Poletto: l'astensione, strada più logica di Maria Teresa Martinengo
Poletto: l'astensione, strada più logica SCONTRO SUL REFERENDUM FRA IL CARDINALE DI TORINO E IL SEGRETARIO DEI RADICALI Poletto: l'astensione, strada più logica «La Chiesa non fa crociate». Capezzone: «Un anatema» Maria Teresa Martinengo TORINO «Il cattohco che vada a votare sì al referendum ha una coscienza a fisarmonica. L'astensione è invece la strada più logica per un credente». Le parole pronunciate ieri dal cardinale Severino Poletto al convegno «Embrione: uno di noi?», promosso dall'arcidiocesi, hanno scatenato la polemica a distanza del segretario dei radicah. «Un anatema», le ha definite Daniele Capezzone. «Un cattohco - ha detto l'arcivescovo di Torino all'affollata platea del teatro Gobetti - per fonnarsi un convincimento di coscienza deve confrontarsi con la parola di Dio e con il contributo alla comprensione che gli dà il magistero della Chiesa. Chi non fa questo percorso di coscienza non ' può dirsi davvero cattohco. È un relativista, non ha la coscienza cristiana formata. Ha una coscienza a fisarmonica e la adat¬ ta a ciò che gli conviene». Per Poletto la legge 40 «non è una legge cattolica. Per noi non è una buona legge perché la morale cattolica non ammette la fecondazione assistita. Ma è il male minore perché prima in questa materia non c'erano paletti». In ogni caso, «sulla fecondazione assistita la Chiesa non fa crociate» e «non è vero che voglia stabilire regole contro la ricerca scientifica. Ma è un suo preciso dovere denunciare la torbida strumentalizzazione di chi, per fini equivoci, invita ad aderire al referendum per peggiorare ulterionnente la legge, facendo credere che si vuole in questo modo promuovere la ricerca, la cura di serie patologie e la salute della donna». Davanti al teatro, intanto, un gruppo di radicali inscenava ima manifestazione. «La legge 40 è la peggiore al mondo, superata solo dalla legislazione del Costarica», ha detto Silvio Viale, ginecologo, presidente dell'associazione radi¬ cale Adelaide Aghetta. Poi, rivolto al primario «obiettore» dell'ospedale torinese Sant'Anna, relatore al convegno: «Il professor Carlo Campagnoli conosce bene le conseguenze negative del primo anno di applicazione delle nuove nonne». Ma il ginecologo, in sala, ha fornito un'interpretazione opposta: «Con la limitazione del numero di embrioni la percentuale dei successi è passata dal 30 al 270Zo, quindi non è peggiorata». La differenza per lo specialista non è significativa. «Quando era possibile congelare gli embrioni, poi, i tentativi che andavano a buon fine erano appena del 50Zo in più». Tra gli altri intervenuti, il genetista Bruno Dallapiccola, presidente del comitato nazionale «Scienza e vita», ha osservato che «le cellule staminali embrionali non hanno un'applicazione terapeutica. Al contrario, lavorando su quelle fetali, in Italia e negli Stati Uniti stanno per partire i primi programmi terapeutici». Claudia Mazzuccato, giurista dell'Università Cattolica, ha osservato che «gli embrioni sono gli schiavi del terzo millennio. Valutare l'uomo in base a peso, forma e sviluppo è una mostruosità che in passato ha prodotto atrocità come l'apartheid». Al termine della mattinata, rispondendo alle domande dei giornalisti, l'arcivescovo ha anche parlato ai microfoni di Radio Radicale: «Rispettiamo le opinioni diverse dalle nostre, ma pretendiamo lo stesso rispetto dagli altri. Voi radicah ha detto - contestate la posizione della Chiesa sul referendum, mentre noi condanniamo la fecondazione assistita perché il concepimento di una vita non può essere fatto in laboratorio. Voi ci accusate di strumentaliz¬ zare la posizione degli indifferenti invitando all'astensione. In realtà noi chiediamo a tutti di prendere coscienza e dunque di astenersi in modo consapevole. La Chiesa non costringe nessuno, svolge la sua missione». Nel pomeriggio è arrivata la replica «esterrefatta» del segretario radicale. Per Capezzone l'intervento dell'arcivescovo di Torino «è un anatema contro i cattolici che voteranno sì. Poiché, come il cardinale sa, oltre il 700Zo dei credenti italiani sono accreditati di posizioni contrarie alla legge 40, che farà? Ne chiederà la scomunica?». Ieri, per Capezzone, «è stato un giorno triste, in cui tanti credenti hanno subito un'umiliazione e un'offesa. Ma sono certo che, come per divorzio e aborto, voteranno nella direzione della libertà. I cattolici italiani sono liberali, non integralisti: sapranno ancora una volta distinguere tra "articoli di fede" e "articoli di legge"». «Il cattolico che va a votare sì ha una coscienza a fisarmonica e la adatta a ciò che gli conviene» Il leader del Pr «Un giorno triste in cui tanti credenti hanno subito un'offesa e un'umiliazione» li cardinale di Torino, Severino Poletto. A Radio Radicale il porporato ha dichiarato: «Condanniamo la fecondazione assistita perché il concepimento di una vita non può essere fatto in laboratorio»
Luoghi citati: Costarica, Italia, Stati Uniti, Torino
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