Schumi non abdica : ci proverò ancora di Stefano Mancini

Schumi non abdica : ci proverò ancora LA GIORNATA NERA DI MARANELLO IL TEDESCO SI RITIRA, BARRICHELLO ARRIVA NONO E DOPPIATO. A MONTECARLO GAREGGERÀ UNA MONOPOSTO RITOCCATA Schumi non abdica : ci proverò ancora «All'improvviso la gomma si è afflosciata. Ora ho poco da perdere, senza tensioni andrà meglio» Stefano Mancini inviato a BARCELLONA «Il Mondiale? Sempre più lontano». Le speranze della Feirari sono crollate ieri pomeriggio intomo alle 15. Già erano poche, di fronte allo strapotere di McLaren e Renault, ma perlomeno si sentiva profumo di podio, pareva esserci una continuità con la rimonta di Imola, un punto di forza almeno in una stagione disgraziata. Non esiste ancora una versione ufficiale che spieghi cosa è successo alle gomme sinistre della Ferrari di Schumacher. Hisao Suganuma, responsabile tecnico della Bridgestone, parla di «perdita d'aria», ma probabilmente tutti sanno che quando uno pneumatico è sgonfio significa che l'aria se n'è andata. Nessuno si azzarda a parlare di foratura, ovvero ad attribuire la colpa a un detrito. Sarebbe la via più semplice, che escluderebbe responsabilità tecniche o costruttive. Dunque è probabile che la questione sia più complessa. Questo il racconto del protagonista, Michael Schumacher: «Nel giro precedente ho avvertito che la vettura aveva perso bilanciamento. All'improvviso la gomma si è afflosciata. Per fortuna mi trovavo alla curva prima dei box, così sono potuto rientrare in fretta». La ruota viene sostituita. Il regolamento in questi casi lo consente, ma vieta di fare rifornimento durante la sosta. Schumi riparte, percorre un giro completo ma in fondo al rettilineo principale è costretto a inchiodare perché lo pneumatico anteriore sinistro è sgonfio. A questo punto per tornare ai box deve percorrere cinque chilometri. «Sono rientrato e ho deciso di ritirarmi, perché non aveva più senso continuare. Non so che cosa sia successo, forse un detrito. Non credo che sia un problema generale delle Bridgestone, perché le altre due erano in buone condizioni. D'altra parte è strano che lo stesso inconveniente si verifichi solo a sinistra». Il ragionamento di Todt è più generale: «I nostri concorrenti hanno interpretato le nuove regole meglio di noi. Questo è il motivo per cui non abbiamo ancora vinto. Siamo l'unico team a usare le Bridgestone e con le Bridgestone abbiamo vinto tanti titoli. Quando va male, però, ci troviamo otto macchine davanti». Le prospettive restano grige. Tra due settimane il Circus si trasferisce a Montecarlo, dove servono gomme reattive e scattanti in qualifica, l'esatto contrario di quelle in uso alla Ferrari. «Il Mondiale è lontano - ripete Schumi - ma non abbastanza da rinunciare. Continueremo a lavorare e a lottare». Quale sarebbe stato il risultato senza le forature? «Il terzo posto era un obiettivo realistico. Sarei stato in pista più a lungo di Alonso prima dell'ultima sosta, ma non credo che sarei riuscito a recuperargli gli lì" di vantaggio. Anche se ci avrei provato in ogni modo». Il campione del mondo ostenta serenità: «La pressione diminuisce perché ci sentiamo più liberi e non abbiamo nulla da perdere. C'è delusione, certo. Eravamo in rimonta e tutta la squadra ci è rimasta male: 6 punti sarebbero stati importantissimi. In vista del Gran premio di Monaco non ci resta che rimetterci al lavoro». Luca Badoer farà gli straordinari: quattro giomi di prove a Fiorano da domani a venerdì. Domani sarà in pista anche Barrichello, mercoledì e giovedì Schumi. Obiettivi? Todt non si nasconde: «Dopo il Gp di San Marino, qui in Spagna ci aspetta¬ vamo una gara diversa. Ho sempre ripetuto che i cicli prima o poi finiscono. Il nostro è stato straordinario ma si è concluso. Qra ci impegniamo per ricominciarne uno. Non so quando torneremo a vincere, so soltantanto che ci riusciremo». Ha il dovere, il direttore della Ferrari, di tenere alta la tensione nella squadra. E allora ricorda che l'aritmetica lascia ancora uno spiragho e che quindi l'obiettivo rimane immutato, per quanto lontano e difficile appaia. La domanda è sempre la stessa: che cosa ha frenato la squadra invincibile degh ultimi cinque anni? E quali sono le soluzioni? «Gli altri team hanno lavorato bene - risponde Todt -. Conosciamo i nostri problemi e studieremo soluzioni con la Bridgestone, che l'anno scorso ci ha aiutati a vincere quindici gare. Dobbiamo valutare bene la situazione senza farci prendere dal panico». Non è soltanto questione di pneumatici. «Gli avversari sono migliorati in tutto. L'affidabilità, per esempio, quest'anno è un problema mentre nel 2004 era vicina al 100 percento». Per Monaco la Ferrari annuncia nuove soluzioni aerodinamiche e un pacchetto di innovazioni che consenta ai piloti di affrontare le qualifiche nelle migliori condizioni possibili, perché nelle strettoie del Principato le rimonte sono pura utopia. Sul bilancio negativo del Gp di Spagna pesa la prestazione di Barrichello, penalizzato dalla rottura del motore il sabato e da una strategia improbabile: un solo rifornimento a metà gara. Il risultato è scritto nell'ordine di arrivo: un mutile e frustrante nono posto, condito di due sorpassi al via sulle Minardi rimaste bloccate a motore spento e nulla più. Il pilota brasiliano ha abbozzato ima lettura tecnica della sua prestazione, questioni di bilanciamento, di resa delle gomme e altre menate. Alla fine ha ammesso: «Onestamente, non avevo un gi-an ritmo». AMAREZZA ALLA FERRARI «ALTRI TEAM HANNO INTERPRETATO MEGLIO LE NUOVE NORME.! CICLI PRIMAO POI FINISCONO RESTA LA CERTEZZA CHE TORNEREMO A VINCERE» Michael Schumacher dopo la gara: non c'è ancora una versione ufficiale che spieghi cosa sia successo alle gomme

Luoghi citati: Barcellona, Imola, Maranello, Monaco, Montecarlo, San Marino, Spagna