La mossa di Bazoli «Intesa è pronta a usdre da Bankitalia»

La mossa di Bazoli «Intesa è pronta a usdre da Bankitalia» IL GOVERNATORE: NEL RISIKO VIA NAZIONALE E STATA NEUTRALE La mossa di Bazoli «Intesa è pronta a usdre da Bankitalia» Il banchiere: «Rivedibili gli assetti dell'autorità purché si conservi l'autonomia E' il momento delle fusioni tra Paesi stranieri. Il giudizio spetta solo al mercato» Alessandro Barbera ROMA Le fusioni transfrontaliere? «Non possono essere impedite». Le quote nel capitale deba Banca d'Italia? «Siamo disposti a cederle». Giovanni Bazob parla dopo Antonio Fazio, che ha appena dbeso la «neutrabtà» deba vigbanza contro chi lo accusa di parziabtà. b presidente di Banca Intesa, la prima banca azionista di Via Nazionale, parla a nome di tutti, ed è colui che chiede l'approvazione di relazione e bilanci. Il suo discorso è costebato di cautele d'obbbgo, di passaggi pieni di «anche» e «peraltro». Ma neba sostanza le parole di Bazob suonano come l'ufficializzazione di una svolta per b sistema creditizio itabano. Un passo oltre b Fazio-pensiero. Primo: i tempi sono maturi per un mercato europeo del credito, b percorso è lungo, mancano sia un regolatore europeo che una dbettiva sui servizi finanziari, ma la partita va giocata. Queb'obiettivo «deve prevalere sugb interessi na- zionab e particolari, la cui difesa non può essere addotta come motivo per impedire operazioni transnazionabr. Secondo messaggio: Anche se non c'è mai stata «alcuna minima interferenza», le banche sono «dìsponìbib» a cedere le quote del capitale di Via Nazionale. Dbficbe immaginare che b discorso di Bazob possa aver colto di sorpresa b banchiere di Alvito, impegnato a respingere l'accusa di essere arbitro un po' miope verso alcuni dei giocatori in campo. Accusato di favorire la Lodi da Fiorani contro gb olandesi della Aba Amro o i contropattisti di Caltagbone contro il Bbva. Su questo punto b discorso del governatore ha fatto tutt'altro che lasciare spazio abe critiche. «I criteri su cui si basano le valutazioni di vigbanza tengono conto delle modabtà proposte per le acquisizioni». Criteri «neutrab rispetto aba nazionabtà degb intermediari interessati», b numero uno di Via Nazionale ricorda, come fa ormai da anni, che le banche nel 1994 erano 994 e che ora sono 778. Ricorda che la presenza di aziende medie e piccole «richiede accanto agb istituti di maggiore dimensione, banche attente ab'economia locale». Ricorda che la quota dei primi cinque gruppi «è sabta al 510Zo, in linea con la media europea», che la separatezza fra banca e industria «è stata garantita», e le banche straniere hanno «b 160Zo dei primi quattro gruppi». Ma al di là del repertorio noto, questa volta l'accento di Fazio è quasi tutto rivolto al rispetto debe procedure. Cioè del proprio lavoro di giudice di ultima istanza debe sorti del sistema: «L'indipendenza neb'esercizio deba funzione di vigilanza e la trasparenza con cui la Banca d'Itaba rende pubbbei i criteri deb'attività di controbo trovano b costante riconoscimento debe istituzioni intemazionab». Dunque per Fazio le regole sono state rispettate sempre, che gb interlocutori sì chiamassero Caltagirone o Gonzales, Fiorani o Groenink. Punto. Quando parlano i banchieri sanno essere più cauti di un curato manzoniano. Così b discorso di Bazob è contornato di passaggi studiatissimi per evitare in qualunque modo di entrare in conflitto con l'autodbesa di Fazio. Come ad esempio quando dice che (d'attenzione debe banche verso l'area in cui la banca opera», «non è difesa di interessi nazionab». Un modo per dbe che, se le regole vengono rispettate, questo non può significare b no a priori ad aggregazioni come queba fra Lodi e Antonveneta. Oppure quando sottolinea che per i cambiamenti neb'assetto istituzionale di Via Nazionale «siano adottate soluzioni in grado di garantire piena autonomia e indipendenza». Un messaggio aba politica: non usate la scusa del conflitto di interessi per le banche per indebob- re l'autorevolezza di Bankitaba. Resta b fatto che b discorso di Bazob non è privo di conseguenze. Non è secondario che b primo azionista deba Banca d'Itaba apra b suo intervento dicendo che è disposto a cedere le sue quote, fl che significa impbcitamente dire che l'attuale assetto di Via Nazionale può essere rivisto. Così come non è secondario che appena qualche mese fa lo stesso Bazob, parlando al Forex, dicesse che b sistema non era ancora «maturo» per operazioni di fusione fra operatori di diversa nazionabtà. Senza dimenticare due fatti di questi giorni: b sempre più stretto legame fra la banca guidata da Giovanni Bazob e b Credit Agricole, al quale lunedì Intesa ha ceduto b 650Zo di Nextra, e la trattativa per l'acquisto di Hypoveremsbank da parte di Unicredit. Ieri ad ascoltare la relazione deb'avvocato bresciani, oltre ai Ricucci, ai Fiorani e agb Gnutti, c'era anche Alessandro Profumo. Tanti banchieri per una sola relazione. GLI AZIONISTI DELLA BANCA D'ITALIA 2,0007o GRUPPO PREMAFIN LA FONDIARIA 2,50^/0 BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA 2,830/0 BANCA NAZIONALE DEL LAVORO 3,960/» BANCA CARICE 5,000Zo INPS 6,33yo GRUPPO ASSICURAZIONI GENERALI ELABORAZIONE SU DATI R&S (RICERCHE E STUDI) DI MEDIOBANCA, 2003 1,33yo RAS-RIUNIONE ADRIATICA DI SICURTÀ' 10,970/.) GRUPPO UNICREDITO 11,150/0 GRUPPO CAPITALIA Giovanni Bazoli

Luoghi citati: Alvito, Bankitalia, Caltagirone, Lodi, Roma