^rima di annegare a vita in un lampo

^rima di annegare a vita in un lampo Prima di annegare la vita in un lampo SCRITTO nel 1994, Gli ultimi minuti di vita di una guida fluviale sembra anticipare in miniatura quella Vita sommersa di Goula che ha fatto apprezzare ai lettori di tutto il mondo il grosso talento del tasmaniano Richard Flanagan. Più asciutto e sofferto, meno sarcastico e grottesco ma altrettanto visionario, il romanzo elabora sul nucleo drammaticamente essenziale enunciato dal titolo un labirintico affresco che dal minuscolo istante conclusivo di una vita non Gloriosa si espande impercettiDilmente e implacabilmente, secondo una logica interiore prima ancora che narrativa, in storia di ima famiglia e poi di un popolo e di una terra, fino a catturare lo spirito inafferrabile e oscuro di uno spazio remoto e ignoto nelle sue dimensioni reali e mentali, seducente e sfuggente come una fata morgana: To spazio concretissimo e arcano del continente australiano, di Picnic a Hanging Rock e L'onda. Travolta e sommersa dai flutti nel tentativo di salvare un turista dalle correnti impetuose del Franklin River, Aljaz Cosini, guida fluviale, rivede prima di annegare, (ma annegherà poi davvero o si dissolverà vivissimo nel fiume di una diversa esistenza?) in un lucido lampo lungo un'eternità, alla maniera mitica di chi bazzica le acque, l'intero arco della propria vita. Il tutto in una sequenza scomposta e ordinatissima, magica e coerente nei suoi incastri come una serie infinita di scatole cinesi o di bambole russe, nella quale s'insinuano senza soluzione di continuità i genitori, gli avi, gli antenati e persino i discendenti, fino alla piccola Jemma, la figlioletta prematuramente perduta. E con loro anche l'acqua e la terra e l'aria che a tutti darmo vita e cui tutti fanno ritomo, al pari delle piante e degli animali, dell'erba di fiume cui il morituro si avvinghia disperato e dell'aquila che lo assume in sé e lo esalta e lo guida nel mondo delle anime o dell'anima. Quale orizzonte può essere d'altronde precluso ad Aljaz Cosini, uomo qualunque dai mille mestieri che vive alla giornata, uomo senza qualità che tuttavia, pur non indagandone il senso e le ragioni, possiede un suo arcano shining, capace com'è da sempre di visioni? Un nessuno concepito nella Trieste dell'immediato dopoguerra da ima profuga slava trattata da puttana e da un piazzìsta di macchine per cuci- re giapponesi ed estratto da una placenta coriacea grazie alle mani sapienti di una levatrice teutonica che si fa chiamare Maria Maddalena Svevo? Uno che in procinto di annegare indugia con la propria e con altrui voci su frammenti della vita sua e dei suoi padri, dalla travagliata venuta al mondo a squarci rocamboleschi e spesso orrendi di avi galeotti e antenate stuprate, in un flusso verbale che intreccia memorie e visioni, prigioni soffocanti e spazi sconfinati, storia ed eternità? Un uomo infine che è, di pelle e di visceri, «bianco» e «aborigeno» insieme? C'è in Gli ultimi istanti di vita di una guida fluviale. l'urgenza insopprimibile di risalire alle proprie radici, ignorate e occultate che siano, il bisogno di venire a patti con esse e la voglia ardente di esplorarne le potenzialità e le energie occulte, nel tentativo di cartografare un mondo antichissimo e nuovo dove lo spirituale e il terreno convivono quietamente in un'armonia quasi scontata. Forse proprio per questo Flanagan non assume a protagonisti dei suoi romanzi figure canoniche o emblematiche, eroi tragici per vocazione, preferendo loro individui insignificanti che nessuno noterebbe tra la folla. La loro grigia neutralità è garanzia di un terreno permeabile e fertile, l'humus ideale per assorbire tutto e farsi assorbire da tutto e dal Tutto. «Gli ultimi minuti di vita di una guida fluviale» di Richard Flanagan: un uomo qualunque intreccia memorie e visioni, prigioni e spazi sconfinati, storia ed eternità Richard Flanagan

Persone citate: Flanagan, Franklin River, Maria Maddalena Svevo, Richard Flanagan

Luoghi citati: Trieste