An nel Ppe? Fini non ci sta di Amedeo La Mattina

An nel Ppe? Fini non ci sta L'EX MINISTRO HA LANCIATO IL PROGETTO IN UN'INTERVISTA ALLA «STAMPA» An nel Ppe? Fini non ci sta Gelo nel partito per la proposta Gasparri Amedeo La Mattina ROMA Gianfranco Fini non ha alcuna intenzione di chiedere l'iscrizione di An al Ppe. Sicuramente non è una questione all'ordine del giorno, precisano a via della Scrofa dopo la proposta avanzata da Maurizio Gasparri nell'intervista di ieri a «La Stampa»: «E' arrivato il momento di rompere gli indugi e promuovere le procedure formali per aderire al Ppe che è il grande contenitori dei moderati». In un'ala del partito c'è forte irritazione per questa uscita, considerata «estemporanea», dell'ex ministro delle Comunicazioni. Anche perché lo stesso Fini ha da poco riconfermato la convinta adesione all'Uen, il gruppo europarlamentare al quale sono iscritti gli eletti di An a Strasburgo. E' del 6 maggio una lettera del ministro degh Esteri ai presidenti dell'Europa della nazioni, Brian Crowley e Cristiana Muscardini. «Il rapporto di amicizia che si è creato tra i componenti di tutte le delegazioni nazionali - scrive il leader di An - conferma la validità di un progetto politico basato sul rispetto delle singole identità. Nel gruppo si fondono in maniera armonica la capacità di chi, come An e il Fianna Fall, avevano già lavorato insieme nella passata legislatura, con la vitalità dei deputati che rappresentano Paesi che fino a pochi anni fa hanno dovuto subire la privazione della loro indipendenza e libertà». Con questa lettera Fini aveva inteso mettere fine alle ipotesi e alle voci che volevano An proiettata verso il Ppe. Voci ed ipotesi per la verità non nuove, ma che erano tornate a circolare in seguito al dibattito aperto da Silvio Berlusconi sul partito unico del centrodestra. Il 4 maggio perfino il presidente del Ppe Poettering, con un'intervista sul «Corriere della Sera», si era esercitato su questo scenario, affermando che Fini e Bossi dovrebbero sottoporsi a degli «esami di ammissione» per entrare nella grande famiglia dei Popolari europei. Ma per Fini - figuriamoci per Bossi - il problema della collocazione, o meglio, della ricollocazione di An in Europa (almeno per il momento) non si pone. Viste, tra l'altro, le tante radicate perplessità del suo partito a buttarsi anima e corpo nell'avventura del partito unico che proprio nel Ppe avrebbe il suo naturale sbocco. Tuttavia Gasparri chiede di anticipare questo sbocco, di affrontare un tema che considera «ineludibile» per evitare che la destra italiana venga emarginata da un'eventuale ricomposizione di un blocco di centro. Dentro An, però, la mossa dell'ex ministro viene letta in un'altra chiave: è l'ennesimo contrasto con Fini, l'ennesimo braccio di ferro con il capo che lo avrebbe escluso dal Berlusconi-bis dopo la polemica per l'ingresso di Storace nel governo. «A me - dice Muscardini non interessa se l'intervista di Gasparri rientra nella lotta intema al partito. Come co-presidente del gruppo europarlamentare dell'Eun e responsabile per le politiche europee di An, sono preoccupata delle conseguenze che queste dichiarazioni provocano presso i nostri alleati. Sono dichiarazioni che creano sconcerto e rendono più debole la nostra capacità di incidere». La Muscardini ricorda che nel partito vige «una via gerarchica e un minimo di rispetto delle proprie istituzioni: se si vuole aprire una procedura formale di adesione al Ppe, si chieda alla direzione nazionale di mettere l'argomento all'ordine del giorno. Questioni così delicate non possono essere affrontate con un'intervista. La correttezza è la prima qualità di un dirigente politico». In ogni caso, «non si possono risolvere i problemi itahani, come quello del partito unico, partendo dalla collocazione europea: in Europa An già fa parte di un partito - Alleanza per le nazioni - e di un gruppo parlamentare che, con l'apertura ai paesi dell'Est, è cresciuto in maniera considerevole». L'eurodeputata di An, dunque, esclude che Fini voglia aprire la strada al Ppe. E conclude con una stoccata: «Se Gasparri voleva occuparsi di questioni europee, avrebbe avuto tutte le possibiltà di farlo. Perchè si è dimesso dopo essere stato eletto a Strasburgo?». Cristiana Muscardini co-presidente del gruppo Eun all'Europarlamento «Queste dichiarazioni ci rendono più deboli» Gianfranco Fini Maurizio Gasparri

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