Un collegio di filosofia sociale

Un collegio di filosofia sociale Un collegio di filosofia sociale PARTE con una buona notizda il dopoKera del libro. Di più: con ima notizia seria (ce ne sono poche). Iniziativa battezzata proprio al Lingotto dalla Bollati Boringhieri con l'Ambasciata di Francia in Italia: è la nascita del «Collegio di filosofia sociale» dedicato a Alfredo Salsano che della editrice di Giulio Bollati è stato non solo un motore culturale di riconosciuta importanza ma anche il «portatore», non ortodosso naturalmente, di alcuni tra i frutti della scuola francofortese, di quella ((teoria critica» che fu, negli Anni 30 a Parigi, uno dei nuclei di dibattito al «Collège de Sociologie» frequentato, non sarebbe possibile ricordarli tutti, oltre che da Horkheimer e Adorno, da gente come Bataille e Breton, Callois e Leiris. Perché questa nuova istituzione (che per essere extraccademica ed itinerante si distinguerà dai Seminari di Teoria Critica dell'Università di Venezia)? «è un'iniziativa - spiega il filosofo Giacomo Marramao che intende in maniera rigorosa e al tempo stesso attuale affrontare alcuni dei grandi temi all'ordine del giorno del pensiero filosofico e sociopolitico: dai nuovi assetti del potere nella nostra società globalizzata, al rapporto individuo/comunità, ai nuovi tennini del rapporto tra natura e cultura ponendo al centro le questioni cruciali del corpo e della vita in un'epoca dominata dalla tecnica». Marramao, membro del parigino «Collège International de Philosophie», è alla testa di un gruppo di lavoro che diventerà pienamente operativo in autunno e cui finora hanno aderito una ventina di grandi nomi di studiosi, da Marc Auge a Massimo De Carolis, da Alain Caillé a Raffaele Simone a Serge Latouche a Rada Ivekovic, da Franco Cassano a Etienne Balibar. Altri si stanno aggiungendo. Nel programma accanto a seminari e convegni, sono naturalmente previste pubblicazioni scientifiche. Ma, come è nella linea editoriale della Bollati, rivolte al lettore anche non specialista. Poiché è sempre proprio questo l'augurio che il lettore fa a se stesso: essere aiutato a capire. Nuovi, avanti tutta Premesso che cercare l'esordiente e lanciarlo in orbita è una operazione pressoché tautologica in editoria. Premesso che nel «piccolo» come nel «grande» esistono valorosi talent scout, segnaliamo qui alcune sigle che alla Fiera hanno annunciato nuove collane per nuovi talenti. Scegliamo l'unico discrimine che non implichi giudizi a priori: l'età, partendo da quella linea d'ombra oltre la quale è d'obbligo essere adulti. I trentenni di «Pop-up» Collana di narrativa italiana contemporanea, inventata per la Cadmo di Firenze da Manuela La Feria, nonostante la giovane età, già grande esperta del lavoro editoriale. «"Pop-up" sono i romanzi che "saltano su", "saltano fuori" come le finestre che si aprono all'improvviso navigando su Internet...». Storie generazionali ma non sempre, comunque «libri che raccontano di noi» come i primi due: E acqua di sole del campano, regista tv Antonio Carbone e Dateci del lei dell'attore, doppiatore autore tv Luca Dresda. Narratori veri, pagine molto sorveghate così come la grafica (in copertina opere originali di giovani artisti «a piatto aperto»). A giugno, poi, con «Italiani per vocazione», la prima antologia di scritture migranti entrata a far parte di una collana di narrativa italiana. Fuori da ogni ghetto, finalmente. «Semi di fico d'Indiai). «Venti bracciate nella nuova scrittura italiana». Editore Nuova Dimensione, marchio della Ediciclo di Portogruaro. Corpo a corpo tra autori affermati e sconosciuti sul tema dell'estate, pretesto per creare una sorta di nuova factory cui appartengono Mazzuccato e Bosonetto, Presciuttini, Michele Monina. Lagioia. Ma dove la sorpresa è nella più che buona qualità del lavoro anche dei «non ancora noti» i cui racconti sembrano sostenere al meglio il peso del libro. Un giovane intemperante In attesa delle «scoperte» di e/o nel mondo dei quasi teen ager italiani, corre l'obbligo di segnalare un ventiseienne che ha scritto per Meridianozero il piccolo romanzo, «A tempo perso viviamo tutti i giorni», nella nicchia degli «Intemperanti», dove tutti questa volta hanno fatto centro insieme all'autore: il piemontese Ronnie Rizzo all'inseguimento della generazione dei ventenni, una generazione zero «fotografata per quello che è, senza moralismi, né tenerezze». Un'iniziativa dedicata ad Alfredo Salsano, testimone non ortodosso della scuola francofortese

Luoghi citati: Firenze, Italia, Parigi, Portogruaro