Siniscalco: in due anni aggiusteremo i conti Non ci sono stati errori

Siniscalco: in due anni aggiusteremo i conti Non ci sono stati errori ROMA PRONTA A DIFENDERE IL BILANCIO ANCHE AL G7 DI LONDRA Siniscalco: in due anni aggiusteremo i conti Non ci sono stati errori Berlusconi freddo sulla bocciatura: «Vi sembra che io sia preoccupato?» Il ministro dà la colpa dell'avvenuto sforamento alle revisioni di Eurostat Pressing dell'opposizione: hanno usato cifre non corrispondenti alla realtà Alessandro Barbera roma"- «Vi sembro preoccupato?» La reazione di Silvio Berlusconi a chi ieri mattina gli chiedeva del suo stato d'animo per l'imminente procedura di infrazione dell'Unione europea è stata all'insegna della freddezza. Per Bruxelles la situazione dei conti non è per niente buona, ma con il nuovo Patto di stabilità il premier è convinto di avere più di spazio di manovra. Abbastanza ad esempio per confermare il suo sicuro «no» all'aumento delle tasse sulle rendile finanziarie per compensare l'imminente taglio Irap. O per evitare una manovra correttiva prima dell'estate. «Con questa situazione macroeconomica credo sia meglio concentrarsi su un'ottima Finanziaria per il 2006 piuttosto che dare un'altra strettina quest'anno», diceva nelle stesse ore Domenico Siniscalco dalla capitale belga. Ieri il ministro ha avuto un confronto teso con il commissario Almunia, ma in conferenza stampa al termine dell'Ecofin non sembrava troppo preoccupato: «Mi aspetto un aggiustamento del deficit almeno in due anni», ma «se venisse accertato un deficit eccessivo, l'Italia potrebbe chiedere un rientro in tre». Di decisioni vere e proprie l'Europa non ne ha prese: è stata avviata la procedura per «deficit eccessivo» sui conti 2003 e 2004, ma il via libera ufficiale non avverrà prima del prossimo vertice dei ministri finanziari del 12 luglio. «Negozieremo fino all'ultimo giomo», ha detto Siniscalco dopo aver tentato di convincere il responsabile degli Affari monetari delle sue ragioni sui ricalcoli Eurostat. Ricalcoli costati per il deficit 2004 un aumento dello 0,3^0 dalla sera alla mattina: dal 2,90Zo al 3,20Zo. A Siniscalco il trattamento «di favore» riservato (l'Italia è stato l'unico Paese a subire la revisione) non è andato proprio giù: «Se abbiamo sforato è stato dovuto unicamente ad Eurostat. Non c'è stato un errore di politica economica». Il ministro ha spiegato di aver già scritto una lettera alla Commissione, illustrando i ((fattori rilevanti» che potrebbero ammorbidire il giudizio, e che a partire dal G-7 di Londra del prossimo week-end cercherà di convincere la comunità intemazionale delle ragioni italiane. Se necessario si è detto pronto anche ad un «road show» fra le capitali europee. Il Siniscalco in versione «no pasaran» un po' recita la parte, un po' è obbligato a tenere duro davvero. Oggi l'Italia può farsi scudo di diversi elementi: i precedenti deficit di Francia e Germania, la situazione dei conti in altri Paesi (valga ad esempio il Porto- gallo che nel 2005 ha un deficit previsto al 6,80Zo), ma soprattutto della maggiore elasticità concessa dal nuovo Patto. Sui conti italiimi continuano a pesare però il macigno del debito e l'andamento del deficit di quest'anno previsto attorno al 40Zo. Dall'esito del braccio di ferro con l'Europa dipende anche l'entità della Finanziaria 2006: maggiore sarà la pressione politica della Commissione, più i margini di manovra sul deficit si restringeranno. Come se non bastasse ieri sono arrivate anche nuove previsioni al ribasso dall'Ocse: il Pil di quest'anno è previsto a -0,60Zo nel 2005 (da -I- l,70Zo), e a 4-1,10Zo nel 2006 (da 2,10Zo). Il Tesoro è stretto anche dalla pressione dell'opposizione: da Bersani a Letta a D'Alema tutti ora chiedono «chiarezza». Il più duro è stato il segretario diesse Piero Fassmo: «Il fatto che si sia aperta una procedura è la conferma che il governo ha trasmesso a Bruxelles cifre che non corrispondevano alla realtà. Quello che però è più urgente è sapere che cosa intende fare». Un'uscita che non è piaciuta per nulla al ministro, che ha replicato con una nota ufficiale: «Le revisioni di Eurostat sono l'unico fattore di scostamento dal 30Zo, e riguardano criteri contabili e non dati. Quanto alla pohtica economica, sarà illustrata nel Dpef e discussa con le autorità europee». Nella maggioranza - già alle prese con le fughe in avanti della Lega - le notizie provenienti da Bruxelles e Parigi hanno rinfocolato le posizioni più dure contro l'Europa messe all'angolo dalle sortite leghiste. «Queste prese di posizione di Bruxelles rafforzano la convinzione che in fondo non ci si possa attendere nulla di buo-. no», diceva ieri Guido Crosetto di Forza Italia. Di battaglie aperte ce ne sono molte, come ad esempio, lo ha ricordato iep-Fini, quella sulla revisione dei fondi strutturali. Soprattutto fra gli uomini di Forza Italia i toni si fanno quindi duri e si toma a parlare - lo fa Crosetto - di «regie superiori». Per il coordinatore nazionale Sandro Pondi «l'atteggiamento burocratico con cui si sta affrontando la questione dei nostri conti riflette antichi vizi e fa nascere il sospetto che vi sia un pregiudizio». Ma è d'accordo anche Armani di An: ((Almunia è un burocrate eterodiretto da Prodi». Il ministro dell'Economia Siniscalco I NUMERI DELLA RECESSIONE La crescita del Pil nel primo trimestre 2005 Fonte: OCSE a IL PEGGIOR PIL EUROPEO Il pil italiano nel primo trimestre ha registrato ima variazione negativa dello O^ rispetto al trimestre precedente. Nel periodo gennaio-marzo Eurolandia è crescita dello 0,50Zo. I dati sono dell'Ocse. L'Italia è l'unica in negativo fra i paesi del G7. Il -0,507o registrato dal pil italiano nei primi tre mesi del 2005, segue il -0,40Zo segnato nell'ultimo trimestre 2004 rispetto ai tre mesi precedenti. A livello tendenziale, il prodotto intemo dell'Italia si è contratto nel periodo gennaio-marzo dello 0,20Zo rispetto allo stesso periodo del 2004. L'area Ocse ha archiviato il primo trimestre con una crescita dello 0,70Zo rispetto al trimestre precedente e del 2,70Zo rispetto ai primi tre mesi 2004. L'anabsi dei dati diffusi dall'Organizzazione rileva come i paesi del G7 sono tutti cresciuti complessivamente dello O^1?*! rispetto ai tre mesi precedenti e del 2,50Zo su base annua. In particolare va rilevata la posizione della Germania che ha registrato una crescita dell'I0Zo sul trimestre precedente e dell'I,l^o rispetto allo stesso periodo del 2004. Il pil francese, invece è salito dello 0,2*^ su base congiunturale e dell'1,7% a livello tendenziale.