Due italiani per il detenuto Saddam di Daniele Cavalla
Due italiani per il detenuto Saddam LA CITTA'SUL SET Due italiani per il detenuto Saddam Il debutto nel lungometraggio di Max Chicco è ambientato nella prigione di Abu Ghraib SMENTITOLA «Saddam» l'esordio nel ■lungometraggio di Max Chicco, cineasta torinese che ha scelto una storia «irachena» per il debutto. (^L'idea racconta Max - mi è venuta negli Stati Uniti, mentre assistevo in televisione a un servizio sul reclutamento di giovani soldati per la guerra in Iraq». Il film narra di due addetti alla sicurezza italiani in missione a Bagdad che vengono mandati ad Abu Ghraib, il famigerato carcere in cui devono badare a un prigioniero eccellente di nome Saddam Hussein. «Mi interessava - spiega il regista - soffermarmi sulla vicenda di due classici itahani a cui viene affidata una grossa responsabilità e vedere come l'avrebbero gestita». I protagonisti sono gli esordienti Mauro Stante e Riccardo Leto, al loro fianco figurano due popolari caratteristi americani come Frank Adonis («Toro scatenato», «Quei bravi ragazzi») e Joe Barbera (in tv in «Homicide» e «I Soprano»). «Saddam» è stato girato in inverno all'interno dell'istituto Avogadro di Torino, da segnalare il direttore della fotografia Mladen Mattila («Fame chimica»). «Il progetto - dice Chicco - è cominciato con il contributo di una società europea e con l'aiuto di una serie di esercenti cinematografici piemontesi come Alessandro Bertaccini, Enrico Ansaloni e Luca De Matteis. Ora stiamo cercando di lanciare il film attraverso il web, al sito www.saddamilfilm.com creato dal gruppo di artisti torinesi Boletsfemando». Daniele Cavalla Riccardo Leto e Mauro Stante in un'immagine del film «Saddam» girato all'Avogadro
Luoghi citati: Bagdad, Iraq, Stati Uniti, Torino
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