Alleanze variabili A Bolzano l'Udc va con il centrosinistra di Pierangelo Sapegno

Alleanze variabili A Bolzano l'Udc va con il centrosinistra LE COMUNALI Pi POMANi IN TREMTiMCK IGE Alleanze variabili A Bolzano l'Udc va con il centrosinistra Nel listone allargato entra anche Rifondazione, ma se ne vanno i Comunisti Italiani. A Merano tutti corrono «in ordine sparso» reportage Pierangelo Sapegno inviato a BOLZANO CHE questo sia un posto civile lo vedi subito. Domani si vota, a Bolzano e a Trento, e in altri 115 Comuni dell'Alto Adige, e 205 del Trentino. Ma i cartelloni pubblicitari non riempiono nemmeno gli spazi assegnati, non ti invadono la testa, non ti occupano gli occbi come capita nei posti che conosciamo noi, dove te li piazzano sopra i ponti e sotto i ponti, davanti a casa e in qualunque anfratto tu voglia scappare, pure al cesso se devi andarci. Eppure anche qui litigano, si separano, si rimettono insieme e si prendono a cazzotti come in tutti gli altri posti del mondo. A Bolzano c'è pure un partito delle donne, se non bastassero le divisioni di correnti e poltrone. Fra una baruffa e l'altra, c'è qualcosa poi che potrebbe interessarci tutti più da vicino. La Svp è in calo, continua a salire il centrosinistra, dovrebbero crescere i Verdi e nuovi movimenti di estrema destra. Nella Casa della Libertà, l'Udc fa prove di allontanamento. Interessa Roma? Allora, proviamo a immaginare queste province come un laboratorio del futuro, una scommessa sull'Italia che verrà. A Bolzano succede che l'Udc sta con il centrosinistra. Capita pure a Laives, ma lì conta molto meno perché la vittoria della Sùdtiroler Volkspartei dovrebbe essere scontata. A Bolzano invece l'appoggio dei folliniani altoatesini potrebbe rivelarsi prezioso. Intanto, da queste parti, Rifondazione comunista è assieme all'Unione. I Comunisti italiani invece no, perché, dice il suo candidato, Carlo Carlini, «non ci sentiamo di fare come Rifondazione: dovrebbero spiegare ai loro elettori il senso di una coalizione che arriva fino all'Udc». Uno sale, uno scende. Uno resta. A Merano, scendono e salgono tutti, e ognuno corre per conto proprio, a destra e a sinistra. Verdi, Ds e Margherita presentano tre candidati sindaci diversi, e altrettanto fanno Forza Italia e An. Qui però conta poco, visto che il favorito è Gunther Januth, Svp, che strizza l'occhio a Fi: male o bene che vada, nel caso ne avesse bisogno, potrebbe pure imbarcarli in giunta. Sarebbe la prima volta. Solo che deve stare attento, perché la destra italiana non è troppo amata dagli altoatesini. Scendendo nella provincia di Trento, anche a Rovereto Forza Italia va da sola, ma lo fa con un simbolo nuovo, facendo comparire la scritta Partito Popolare Euro- peo. Non è una cosa da niente. Dicono che sia «un'autentica ammissione della volontà di abbandonare Alleanza Nazionale», almeno da queste parti. Per sempre? Nel Comune di Trento invece assicurano che non c'è gara, perché è troppo forte la personalità di Lorenzo Dellai, Margherita, presidente della provincia in grande ascesa, che sostiene il ds Alberto Pacher, sindaco uscente del centrosinistra. Solo che anche qui non tutto fila liscio, e Rifondazione comunista e l'Italia dei Valori non stanno assieme all'Unione, come successe alle politiche del 2001 su tutto il territorio nazionale: allora furono defezioni determinanti per far stravincere il Polo, ogt,! non peseranno più di tanto. A chiudere il quadro, ci sono le valli e i Comuni della Provincia di Bolzano, dove da sempre domina la Svp. Non ci saranno sorprese, nemmeno questa volta. Ma questo dominio non è più così scontato: a Bressanone, uno dei centri minori più importanti, Hans Heiss, il candidato dei Verdi, che da sempre combattono il megatunnel ferroviario del Brennero, ruberà molti consensi. E altri voti porteranno via alla Svp due formazioni della destra indipendentista di lingua tedesca date in forte ascesa, l'Ufs della pasionaria Eva Klotz (quella che dice: «mi taglierò la mia treccia solo il giorno in cui il Sud Tirolo sarà libero»), figlia di Georg Klotz, il martellatore dinamitardo della Val Passi- ria, e i Freiheilichen, i liberaldemocratici, di Ulli Mair, che sono, tanto per intenderci, sulle stesse posizioni dell'austriaco Jórg Haider, contro tutti gli stranieri e pure qualcos'altro. Tutti insieme non dissangueranno di certo la Svp, ma potrebbero indebolirla, e sarebbe quasi un evento. Solo che, alla fine, l'impressione è che l'Italia c'entri poco, e pure il laboratorio, e l'esempio, e le prove d'emigrazione, e tutte queste cose. In fondo, l'ha detto anche Romano Prodi, quando è passato a Trento l'altro giorno, che è sbagliato fare paragoni e che il Trentino «ha una sua specificità». Ed è quello che sostiene soprattutto Silvano Baratta, coordinatore provinciale dell'Udo a Bolzano, quello che ha portato i centristi del Polo nel campo avverso: «Non si possono applicare le stesse valutazioni di Roma. Qui non ha senso stare all'opposizione con An e Fi, e poi andare d'accordo con questa destra a Bolzano è praticamente impossibile». In fondo, già dentro al Ppe, il partito popolare europeo, «la SVP sta nella delegazione dell'Udo», e da queste bande e sotto a queste montagne, il respiro europeo magari si sente più forte. Anche se i problemi della Casa della Libertà sono tutti molto italiani. Forza Italia ha messo a risolvere i suoi una donna molto forte, Michaela Biancofiore («più nazionalista di An», come la definisce Christian Tomafesini, coordinato- re provinciale dei Ds), raccomandata di ferro dell'ex ministro Frattini, bella presenza e pugno duro, detta la Schwarzenegger rosa, «più carina più schizzata e più vuota», che se n'è già uscita con (gualche proposta provocatoria del tipo: «Bisogna ripopolare le vallate dell'Al¬ to Adige con gli immigrati meridionali». Il risultato è che ad arrabbiarsi più di tutti sono stati gli alleati di An, e Giorgio Holtzmann ha subito-defini- to «una sciocchezza» queir idea: «la può dire una persona che non vive in Alto Adige e non conòèce la sua realtà». Risposta della Biancofiore: «Holtzmann è l'uomo in più del centrosinistra». Fra una lite e l'altra (Holtzmann deve pure vedersela all'interno del partito con AJlessandro Urzì, leader dei dissidenti), tutti insième sostengono Giovanni Benussi, che una volta non ha potuto faire ràltrò'-ché'ini-'' nacciarli: «Do 4 giorni ai partiti della mia coalizione. O appianano i problemi o mi ritiro». Dall'altra parte non è che le cose vadano molto meglio. Il candidato, sindaco uscente, Giovanni Salghetti Drioli, Margherita, anch'egli usurato da molte polemiche interne, viene da una sconfitta bruciante al referendum voluto per cambiare il nome della centrale piazza della Vittoria in piazza della Pace, e vinto da chi come An si opponeva in nome di una accesa italianità. Salghetti era pure stato tentato di lasciare. Come se non bastasse, nella Margherita, vivono da separati in casa: lui da una parte, con l'ala maggioritaria che fa capo al vecchio partito popolare, e Luigi Cigolla dall'altra. In mezzo a tutte queste turbolenze, il sostegno dell'Udo è quasi una manna dal cielo. Non sarà indispensabile, ma è un segnale che conta, per guardare alla fine i numeri, scorrere le cifre, leggere i risultati. In fondo, da ima parte e dall'altra i candidati si assomigliano tutti. Benussi e Salghetti sono tutt'e due di origini dalmate, tutt'e due cattolici moderati, tutt'e due impegnati nel volontariato. Sembrano gli identikit di un democristiano vecchio stampo, come quello di ♦ Dellai, in fondo, e persino di Pacher, a Trento. L'unica impressione vera è che nella terra (^iDe Gasperi, comunr que vada, sarà il trionfo della memoria.''E questo sì che potrebbe essere un segnale che arriva fino a Roma. ■:;::,.. ::,. :. Secondo i sondaggi la Svp è in calo Continua a salire l'Unione e dovrebbero crescere anche i Verdi A Rovereto Forza Italia corre da sola ma lo fa con un simbolo nuovo e la scritta Partito Popolare Europeo ■: - . :\ ■'■r-'^" . : 366.293 TRENTINO votanti le amministrazioni comunali che si rinnovano i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti (Trento, Rovereto^ Pergine Valsuganà, Arco, Riva del Garda, Borgo Valsuganà, Cles, Levico Terme, Mezzolombardo, Baselgo del Pine, Mezzocòrona, Storo, Avió, Civezzàno, Oro, Folgaria. Pinzolo, TioneeVilla Langarina) 380.071 ALTO ADIGE votanti i comuni della Provìncia dóve sì vota I comuni superiori ai 15.000 abitai* (Bolzano, Merano, Laives e Bressanone)