Lincidente del compagno «Mu» di Guido Ruotolo

Lincidente del compagno «Mu» DISSE DI NADIA: «E UNA COMBATTENTE NON UNA BELVA» Lincidente del compagno «Mu» Arrestato nel '95 dopo una mancata rapina personaggio Guido Ruotolo ROMA COMPAGNI di lotta e compagni di vita per dieci anni, Nadia Lioce, che con Mario Galesi condivideva la responsabilità della «sede centrale» delle Br, non risparmiava critiche al suo ex compagno Luigi Fuccini: «...La partecipazione all'iniziativa in relazione alla quale si è interrotto il rapporto fu poco preparata a livello soggettivo, appariva essere affrontata con disinvoltura...». La dirigente br faceva riferimento alla fallita rapina di autofinanziamento di via Eredia, a Roma, del 13 febbraio del 1995, quando Luigi Fuccini e Fabio Matteini furono arrestati e una volta in questura si dichiararono prigionieri politici, militanti dei Nuclei comunisti combattenti. Nei giorni della sparatoria sul Roma-Axezzo, il due marzo del 2003, della morte dell' sovrintendente di polizia Ema- nuele Petri e del brigatista Mario Galesi, Luigi Fuccini, che nel frattempo, scontata la pena, era tornato a Pisa dove lavorava in un ristorante vegetariano, si fece intervistare dal Tg3 per dire che Nadia Lioce non era una «assassina ma una combattente». E a Panorama precisò: «L'hanno descritta come una belva con gli occhi diabolici. Invece io dico che lei non è una assassina, è una combattente». Nei giorni della grande retata brigatista, alla fine dell'ottobre del 2003, a chi gli chiedeva perché, una volta scarcerato, non aveva seguito nella clandestinità o nella militanza Nadia Lioce, Fuccini rispondeva che non per tutti la «clandestinità era una condizione di vita accettabile». Co¬ me dire?,-«Io non riuscirei.a sopportarla». Una dichiarazione onesta, di verità. Come sincera sembrava la risposta che dava a chi gli chiedeva perché si fosse dichiarato prigioniero politico: «Per autotutelarmi. Insomma, i secondini non mi avrebbero toccato...». Chissà se quel che diceva rispondeva al vero. In un documento a lui attribuito, Fuccini scrive: «Quando parlo di inadeguatezza per la e. (clandestinità, ndr) intendo dire che vanno date delle garanzie non solo psicologiche ma di capacità indispensabili per questo ruolo». Racconta Cinzia Banelli: «Fuccini era considerato dall'organizzazione un prigioniero, praticamente. Io mi occupavo di mantenere i contatti con lui, svolgevo il ruolo di intermediario tra lui e la sede centrale. A Fuccini venivano portati i documenti di rivendicazione, gli veniva chiesto di esprimere una opinione, una posizione». Ecco il resoconto di un suo sondaggio in «ambienti proletari e di movimenti», a proposito del documento di rivendi¬ le azione dell'pmicidioD'AntOr '■•narSKll probléifaa'pi'ilicipéklè "è stata la difficoltà nella comprensione complessiva"..,, troppo comprèsso, poco scorrevole lasciava dei punti per poi riprenderli...». In un documento di Nadia Lioce, nome di battaglia Rosa, sigla Rs, si riportano considerazioni sul rapporto tra l'organizzazione e Mu (Mauro, alias Luigi Fuccini): «L'ultimo contatto con il compagno ha verificato una permanente disponibilità a relazionarsi all'o.(organizzazione, ndr). L'esperienza diretta ha verificato che un limite che connota la soggettività è una certa ritrosia ad assumere iniziative e responsabilità in generale». La compagna Rosa riconosce che Mauro ha avuto una funzione di «attivatore» di quella fase di aggregazione attorno al progetto delle Br-Pcc. L'«mcidente» di Roma, l'arresto per la mancata rapina, cambia il corso della storia di Luigi Fuccini. Nel febbraio del '99 rispondendo all'organizzazione che sollecita una sua autocritica, «Mauro» sbotta: «La mancata autoepitica ha ima motivazione semplice; non ho inai avuto chiaro cosa voleste di preciso da me... materialisticamente parlando, il mio percorso militante si ferma alla caduta... A me mancano più di tre anni di lavoro concreto». In un documento, risalente al gennaio del 2002, estratto dai computer brigatisti, si fa riferimento a una attività d'acquisto di una partita di armi. Racconta Cinzia Banelli: «Fuccini aveva saputo da un suo conoscente in contatto con una organizzazione italiana del Nord che era a sua volta in contatto con l'Età, che era possibile combinare un acquisto di materiale bellico da quest'ultima organizzazione». Il contatto non si è poi mai realizzato. Il 3 novembre del 2003, Luigi Fuccini era stato interrogato dal procuratore di Firenze. E aveva negato qualsiasi rapporto con le Br, dovendo poi ammettere di aver incontrato Cinzia Banelli più di una volta. Viveva a Montemagno, una frazione di Calci, dove risiede anche Adriano Ascoli. Sopra Adriano Ascoli a destra Luigi Fuccini ex compagno della br Nadia Lioce ^n alto a destra Cinzia Banelli Sotto Giuliano Pinori sospettatagià nel 1979 di appartenere a Prima linea

Luoghi citati: Firenze, Montemagno, Pisa, Roma