«Compagnie aeree strozzate da tasse e raffinatori» di Luigi Grassia

«Compagnie aeree strozzate da tasse e raffinatori» ASSEMBLEA A TOKYO. BISIGNANI: LA «BANDIERA» E' COME PIOMBO SULLE ALI, DIFFICILI FUSIONI E ACQUISIZIONI «Compagnie aeree strozzate da tasse e raffinatori» La lata accusa: aprono alle low cost, ma non toccano i ricchi monopoli degli aeroporti ' Luigi Grassia inviato a TOKYO L'Associazione mondiale delle compagnie aeree IATA nasceva a Chicago sessant'anni fa, quando volava il leggendario DC3. In questi giorni, a Tokyo, la lata festeggia l'anniversario ma il presidente Giovanni Bisignani lamenta che (de regole sono rimaste le stesse di allora, per colpa dei governi e delle politiche sovranazionali», e questo risulta un handicap ben pesante in un settore che lotta oer sopravvivere a una crisi senza me. Dal 2001 sui vettori si sono abbattuti il terrorismo, la Sars e altro ancora mentre adesso c'è soprattutto un problema di costi del carburante. Ieri U presidente di Air Franco (è a capo del board della lata) Jean-Cyrille Spinetta denunciava che (mei 2003 la bolletta energetica globale delle Compagnie è ammontata a 44 miliardi di dollari mentre nel 2005 salirà a 83 miliardi». Le perdite cumulative per i vettori hanno toccato i 4,8 miliardi di dollari nel 2004 e cresce¬ ranno a 6 miliardi nel 2005. Quelle sommatesi frai2001 eil 2004 equivalgono a 36 miliardi di dollari. Una situazione (è ovvio) non sostenibile ancora a lungo. Ma questa apparenza di mal comune non offre alcuna facile giustificazione - per fare un esempio del tutto casuale - alla nostra Alitalia, visto che i dati rivelano che gli operatori europei nel loro complesso guadagnano (nonostante tutto) 1,4 miliardi nel 2004, l'Asia ne lucra addirittura 2,6 mentre sono gh Stati Uniti a concentrare su di sé quasi tutte le perdite, soffrendone per 9 miliardi di dollari devono infatti pagare il barile con un biglietto verde svalutatissimo senza poter beneficiare come noi dell'euro forte. Comunque lalottapersoprawivere è dura anche in Europa e i poteri pubblici non aiutano. La lata ha appena scritto una lettera a Barroso per denunciare che le norme o le omissioni in materia di competenza della Commissione di Bruxelles costano alle compagnie un totale di 7,6 miliardi di dollari all'an- no. Di questi ben 4,3 sono addebitabili al mancato sviluppo del progetto Single European Sky, cioè la fusione in uno solo dei 35 sistemi continentali di controllo dei voli. Eliminare i doppioni frutterebbe non solo grossi risparmi ma anche un forte guadagno di sicurezza. Tuttavia ogni discorso sui doppioni è sempre politicamente delicato per cui finora non se n'è fatto nulla. Il presidente Bisignani si dice impegnato a «gridare educatamente» fino a fard ascoltare dai politici. I governi, denuncia, «ci tassano come se offrissimo un servizio di lusso. Aprono le porte alla concorrenza fra le compagnie aeree ma non fanno nulla per contrastare le rendite di posizione degh aeroporti e delle raffinerie. Così agh scali versiamo ogni anno 42 miliardi di dollari e i raffinatori hanno più che raddoppiato in un solo anno D loro marcine sul carburante che ci vendono, da sei a 13 dollari al barile» (certo il greggio costa di più, ma perchè il guadagno di chi lo raffina dovrebbe raddoppiare?). La lista dei problemi non finisce qui. Molti governi dice Bisignani «sovvenzionano le Ferrovie, che sono nostre concorrenti, con un totale mondiale dì 50 miliardi dì dollari dì denaro pubblico ogni anno». Qualcosa dì simile accade con ì nuovi vettori aerei: «Alla lata non sta bene che ci siano terminal low cost per vettori low cost. Devono essere terminal low cost per tutti, altrimenti sì distorce il mercato». Secondo Bisignani la goccia che fa traboccare il vaso è la proposta dì Chirac e dì Schroeder dì ricavare sette miliardi dì dollari all'anno da dare al Terzo Mondo imponendo una tassa mondiale sui biglietti aerei: «Trovino piuttosto i sette miliardi tagliandoisussidi all'agricoltura europea che deprimono i prodotti dei Paesi poveri». Non che le compagnie aeree sì lamentino e basta. Di loro tagliano i costì M^ all'anno esclusi quelli per il carburante) e investono nella biglietteria elettronica, che porterà entro il 2007 alla scomparsa dei ticket di carta con risparmi multimiliardari. Un altro grosso contributo ai bilanci societari può venire dal consolidamento fra le 270 compagnie che d sono in Europa. Troppe, anche contando solo queUe dì bandiera. «Queste bandiere d mettono piombo nelle ali» condude Bisignani, perché le fusioni e acquisizioni transfrontaliere sono politicamente sensibili. Ma i conti sono impietosi e dicono che è tempo dì muoversi. Giovanni Bisignani, presidente lata

Persone citate: Barroso, Bisignani, Chirac, Cyrille Spinetta, Giovanni Bisignani, Schroeder

Luoghi citati: Asia, Bruxelles, Chicago, Europa, Stati Uniti, Tokyo