«Benitez Code» come rimontare una finale già persa con i Beatles in testa

«Benitez Code» come rimontare una finale già persa con i Beatles in testa «Benitez Code» come rimontare una finale già persa con i Beatles in testa Sta tutto su un foglio A4 ripiegato, accarezzato e sdrucito che è ancora nelle tasche di Benitez. E una pagina di appunti fitti, scritta prima seguendo i margini, poi sui lati e a riempire in ogni angolo. Sono parole che si inseguono per riacchiappare un risultato, in inglese, in spagnolo, frecce, numeri e pallini. Il Benitez Code ovvero come rimontare un 3-0 in una finale di Champions League canticchiando i Beatles. Bafa aveva annunciato che per battere il Milan si sarebbe portato dietro la storia di Liverpool e lo ha fatto, solo che intendeva Lennon-McCartney non Shankley-Paisley. Quando è uscito dal campo dell'Ataturk, all'intervallo, aveva in mente solo due cose: «Help, I need somebody, not just anybody» e il primo giorno di lavoro a Mellwood, il posto dove si allenano i Beds. Mercoledì scorso, alle 21,30, stringeva il documento tra le mani, sapeva come cambiare la partita ma non come dirlo. «Perché le parole giuste erano fondamentali, 5 minuti prima della fine del primo tempo ho pensato solo alla comunicazione e ho scarabocchiato i vocaboli di cui ero certo tra gli appunti. Al mio primo allenamento con il Liverpool ho urlato a un giocatore: "Be careful with the wine" (Stai attento al vino) e questo mi ha guardato con disprezzo. Io volevo dire "Be careful with the wind" (stai attento al vento) e l'ho capito solo dopo. Ecco, in tutta la strada che mi separava dagli spogliatoi non ho pensato al Milan o ai gol, solo esattamente a cosa dire». Ha spiegato in spagnolo a Luis Garcia che non poteva lasciar scappare Pirlo, gli ha mostrato il suo spicchio di campo schizzato sul Benitez Code, quindi lo ha stampato davanti agli occhi di Gerrard facendolo avanzare a tratti di biro «Sarai più libero». Ha fissato i numeri: fuori Finnan, dentro Hamann e le parentesi dentro cui in minaccioso stair .'."Uo troneggiava la scritta: «difesa distruggiKakà». È tornato in panchina e ha ripreso a scrivere. Sulla reliquia, che The Magician (come lo hanno ribattezzato ad Anfield per contrastare il soprannome di Mourinho, The Special One), ha mostrato senza reticenze ai giornalisti inglesi, c'è anche una premonizione. Le braccia lunghe di Dida (strizzate) al momento del rigore di Xabi Alonso. «Quando avevo 20 anni ho giocato un torneo contro il Milan. Ho tirato un rigore e me lo hanno parato. Ho cercato di allontanare quel ricordo però restava fisso e al momento della ribattuta in rete ho capito che si poteva vincere». E ha tracciato solchi di tensione sul fogho ormai zeppo: extra-time, tempi supplementari sottolineato quattro volte e sotto le rigacce tese, la spiegazione della paura: «stanchi servono palle lunghe». C'è un angolo dove ci sono solo dei punti, arrotondati dall'attesa dei minuti che non passano, ingrassati dal panico davanti al tiro di Shevchenko parato da Dudek. Ultimo segno sul Benifez Code, non c'era più spazio e il tecnico spagnolo era impegnato con un altro foglio, quello da dare all'arbitro con i nomi dei 5 rigoristi. Il codice se lo è tenuto, lo ha raccontato in ogni frammento ma non ha concesso fotocopie ai giornali «è memoria privata, me la tengo e la metto via insieme a quella notte incredibile. Quando si pensa al passato si smette di vincere». E per vincere ancora in Champions serve un'altra ma già. L'Uefa sta elaborando tabelle per capire come inserire il Liverpool nella prossima edizione. Sperava fosse la Federazione inglese a risolvere la grana, ma quelli hanno confermato l'Everton, quarto in classifica. E allora si toma a Istanbul, a scippare il posto in Coppa al Fenerbache, la squadra piazzata al gradino più basso nella graduatoria Uefa tra quelle qualificate. I turchi ieri si sono limitati a comunicati educati e concisi anche perché il Liverpool ha chiesto di poter partecipare, non di essere ammesso direttamente alla fase a gironi come succederebbe se i Reds si annettessero lo spazio del Fenebarche che ha vinto il campionato proprio il giorno prima dell'atterraggio del Liverpool all'aeroporto Ataturk. Non sembra la soluzione ideale, troppo violenta per non lasciare strascichi. Se ne parlerà a Manchester il 17 giugno, alla riunione Uefa e forse è meglio che Benitez porti il suo codice e mischi nomi, insiemi e frecce per tirar fuori un posto in più. il teCnJCO del LlverpOol ha stravolto il Milan con un foglio di appunti L'Uefa vuole dare ai Reds il posto del Fenerbahce LE STELLE DEL GIORNO CUPER All'ultima giornata è riuscito a salvare il Maiorca. A retrocedere è il Levante. HOULLIER L'extecnico del Liverpool, è il nuovo allenatore del Lione campione di Francia. FIGO Sabato contro il Saragozza ha giocato l'ultima partita con il Real Madrid. Luxemburgo non gli parla più. O'NEIL Il tecnico del Celtic saluta la squadra con la vittoria della Coppa di Scozia dopo aver perso lo scudetto. «The Magician», Rafael Benitez al primo anno con I Reds