Lecce, arrestati cinque anarchici di G. Ni.

Lecce, arrestati cinque anarchici NEL MIRINO UN CENTRO PER IMMIGRATI Lecce, arrestati cinque anarchici ROMA Cinque ordinanze di custodia cautelare, tre in carcere e due agli arresti domiciliari, una ventina di perquisizioni in tutta Italia, raccontano che il nuovo terrorismo anarcoinsurrezionalista ha allungato i suoi tentacoli anche nel Salento. E che non è più un tabù tentare di individuare una cabina di regia della galassia eversiva, che non è certo una «direzione strategica unificata», che trova in momenti di confronto nazionale e di comunicazione ristretta i luoghi della pianificazione dell'offensiva eversiva. Molotov contro l'abitazione della sorella del fondatore e gestore del Centro temporaneo di permanenza (Ctp) "Regina Pacis", don Cesare Lodeserto, e contro il portone del Duomo, per colpire anche il vescovo di Lecce, Cosmo Ruppi, «reo» di appoggiare l'attività di don Lodeserto. E poi attentati contro i bancomat e le filiali di «Banca Intesa», che è diventata un bersaglio perché «ospita i conti correnti» della fondazione «Regina Pacis». E ancora attentati contro i negozi Benetton e i distributori Esso e poi minacce, volantini, scritte sui muri: «Nessuna pace per i complici del Regina Pacis». E' questo il carniere dell'attività eversiva del gruppo anarcoinsurrezionahsta salentino neutrahzzato ieri mattina. Terra di solidarietà e di acco- glienza - che a partire dagli inizi degli anni '90 ha visto sbarcare sulle sue coste centinaia di migliaia di disperati, dagli albanesi ai curdi fino a paJdstani e cinesi -, la provincia di Lecce è diventata oggi la frontiera avanzata della lotta eversiva contro i Centri temporanei d'accoglienza - «fuoco ai lager di immigrati», «libertà per i reclusi», i clandestini - come il «Regina Pacis» di San Foca, e il suo fondatore, don Cesare Lodeserto, che insieme al vescovo della città sono considerati «carcerieri e infami assassini». Il circolo "Spazio Anarchico", secondo gli investigatori salentini e gli uomini dell'Antiterrorismo, è il suo avanposto organizzativo che può contare sul ruolo dirigente di Salvatore Signore, Saverio Pellegrino e Cristian Paladini, i tre anarcoinsurrezionalisti finiti in carcere. Singolare questa storia dell'offensiva contro il Regina Pacis: don Cesare, nel marzo scorso, è finito in carcere per le accuse di alcune ospiti del suo centro, ragazze dell'Est costrette a prostituirsi, che lo hanno denunciato per sequestro di persona e maltrattamenti. E' lui il vero obiettivo dell'offensiva anarcoinsurrezionalista che si sviluppa in provincia di Lecce ma che ha appendici anche a Milano, a Bologna, a Riva del Garda, dove si sono consumati altri attentati sempre contro Banca Intesa, la banca del «Regina Pacis». [g. ni.]

Persone citate: Cesare Lodeserto, Cosmo Ruppi, Cristian Paladini, Foca, Lodeserto, Salvatore Signore, Saverio Pellegrino

Luoghi citati: Bologna, Italia, Lecce, Milano, Riva Del Garda, Roma