La Svp dice no all'accordo con la Cdl

La Svp dice no all'accordo con la Cdl L'INCONTRO CON DURNWALDER La Svp dice no all'accordo con la Cdl dall'inviato a BOLZANO Si riunirà dopodomani il nuovo Consiglio comunale di Bolzano, uscito dal voto a sorpresa che ha fatto vincere il candidato del centrodestra Benussi sull'uscente Giovanni Salghetti, al tentativo di un terzo mandato. In realtà, su 50 consiglieri il neosindaco vicino ad An può contare soltanto su 21 voti. Il partito di raccolta deUa comunità di lingua tedesca, la Svp, ha 8 consiglieri (che sarebbero sufficienti), mentre appoggiavano al ballottaggio il primo cittadino della Margherita altri piccoli partiti centristi. Come uscirne? Se lo scarto tra i due schieramenti era di 16 mila voti e si è ridotto a sette consensi, secondo molti ciò è dipeso dal fatto che questo candidato non è stato sostenuto fino in fondo da tutti i partiti del centrosinistra. E del resto per la prima volta dopo 50 anni, a Bolzano la Sudtìroler Vòlspartei di Silvius Magnago prima -91 anni, presidente onorario del partito - e di «Dumi)) (Luis Dumwalder) poi. rischia di rimanere all'opposizione, una esperienza che cosidera traumatica. Venendo a Bolzano di persona per incontrare Dumwalder (presidente della Provincia) e Elman Pichler Rolle (l'«obman» della Svp, il leader), Silvio Berlusconi ha voluto dimostrare tutta la sua attenzione per risolvere il problema causato dal sistema elettorale dell'autonomia altoatesina. U vertice - al quale hanno partecipato anche Michaela Biancofiore per Forza Italia e Giorgio Holzman per An - si è concluso con un nulla di fatto, ma ce ancora tempo fino al 23 giugno per trovare una soluzione. Dumwalder ha ripetuto al premier che non vuole ribaltare 50 anni di storia del suo partito, sempre opposto alla destra italiana». Però ha approfittato dell'incontro per presentare il suo pacchetto di richieste al governo. Che vanno dallo stadio per la squadra di calcio di lingua tedesca, bloccato dalla squadra di cui è presidente proprio Franco Frattini, alla ratifica del protocollo dei trasporti delle Alpi fatta dall'Austria e non daUItalia -, alla proroga per l'Autcbrennero (negata finora da Siniscalco). Vecchi problemi, senza soluzione da tempo. Berlusconi si è appuntato tutto. Dalla Svp non è venuto nessun impegno, ma potrebbe esserci una porta aperta. Anche se i sei parlamentari (tre deputati e tre senatori) non hanno mai votato la fiducia a Berlusconi, l'eurodeputato Michel Ebner - potente editore del «Doloraiten» - a Strasburgo è dentro il Ppe. E così nella Sudtirol Volkpartei si levano sommesse le prime voci che chiedono una revisione delle alleanze a favore dei partiti moderati del Polo. «Dumi» ha fatto capire che potrebbe dare un sostegno «etnico» alla giunta Benussi, per evitare di andare di nuovo alle urne in ottobre, a condizione che non ne facciano parte né gh «estremisti» di Unitalia (i due consigheri vicini aUa Mussolini e Rauti) né i ((nemici)) di An. Condizioni forse impossibili. Lo Statuto deU'autonomia per il Comune prevedelapossibilitàdiuna «giunta etnica)): non si può varare una maggioranza soltanto di lingua tedesca o di lingua italiana. Finora un eletto deUa Lega Nord Kurt Panchieri, ha fatto l'opzione germanica, basterebbe un altro assessore estemo non italiano. Resta U problema pohtico: Benussi non può cacciare An. Un rebus difficile da sciogliere. E aUa fine della giornata bolzanina del premier, molti a Bolzano sono convinti che un nuovo rinvio aUe urne temuto da Svp e UUvo - rimanga l'ipotesi più probabUe. [g.pa.]

Luoghi citati: Austria, Bolzano, Cdl, Strasburgo