Il papà di Giusy accoltella il padre della sfruttatrice

Il papà di Giusy accoltella il padre della sfruttatrice LA VENDETTA SEI MESI DOPO LA MORTE DELLA RAGAZZA Il papà di Giusy accoltella il padre della sfruttatrice L'uomo è stato arrestato per tentato omicidio, il rivale è in prognosi riservata La figlia della vittima accusata di aver avviato alla prostituzione la quindicenne Tonio Attino MANFREDONIA (Foggia) «Ma questo qui è ancora vivo?». Carlo Potenza ha 37 anni e una vita distrutta. Deve aver pensato a lungo alla vendetta. Ieri è uscito di casa con un coltello in tasca e, in un bar, ha detto solo poche parole prima di colpire. Pasquale Mangini, 41 anni, era al banco, stava bevendo una birra. Si è piegato con la lama conficcata nella pancia. Così due padri si sono ritrovati per un attimo a incrociare lo sguardo. Potenza era il papà di Giusy, la ragazza qyiindicenne massacrata a colpi di pietra il 12 novembre dell'anno scorso e abbandonata su una scogliera vicino al petrolchimico di Manfredonia. Pasquale Mangini è il papà di Filomena Rita, 19 anni, arrestata con l'accusa di avere, insieme con un'amica, indotto alla prostituzione Giusy. La quindicenne fu ammazzata dal cugino del padre, Giovanni Poten¬ za, pescatore di 27 anni, con il quale aveva una relazione. Ne ritrovarono il corpo il giorno successivo. Ieri pomeriggio, sei mesi dopo quella tragedia, il papà ha deciso di vendicarla. E' entrato nel Bar Olimpia, in via Gargano, un locale vicino a casa, dove Mangini beveva una birra. Ne ha ordinata una anche lui, poi ha detto poche parole e ha colpito. Pasquale Mangini si è piegato mentre Potenza fuggiva. La pohzia Iha arrestato quasi subito. Il ferito è stato ricoverato negh Ospedah Riuniti di Foggia. Sottoposto a intervento chirurgico, è stato ricoverato nel reparto di rianimazione. Ha riportato ima lesione epigastrica, le sue condizioni sono gravi ma non è in pericolo di vita. Il papà di Giusy è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio. In serata sono stati ascoltati dalla polizia la mamma e il nonno della ragazza e alcuni testimoni che hanno assistito all'aggressio- ne. L'arma non sarebbe stata ritrovata. Dice il commissario di polizia Antonio Lauriola: «Non c'è ancora, la stiamo cercando». Il caso è comunque abbastanza chiaro e tutti i dettagli del tentativo di omicidio si dovrebbero conoscere nelle prossime ore. Ciò che invece non è definito è il dehtto di Giusy, uccisa - secondo quanto è emerso dalle indagini - perché aveva chiesto al cugino del papà, Giovanni Potenza, sposato, due figli, di lasciare la famiglia, dicendogli che se non l'avesse fatto tutti avrebbero saputo della loro relazione. Così il 12 novembre la quindicenne viene uccisa a colpi di pietra e abbandonata sulla scoghera. Esce di casa alle 17 per raggiungere un negozio. Deve comprare due compact disc. Quando la ritrovano, il giorno successivo, ha il volto sfigurato. Fratture alle mani, ah'anca. La soluzione del giallo arriva il 23 dicembre, con l'arresto di Giovanni Potenza, pescatore come il papà di Giusy. L'assassino è incastrato anche dal test del dna. Ma la storia non è finita. Perché pochi giorni fa, il 6 maggio, nella vicenda entrano due ragazze: Filomena Rita Mangini e l'amica ventiquattrenne Sabrina Santoro. Sono accusate di avere indotto alla prostituzione Giusy, cioè di averle proposto di avere rapporti sessuali a pagamento per ottenerne in cambio una quota dei compensi. Un amico di Giusy conferma le accuse, dice che la ragazza le ha confidato di avere ricevuto questa proposta da Sabrina e Filomena. Un uomo ammette addirittura di avere avuto rapporti con Giusy con la quale era entrata in contatto proprio grazie alle due ragazze. Le quali però, interrogate, negano di essere state amiche di Giusy, e negano di averla incontrata la sera prima del dehtto. Qualcuno le ha viste in auto, una Fiat Punto di colore verde, l'auto di Sabrina, insieme con un uomo, vicino al negozio in cui Giusy entra per acquistare i ed. Erano le 17.15 del 12 novembre 2004. Poco dopo Giusy Potenza viene ammazzata. Le ha mai incontrate? Sabrina racconta di non averla mai vista. Filomena invece è stata - dice - dal parrucchiere e poi è tornata a casa. Entrambe, arrestate, ottengono la detenzione domicihare. «Me l'hanno uccisa la seconda volta, questa non è la verità» dice disperata la madre di Giusy Potenza. Sì, ima verità chiara non c'è ancora. Ieri si è aggiunga nuova materia di indagine, la vendetta di Carlo Potenza. L'aveva giurata, pensando a Giusy, alla sua fine: «Unpapà non può permetterlo». L'incontro in un bar di Manfredonia Poche parole «Ma questo è ancora vivo?» poi un colpo secco all'addome Il ferito è grave, ma non è in pericolo di vita Carlo Potenza, il padre della ragazzina di 15 anni massacrata a Manfredonia il 12 novembre dell'anno scorso

Luoghi citati: Bar Olimpia, Foggia, Manfredonia, Potenza