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99 99 clericali o anticlericali, ma cerchiamo veramente di capire veramente quell'esperienza elementare dell'uomo che vive ancora, io ne sono certo, nel nostro popolo». Ci si chiede che cosa dirà il Papa qui a Bari sul referendum. «Non lo so, che cosa dirà il Papa. Ma mi pare che sulla sostanza di questi argomenti Benedetto XVI abbia già detto molte parole in poco più di un mese; e il cardinale Ratzinger ne ha dette tante, in tanti anni. Mi sembra comunque che ci sia una cosa bella in questo frangente, che il dibattito è sostanzialmente pacato, e il confronto mi sembra sereno. Quindi io credo che nessuno debba stracciarsi le vesti per nulla, e papa Benedetto è un uomo di tale intelligenza che troverà una strada equilibrata per dire le cose». Che cosa ribatte a chi dice che l'astensione è una forma dì fuga? «Che sbaglia radicalmente! Prima di tutto, perché non tiene conto della natura abrogativa del referendum. Altrimenti... Bene: cinquecentomila persone hanno raccolto delle firme. Mi va benissimo. Ma se mi prendono per il collo, e mi costringono a votare mi ricattano. Che democrazia è mai questa qui? Quindi in una concezione di referendum abrogativo, astenersi è un fatto estremamente positivo. L'importante è farlo, come pare noi stiamo facendo, e cercando di convincere gli altri a farlo, con la coscienza e con il desiderio di approfondire a fondo la materia e di far crescere la democrazia sostanziale fra di noi. Non andando al mare, non è questo ciò che è in ballo». La legge 40, che difendete, è tuia legge cattolica? «Non è affatto una legge cattolica. La tragedia intomo a questo problema sta in questo fatto. Io uso sempre questa espressione che mi ha colpito in negativo, leggendola quattro o cinque anni fa su un quotidiano tedesco, un'espressione usata da un giovane filosofo della scienza che si chiama Jonge. Scrisse, un po' faustianamente: "Ma buttiamo via finalmente questo logoro e vecchio concetto di soggetto personale e diciamo a tutti che l'uomo è solo il suo proprio esperimento". Questo è tragico. Se la vita non è più ricevuta, come avviene da millenni, e se io sono colui che produce la vita; se la vita è un manufatto, allora chi mi garantisce, come di fronte al rischio delia proliferazione della guerra atomica, che domani un'incontrollata volontà di potenza possa mettere in moto dinamismi appunto incontrollabili, che possano condurre alla sparizione della specie umana»? Chi vuole i referendum dice di essere a favore della vita. «La vita non può mai essere un prodotto. La vita va umilmente ricevuta. Quindi, per noi, solo l'unione coniugale, corporale e spirituale, del marito e della moglie, come espressione di un atto d'amore, dà origine a quell'evento gratuito che è il figlio. Un figlio non è un prodotto, è un evento. Un evento meraviglioso. Su queste cose io dico: voghamo discutere? Perché le pratiche scientifiche, tecniche e tecnologiche ci mettono di fronte a delle scoperte meravigliose. Approfondiamo, discutiamo. Non riduciamo questi problemi a tracciare su una croce su ima scheda con un sì o con un no. E' impossibile ed è anche un po' disumano». Il patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola Oggi il primo viaggio del Papa A Bari è atteso da 300 mila dall'inviato a BARI Benedetto XVI apre oggi la stagione dei viaggi pontifici: un «blitz» a Bari, poche ore, senza neanche fermarsi a pranzo, per celebrare la messa di chiusura del Congresso eucaristico. Fino a ieri non era previsto che né nel!' omelia della messa né nelle parole all'Angelus Papa Ratzinger facesse nferimento al tema del referendum. Se una presa di posizione in appoggio alla Chiesa italiana ci sarà, dovrebbe venire espressa lunedì, quando nel corso della assemblea generale della Cei il Pontefice riceverà i vescovi italiani, e pronuncerà il discorso di rito. Il cardinale di Torino, Severino Poletto, ha criticato il fatto che sul referendum i media pretendano di «dare consigli al Papa, i giornali fanno strumentalizzazione e sono partiti già 20 giorni fa a fare pressioni sul Papa, qualcuno ha addirittura scritto die il Papa farà un cenno al problema della procreazione assistita». Oggi a Bari sono attese trecentomila persone. Fino a ieri però l'invasione temuta non c'è stata, e sono apparse sproporzionate le misure prese in città, con la chiusura di strade e le limitazioni al traffico; precauzioni che, secondo alcuni, hanno spaventato chi avrebbe voluto partecipare. Adesso gli organizzatori si preparano ad affrontare la giornata di domani: 400 mila litri d'acqua fra cisterne e bottigliette saranno distribuite ai fedéh; sono oltre 2000 i giovani volontari della Protezione civile provenienti da tutta Italia sistemati nel vecchio aeroporto, 1500 i presidi sanitari (tra medici, infermieri, autisti), 12 le strutture sanitarie. «L'Ansa di Marisabella - ha detto il responsabile della Protezione Civile, Bertolaso - è pronta ad accogliere 150 mila persone, centomila possono essere accolte in aree attigue allestite con maxi schermi». Treni speciali e pulmann da tutta Italia viaggeranno nella notte, per giungere alle prime luci dell'alba a Bari, in tempo per la messa. Benedetto XVI compirà interamente in eheottero il primo viaggio apostolico; partirà alle 7.45 da Città del Vaticano, l'arrivo a Bari è previsto alle 9.30. Papa Ratzinger si sposterà per la prima volta con la «papamobUe», per poter salutate i fedeh al suo passaggio. Alle 10 celebrerà la messa nella spianata di Marisabella poi seguirà l'Angelus. Alle 12.30 si trasferirà di nuovo al campo sportivo del lungomare Starita da dove salirà sull'elicottero che lo porterà in Vaticano alle 14.30. In vista dell'arrivo di Benedetto XVI sono state potenziate le misure di sorveglianza e difesa dello spazio aereo. [m. tos.] QUASI 400 PERSONE (E 600 BACI) PER LA NEOELETTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE CAMPANO