De Mita: è troppo tardi per sostituire Romano

De Mita: è troppo tardi per sostituire Romano L'EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: «QUELLA DELLA LISTA UNITARIA NON E MAI STATA UNA RICHIESTA ULTIMATIVA» De Mita: è troppo tardi per sostituire Romano ^Gon-la politica ha le stesse difficoltà che ho io a parlare fiorentino e questo conflitto dentro la Margherita l'ha prodotto soprattutto lui» intervista ROMA DICE: «Ora leggo che fanno appebo aba base, che si autoconvocano... E' l'altra faccia del movimentismo, che da una parte denuncia le difficoltà e dab'altra, quando non riesce a prevalere o a risolvere i problemi, tenta di imporre la propria opinione. Io dico che neba Margherita sta emergendo un'anima non democratica: perché b processo democratico obbbga a tener conto, assieme abe tue ragioni, debe ragioni degb altri, per poi trovare ima sintesi, che non vuol dire spartizione». Parla Ciriaco De Mita, cioè un pesce tornato a nuotare neba sua acqua: queba deba pobtica, e se è pobtica guerreggiata, megbo ancora. Dicono che neba trimurti che ba voluto b cosiddetto strappo deba Margherita, a lui tocchi b ruolo di ideologo, essendo Rutebi b leader, b volto da spendere, e Franco Marini b "braccio annate" del patto tra ex popolari e rutelbani. E ab'ideologo - allenato per anni a menar di sciabola con tipetti come Andreotti e Craxi - tocca oggi duebare con Parisi e Papini, per dire. Nonché con Prodi, ovviamente: «Che con la pobtica ha la stessa difficoltà che ho io a parlare fiorentino...». Presidente, può spiegare come mai tutti hanno letto le vostre ultime decisioni come un colpo ab'Ubvo e a Prodi? «Guardi, ho dovuto btigare anche con mia figba, perché neb'opinione pubblica è passato effettivamente quel che dice lei. Siamo stati travolti daba comunicazione, visto che b centrodestra ha tutto l'interesse a dire che noi ci siamo spaccati ed i tg hanno dato ribevo aba dichiarazione di quel tal segretario debo Sdi, si figuri, che ha parlato di "giorno nero per l'Ubvo", manco si trattasse deba Borsa». Non dica che per lei, invece, è tutto come prima... «Queba deba lista unitaria non è mai stata una richiesta ultimativa di Prodi. Ben più fermo era stato sube primarie, che avevano almeno un fondamento oggettivo, dando al candidato una legittimazione più ampia di quella dei sob partiti. Avevamo detto sì, poi i Ds hanno scoperto che a loro non conveniva... Non entro nel merito, faccio riferimento alla condizione di un partito: loro premono perché le primarie non si svolgano e Prodi b accontenta». E che c'entra, scusi? «In quel caso, si è rispettata la posizione di un partito. Ma andiamo avanti: tutti noi deb'Ubvo, diciamo che la Federazione non significa partito unico, che rimane in campo una pluralità di partiti. Ma se rimangono i partiti e b partito unico non c'è, che strappo è se al voto - neba sola quota, proporzionale - la Margherita decide di andare da sola, con ima motivazione seria dal punto di vista elettorale? Invece, scandalo! Devo pensare che per alcuni b partito unico era cosa beba e fatta? Ha ragione Cacciari a dire a Prodi "dicci quel che vuoi fare davvero". E poi, su quel che vuol fare, provi ad aggregare, invece di fare le cose mesLaine che fa». Cose meschine, addirittura? «Io non vorrei essere polemico, ma sta organizzando la Federazione con i suoi amichetti, e passi pure se fossero intelligenti. Ma lei sa chi è Papini? Santagata rispetto a lui è Napoleone... Pensi che questi due, quando si doveva fare la Federazione, vennero da me e mi dissero: perché non ti impegni a guidarla tu? Aggiungendo: i comunisti non aspettano altro che qualcuno che b guidi... Guardi che nebe nostre riunioni b più anticomunista è Parisi, mentre io sono accusato di tenere in conto le loro opinioni...». Lo vede che dietro lo strappo suba lista unitaria c'è un attacco a Frodi e aba sua pobtica? «Su Prodi e la pobtica io non la prendo aba larga, è noto. In un dibattito pubblico, a Larici, davanti ab'Assemblea deba Margherita dissi con grande tranquilbtà che lui ha attitudini di governo: ma che con la pobtica ha le stesse difficoltà che ho io a parlare fiorentino». Intanto, però, i prodiani deba Margherita fanno appello alla base, si autoconvocano... Un problema, no? «Lo dicevo all'inizio: questa mi pare l'altra faccia di un certo movimentismo. E sta venendo fuori anche deb'altro. Noi non abbiamo un sistema nel quale un signore è eletto e comanda: in un sistema democratico b potere è una funzione, e quelli - invece - lo immaginano come un potere dispotico. Rischiamo di cancebare le motivazione deba tolleranza e della democrazia. Noi ci opponiamo a Berlusconi perché punta a una riforma per la quale una persona comanda e nessuno deve rompere più le scatole, su questo chiediamo perfino un referendum, e poi però qualcuno tra di noi vuol fare la stessa cosa! A me pare enorme». Ma è vero che lei ce l'ha ancora con Prodi perché nel 1996 non vobe candidarla? «Nel '94 non mi candidarono i popolari. Poi, nel '96, quando Prodi cominciò a orientarsi per la sua candidatura, mi cercò e chiacchierammo parecchio. Lo incoraggiai, lui diceva che la mia intelligenza valeva per quattro... Non so che accadde: fatto sta che aba fine disse di no, che non dovevo candidarmi. Dopo mi hanno spiegato che non era contrario lui, ma una persona che lo influenza e che disse "neb'immaginario De Mita rappresenta b vecchio"... Devo dire, poiché io non dimentico, che mentre lui si comportò in maniera molto scorretta, chi ebbe posizioni civbi nei miei confronti fu D'Alema». Vede allora che verso Frodi lei nutre del rancore? «Suba mia parola d'onore: queba storia non pesa per niente. Infatti io poi mi candidai lo stesso e, appena eletto, la prima telefonata me la fece lui. Quel che non va bene sono le falsità e le forzature». A cosa si riferisce, stavolta? «Leggo che Parisi dice: Marini e De Mita si sono opposti aba bsta unitarie per le europee. La verità storica è che la bsta fu proposta con b calcolo che i diessmi dicesse- ro no, così poi Prodi faceva una sua bsta contro i Ds. Io e Marini eravamo contrari perché non capivamo quale era b progetto. Rutebi, invece, era d'accordo. Comunque, io non escludo un processo di integrazione, a patto che sia fondato su un percorso che prima costruisca le motivazioni e poi trovi le forme per aggregare quebe motivazioni. E non avendo per ragioni oggettive smanie personab, mi accanisco neba riflessione ma non ho meschinità o ambizioni personab da far valere». Altri ne hanno, invece? «In alcuni c'è una dimensione ideale a volte compromessa da rivalità personab e meschinità. Ma non ridurrei tutto a questo. E comunque, se fossi chiamato a testimoniare davanti al Padreterno, direi chi ne dovrebbe avere di meno, perché messo neba condizione di maggior responsabibtà, è quebo che invece ne ha di più, cioè Prodi. Tutto questo conflitto dentro la Margherita lo producè soprattutto lui». I prodiani vi accusano di volere un cambio di leadership. A sentir lei, come dar loro torto? «Con grande freddezza le dico: questa valutazione ba anche un fondamento, ma c'è la consapevolezza che per dove siamo arrivati è un discorso chiuso». ^Ék appello dei "" prodiani alla base, che si autoconvocano... E' movimentismo che da una parte denuncia le difficoltà e dall'altra, quando non prevale, tenta d'imporre la propria ^^ opinione 55 ^jlijl Non vorrei "" essere polemico, ma sta organizzando la Federazione con i suoi amichetti Ma lei sa chi è Papini? Santagata rispetto a lui è Napoleone ^"f^f Romano Prodi Ciriaco De Mita Andrea Papini Francesco Rutelli

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