Insignite tre firme de «La Stampa» di Alberto SinigagliaBarbara SpinelliIgor Man
Insignite tre firme de «La Stampa» LIETTA TORNABUONI, BARBARA SPINELLI E IGOR MAN Insignite tre firme de «La Stampa» Alberto Sinigaglia TORINO Il presidente della Repubblica ha premiato contemporaneamente tre firme storiche de «La Stampa», nominando Cavahere di Gran Croce Igor Man, e Grandi Ufficiali Barbara Spinelli e Lietta Tomabuoni. E' un riconoscimento allo stile di un grande giornale, alla qualità del suo complesso lavoro quotidiano, ahe fatiche - spesso dure, nella maggior parte dei casi oscure - di tanti giornalisti, dei quali i tre insigniti sono tra gli esemplari più alti e più noti. Lietta Tomabuoni, Barbara Spinelli e Igor Man sono diversi per origini, esperienze, età, mentalità. Toscana di Pisa, residente a Rom^; Lietta Tomabuoni, editorialista di costume pohtico, sociale e culturale, critico cinematografico autorevole e insieme molto popolare, ha lavorato anche a «Noi Donne», a «Novella», air«Espresso», all'* Europeo», al «Corriere della Sera». Tra i suoi libri: «Sorehe d'Itaha», ((Album di famiglia deha tv», «Era Cinecittà», l'annuale appuntamento di ((Al cinema», il volume che periodicamente raccoglie le sue recensioni. Barbara Spinelli risiede e lavora a Parigi, ma è nata a Roma da Altiero Spinelli, uno dei padri dell'Europa unita, e Ursula Hirschman, ebrea antinazista, che si erano conosciuti a Ventotene durante il confino. Ha cominciato scrivendo articoli per il «Globo». È stata tra i fondatori del quotidiano «la Repubblica» per passare, negh anni 1984-1985, al «Corriere deha Sera» e infine, 20 anni fa, nel 1985, a "La Stampa» come inviato di pohtica estera ed editoriahsta. Tra i suoi libri, «Il sonno deha memoria. L'Europa dei totalitarismi» e, appena uscito, «Ricordati che eri straniero». Igor Man, di Catania, figlio di uno scrittore siciliano e di una nobile russa, abita fra Roma e Sabaudia, dove appena può si rifugia ai piedi del Monte Circeo. Autorevole commentatore del mondo islamico, ha cominciato al «Tempo» i suoi oltre 50 anni di giornalismo. A «La Stampa» dal 1963, inviato in Vietnam, in Africa, in America Latina, ha intervistato Ben Gurion, Nasser, Golda Meir, Gheddafi, Khomeini, Arafat e Simon Peres. Tra i suoi libri: «Diario arabo», «Il professore e le melanzane», «L'Islam daha A alla Z». Vite diverse, professionahtà diverse, Lietta Tomabuoni, Barbara Spinelli e Igor Man. Ora h accomuna l'onore fatto loro dal capo delle Stato, così come nel giornalismo li ha accomunati la i'Jiiga fedeltà a «La Stampa» e, sempre, un'ostinata ricerca di qualità e il senso elico del mestiere, deUe sue crescenti responsabilità civili e umane. Lietta Tomabuoni Barbara Spinelli Igor Man
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