BASESCU «America aiutaci»

BASESCU «America aiutaci» it PRJSIPENTg DELLA ROMANIA: PUTIN MOiSi HA RISPETTATO I PATTI, DEVE RITI! TRUPI TRANSDNISTRIA masaisa BASESCU «America aiutaci» intervista Ludina Barzini BUCAREST L'Itaha è il primo partner commerciale della Romania. L'anno scorso l'interscambio ha raggiunto gh 8528,7 milioni di euro e le esportazioni italiane 4014,7 milioni : con 4000 società che operano in Romania l'Italia ha creato 500.000 posti di lavoro. Traian Basescu era il candidato dell'opposizione, del Partito Democratico, alle elezioni dello scorso dicembre, e il suo avversario era il primo ministro Adrian Nastase del Partito Social Democratico, partito al governo da circa dieci anni. Basescu, 53 anni, comandante della Marina mercantile, già ministro dei Trasporti, era sindaco di Bucarest da quattro anni e quasi a sorpresa ha vinto le elezioni presidenziali. Uomo capace di intraprendere iniziative impopolari, come quando decise di far sopprimere tutti i cani randagi della capitale. Nei saloni di Palazzo Cotroceni, fatto restaurare da Ceaucescu, con le pareti e i soffitti coperti da ricchi stucchi bianco e oro, poltrone di velluto blu con arabeschi ricamati in oro, il presidente riceve gh ospiti. Signor Presidente, è tornato dalle celebrazioni di Mosca, c'era un'atmosfera di festa con qualche polemica? «I capi di Stato avevano sentimenti misti ma eravamo tutti d'accordo che quello fosse davvero il giorno della vittoria. Ma il costo di questa vittoria per ciascuno di noi deve essere di¬ scusso. Per esempio, per la Romania eravamo contenti che la guerra fosse finita quel 9 maggio, ma poi è diventato un Paese comunista senza che nessuno chiedesse il nostro parere. La Romania con diversi Paesi dell' Europa centrale ha pagato il prezzo per la democrazia di altri. Abbiamo perciò il diritto di tornare a fare parte di un'Europa civile». Ha più fiducia in Bush o in Putin? «Mi affido, prima di tutto, agh interessi del mio Paese». Il passaggio da Paese totalitario a democratico non è semplice, come ha accettato la gente questo cambiamento? «Quarantacinque armi di comunismo non hanno distrutto l'appetito per la democrazia, anche perché siamo un Paese latino. Le prime elezioni sono state nel 1992 e non abbiamo mai avuto problemi di brogli». Come sono i rapporti con la Russia e con Putin? «Ho discusso con il presidente Putin, a Mosca, cercando di stabilire con lui alcuni punti fermi. Noi riconosciamo gh interessi della Federazione russa e stiamo aspettando che il nostro partner accetti che la Romania abbia a sua volta interessi importanti nel Mar Nero in collegamento con la Moldavia, che vorremmo completamente indipendente. La Transdnistria è parte del territorio moldavo e l'esistenza di truppe russe sul suo territorio incoraggia un'amministrazione illegale a Tiraspol. Sono convinto che la chiave per risolvere le tensioni, i problemi e i conflitti stia nella rimozione delle truppe da parte della Federazione russa. Il primo ministro Igor Smimov usa come ombrello le truppe russe. Il signor Putin non ha rispettato l'impegno preso a Istanbul nel 2000 di ritirare le truppe. Il ritiro è cominciato, ma poi si è fermato». Il Mar Nero è quindi una zona sensibile che deve essere in qualche modo bonificata. Con quale strategia? «Oggi il Mar Nero è un ponte per il traffico di illegalità: dalla droga alle persone verso l'Europa occidentale. Ma anche di armi senza etichette che viaggiano verso i Paesi dove ci sono dei conflitti come nei Balcani, nel Medio Oriente, in Afghanistan, in Iraq. Partono dalla Transdnistria dove ci sono, non solo degli ingenti depositi di esplosivi, armi e munizioni, ma anche due grandi fabbriche di armi. Questi problemi aggiunti ai "conflitti congelati" in Transdnistria, Ossezia, Nagomo-Karabah, Abkhazia tutti situati nella parte Nord del Mar Nero rendono la zona molto pericolosa, insicura. Abbiamo però bisogno del sostegno dei Paesi europei e degli Stati Uniti per rendere quella zona più sicura. E' utile l'esempio di quello che è stato fatto nel Mediterraneo, per pacificare la zona. Per il momento l'unico Paese che dimostra interesse è l'America, ecco perché parlo di rafforzare i rapporti con gh Stati Uniti e cercare insieme qualche soluzione per migliorare la sicurezza nella zona. Sono convinto, come ho detto al presidente Berlusconi durante la mia visita ufficiale a Roma, che la sicurezza di quel mare debba interessare tante l'Italia, quanto la Germania e la Francia che hanno confini sicuri con l'Atlantico dove, dall'altra parte, c'è la democrazia». E' vero che gli Stati Uniti stanno pensando di aprire delle basi militari sul Mar Nero in territorio rumeno? «Per il momento non abbiamo in esame questo argomento». I rapporti con l'Italia sono buoni, quali i settori di sviluppo futuro? «E' il nostro partner principale, e più attivo, presente soprattutto nella parte Ovest del Paese che è coperto da investimenti italiani. Dobbiamo continuare e diversificare gli investimenti in altri settori: nei servizi, nel turismo, nelle infrastrutture, nell'agro-alimentare, nell'energia. Per quel che, concerne l'industria degli armamenti itahana, che è eccezionalmente buona, abbiamo discusso la possibihtà di trasferire le tecnologie e creare delle società a capitale misto capaci di produrre e vendere annamenti moderni ai nuovi Paesi Nato». La povertà è un grande problema soprattutto nelle campagne, cosa si può fare per migliorare le condizioni di vita? «Sta partendo un programma di piccole e medie imprese nelle zone rurali con finanziamenti per incoraggiare i contadini a lavorare i prodotti in loco, per sviluppare e tenere le risorse in queste zone depresse. Ne ho parlato pochi minuti fa con il rappresentante della Banca Mondiale. Da qualche anno stiamo lavorando alla modernizzazione delle infrastrutture. E l'anno scorso da sindaco di Bucarest ho approvato gh investimenti per la costruzione di otto grandi ipermercati che potranno assorbire i prodotti che devono avere standard europei. Per avere prodotti agricoli di standard c'è bisogno di dare ai contadini l'assistenza tecnica e sussidi». Signor Presidente, quali sono le sue future priorità? «La lotta alla corruzione creando ima giustizia indipendente, e alzando il livello di vita. L'anno scorso dai lavoratori all'estero sono arrivati circa due miliardi di euro. Ho ridotto le tasse in gennaio. Gh stipendi sono aumentati, circa 250 euro al mese. E faccio grosse pressioni sulle istituzioni contro il sistema delle bustarelle. Ho anche incoraggiato la magistratura a giudicare i corrotti e i corruttori che hanno operato negli ultimi 15 anni, e che continuano. Ho l'opposizione di tutti coloro che vengono dal vecchio regime, non solo dei politici, ma anche di famosi giornalisti e editorialisti, che ci accusano di interferire. Negli anni 2000-2004 sono entrati nei giornali soprattutto e nelle televisioni, circa 46 milioni di euro in pubbUcità da parte del governo e delle aziende di Stato. Ora ho tagliato tutta quelle pubbhcità e ho azzerato il bilancio. Tutti sono furiosi. Ma la gente è dalla mia parte perché voghono il cambiamento». ^g II Mar Nero W^ è un ponte per ogni tipo di traffico illegale: dalla droga alle persone, alle armi Ebbene al momento l'unico Paese che ha dimostrato interesse al problema sono gli Usa 99 ijjl|jl Come ho avuto ^" modo di dire a Berlusconi anche Roma, Parigi e Berlino dovrebbero avere la stessa attenzione alla sicurezza. Sull'esempio dell'operazione militare condotta nel SkSk Mediterraneo 7^ I presidente Traian Basescu, 53 anni, è stato per 4 anni sindaco di Bucarest