Prodi non molla: per salvare l'ltalia serve l'Ulivo di A. Ba.
Prodi non molla: per salvare l'ltalia serve l'Ulivo LA QUERCIA REPLICA A RUTELLI: NON È VERO CHE CORRERE SEPARATI ALLE POLITICHE AIUTA IL CENTROSINISTRA A VINCERE Prodi non molla: per salvare l'ltalia serve l'Ulivo Ds e la Margherita bocciano l'ipotesi di lista del Presidente: sbagliato dividere ROMA La battaglia fra Rutelli e Prodi sul destino della lista ulivista cinge d'assedio i diesse. I quali, loro malgrado, ora si trovano a dover contrastare le intenzioni del primo e le contromosse del secondo. «Rutelli sbaglia se pensa che andando separati al proporzionale la Margherita possa intercettare meglio i voti in libera uscita dalla Cdl», fa sapere il coordinatore della segreteria diesse Vannino Obiti. «Nei cittadini c'è sconcerto: prima gli diciamo che vogliamo sviluppare la Federazione, poi non presentiamo il simbolo dell'Ulivo sulla scheda elettorale». Questo però - spiega Obiti - non deve significare né che ci sia la necessità di ridiscutere di primarie, né di una «lista del presidente», che la Quercia vede come fumo negli occhi. «Sarebbe un errore. Abbiamo bisogno di unire, e se invece si moltiplica ciò che frammenta e divide è sbagliato». Una lista Prodi «non rafforzerebbe nessuno e creerebbe problemi: togliamo di mezzo questa ipotesi». Intanto l'ex presidente della Commissione Uè, in attesa di elaborare la strategia di rivincita, insiste nel dire che lui sulla Federazione (la lista che unirebbe Ds, Margherita e Sdi al proporzionale nelle politiche del 2006) non intende mollare. Fare qualcosa di ulivista come chiede Cacciari? «Ho lavorato tanto per l'Ulivo. E' lo strumento per fare avanzare l'Italia e non lo dimentico certo», dice Prodi all'inviato del Tg3 a Mosca, dove si trova per un seminario organizzato da Daimler-Chrysler. «Ci vuole una coalizione ed un governo in grado di prendere le decisioni necessarie per salvare l'Italia. In questi giorni mi sto incontrando con politici, uomini d'affari ed esperti di economia di tutto il mondo. L'Italia è ormai oggetto di intensa preoccupazione sotto molti aspetti, dalla capacità di tenuta del sistema produttivo alla tenuta dei conti pubblici. È una preoccupazione condivisa e molto profon¬ da». Nessuna conferma invece da Prodi per quanto riguarda l'ipotesi di una lista tutta sua nella quota proporzionale. Una minaccia (per ora sembra essere solo questo) che ieri ha provocato nei vertici della Margherita un misto di preoccupazione e di desiderio di minimizzare: «E' il frutto delle sortite di qualche esponente prodiano più realista del re», racconta l'agenzia Ap.Com riportando l'opinione del partito di Rutelli. «Si tratterebbe di atto di ostilità nei confronti del secondo partito della coalizione, e potrebbe persino portare ad una scissione della Margherita, dunque "incompatibile" con il ruolo di leader di Romano Prodi». Un modo nemmeno troppo velato per dire che se questo fosse l'esito la Margherita stenterebbe a riconoscerlo ancora come leader. Ma il no alla lista Prodi arriva anche dagli ulivisti del partito: Rosi Bindi - una delle più perplesse sulla svolta rutelliana - dice «no» alla lista del presidente e spiega che nel suo partito è ancora possibile un ripensamento: «Mai dire mai, la partita per il listone è ancora aperta». Non è dello stesso avviso però Beppe Fioroni: «La lista unitaria dell'Ulivo è uno strumento inadeguato per vincere le elezioni». Alla sinistra della coalizione intanto se ne approfitta per rimet¬ tere in discussione un po' tutto. «Ci vuole un confronto in tutto il campo delle sinistre sul loro futuro in Italia e in Europa», fa sapere Fausto Bertinotti. Ancora più esplicito l'ex diessino - passato da poco a Re - Pietro Polena: «I riformisti non sono in grado di guidare l'Unione. Lo scontro nella Margherita, e tra Margherita e Ds, dimostra che la sinistra radicale ha ora un nuovo compito». Boccia tutti il leader dei Verdi Pecoraro Scanio: «Mentre nel centrodestra si svolge un dibattito astruso su partito unico e leadership, invece di controbattere sui temi concreti si apre un'assurda polemica su come presentarsi nel proporzionale». [a. ba.]
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