A POCHI GIORNI DAL REFERENDUM SI MOLTIPLICANO LE PRESE DI POSIZIONE Quattrocento medici: si all'astensione Un documento degli scienziati: tra di noi nessun conflitto ROMA La scienza italiana non è divisa tra i fautori della ricerca sulle cellule staminali adulte e su quelle embrionali: all'indomani del documento firmato dai maggiori esperti europei del settore e dai Nobel Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini, gli esperti italiani tengono ad affermare che al loro interno non esistono conflitti. «Non si può pensare che in Italia si crei un finto conflitto scientifico, non ci si può inventare che la scienza è divisa», ha osservato Elena Cattaneo, responsabile del Laboratorio di biologia delle cellule staminali e farmacologia delle malattie neurodegenerative dell'università di Milano. MEDICI PER L'ASTENSIONE. Sarà pur vero che non esiste divisione nel mondo scientifico, ma se due giorni fa i premi Nobel e una discreta parte di mondo scientifico si schierava per il Sì ieri il Comitato Scienza fr Vita che fa campagna per l'astensione metteva in campo un suo manifesto firmato da circa 400 medici. «In quanto scienziati - si legge nel manifesto - che dedicano la vita a studiare la natura e attraverso la tecnologia a collaborare con essa a salvaguardia e a vantaggio dell'uomo, riteniamo nostro dovere dare testimonianza al valore della vita umana fin dal suo concepimento e alla verità circa l'attuale situazione della ricerca scientifica». Per Paola Binetti, presidente del Comitato: «Non c'è una sola prova della evidenza scientifica della ricerca sulle cellule embrionali». GENETISTI. Il presidente del Forum delle associazioni di diagnostica, genetica e riproduzione, Claudio Giorlandìno, e il genetista Antonino Forabosco, dell'Università di Modena facevano rilevare che «l'obbligo di utihzzare solo 3 ovociti imposto dalla legge sulla fecondazione artificiale ha ridotto il successo al 15-1807o» e risultano quindi «sospetti» i risultati pubblicati recentemente sulla rivista Human Reproduction, dai quali emerge un successo del 24-3007o, paragonabile a quello del periodo precedente la legge (circa il 2707o). Conclu- sione: «O i ricercatori mentono, oppure nei loro laboratori inseminano più di tre ovociti». GINECOLOGI. La Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) si è invece schierata sui tre Sì e un voto libero: l'approvazione dei primi tre quesiti del referendum sanerebbe molti degli aspetti più critici della attuale legge sulla fecondazione assistita. L'associazione non si esprime invece sulla fecondazione omologa/ etcrologa «essendo un aspetto più etico-morale che scientifi¬ co», ha spiegato il presidente della Sigo, Antonio Ambrosini. MUSULMANI. I musulmani italiani trovano un punto d'accordo solo sul no alla fecondazione etcrologa. Per il resto, il segretario dell'Unione Comunità Islamiche Hamza Piccardo è deciso ad andare a votare un fermo no alla fecondazione etcrologa. Sugli altri tre quesiti, l'orientamento è quello di votare scheda bianca o altra diversa scelta in coscienza e conoscenza». Libertà di coscienza anche secondo il presidente italiano della Lega Musulmana mondiale Mario Scialoja, ohe però non andrà a votare. SPIRALE. Pierluigi Mantini, deputato della Margherita, ha presentato un'interrogazione perché «ogni giorno vengono soppressi embrioni con l'uso della spirale» e allora «come si può consentire questa strage quotidiana e impedire invece i test per fini scientifici?» DENUNCE. Era stato il professor Severino Antinori a denunciare Casini, Pera e Ruini per le loro posizioni e la campagna condotta a favore del¬ l'astensione. Secondo il procuratore della repubblica Giovanni Ferrara ed il sostituto Salvatore Vitello, nella vicenda non sussiste 1' abuso di funzioni da parte di pubblici ufficiaU e di ministri di culti invocati nella denuncia. Non si arrende il professor Antinori che annuncia ricorso. Nel mirino anche i mass media. Il Comitato Non votare ha presentato un esposto all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per denunciare la disparità di trattamento esercitata dalle principali reti nazionali e locali a favore del Sì. Diversa l'opinione dei radicali che hanno accusato la televisione di «dispar condicio» a favore dell'astensione soprattutto da parte delle edizioni serali del Tgl e del Tg4. STAR PER IL SÌ. Monica Bellucci, Simona Ventura e Afef Jnifen i nsieme eccezionalmente per la copertina di Vanity Fair in edicola oggi con un appello per votare Sì. Tutte e tre hanno figli e vorrebbero che la possibilità di avere bambini propri fosse concessa a tutte le donne. [f. ama.] II pm di Roma ha chiesto l'archiviazione della denuncia presentata da Antinori a Casini Pera e Ruini per la campagna per il non voto

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma