Il nuovo in danza

Il nuovo in danza Il nuovo in danza Artisti emergenti e già affermati dal 6 maggio torna «Interplay» DOVE va la danza italiana? È la domanda che si pone e alla quale cerca di dare risposte concrete Interplay, il festival torinese di Natalia Casorati giunto alla sua quinta edizione e che per il secondo anno viene organizzato con Torinodanza e entra dunque a fare parte del Focus 8. Si intitola «Il rumore della danza» Interplay di quest'anno e si rivolge come sempre a quei coreografi che pur appartenendo all'area di ricerca, sono già affermati e inseriti nei cartelloni teatrali di importanti festival. Perché «A rumore della danza»? Perché è l'aspetto musicale, sonoro, acustico o paradossalmente la sua assenza, uno degli aspetti caratterizzanti di Interplay strettamente legato alla musica dal vivo. Per la prima volta quest'anno Interplay e Torinodanza si trasferiscono per sei serate alle Fonderie Teatrali Limone, spesso con più di una compagnia per sera. Uno spettacolo andrà in scena al Piccolo Regio, mentre come sempre il centro di Torino sarà occupato dai Blitz MetropoUtani, incursioni delle compagnie torinesi all'Università di Torino, Palazzo Nuovo, ai Murazzi del Po, in via Roma e alla Circoscrizione X, alla periferia della città. BLITZ METROPOLITANI. Si comincia il 6 maggio con quattro mini-spettacoli, realizzati da coreografi torinesi, per le vetrine di negozi di via Roma ; due ore di performance che si alternano dalle ore 17 alle 19. Incontriamo, da Benetton, Federica Tardito in «Lena», i ricordi di un'infanzia lontana con Sara Marasso e Lorena Tadorni in «LegoBlitz» da Strenesse, Ambra Senatore è l'impossibilità comunicativa in «Dall'altra parte» da San Carlo, e infine nella vetrina di Salmoiraghi S- Vigano c'è l'installazione vivente con Paola Bianchi e Paola Chiama in «Double-face». THE BEACH. Aseguire, dalle ore 20 al The Beach aperitivo per inaugurare la prima serata del Festival, che ci presenta Daniela De Angelis, coreografa romana, in «Trackl5-2 in Natura Morta», scioccante e polemica performance su come gli umani trattano il mondo animale. Subito dopo, lo spettacolo «Red Jacket» della coreografa Simona Bertozzi di Bologna, della compagnia Laudati. A seguire, lo spettacolo di Fabrizio Favale, anche lui bolognese, con «UH», titolo impronunciabile di un'opera che fugge dalle definizioni; il danzatore è fisicamente presente, ma è continuamente spezzato. FONDERIE TEATRALI LIMONE. Prendono il via il 9 maggio gli spettacoli veri e propri che da quest'anno sono ospitati dalle nuovissime Fonderie Teatrali Limone. «Omen», il nuovo pezzo dì MK, che si avvale della collaborazione del gruppo musicale ESC (Electro-acoustic Synthesis Crew), si sviluppa a partire da un'indagine sulla possibilità del suono di farsi una materia voluminosa che incontra l'azione corporea, la modifica e ne è modificato. Subito dopo Attilio Nicoli Cristiani presenta «SuperNaturalMinnie», dove ci propone una Minnie in acido, esposta, sporcacciona, «en travesti», maleducata, piccola scheggia impazzita. Laura Corradi, coreografa di Verona, della compagnia Ersiliadanza, il 10 maggio è di scena con «Carnagione levigata bianca» in cui ci jresenta un percorso di metamorfosi tutto al femminile, iberamente ispirato a Virginia Woolf. In seconda serata ecco la compagnia Kinkaleri in «Serie B. Trenta minuti». È un dialogo circoscritto tra movimento e suono. Due musicisti -1- due danzatori. Quattro persone decidono di aderire di comune accordo a un sistema compositivo. «Tre-D corpo in amore» di Eugenio De Mello è la nuova produzione dell'Associazione Mosaico presentata, in prima assoluta, al Festival l'I 1 maggio. Lo spazio scenico è trasformato in un labirinto, in cui i danzatori, come corpi scolpiti nella plastica, si muovono alla ricerca di una via d'uscita. Successivamente è la volta della coreografa bolognese Catia Dalla Muta in «Esercizi», lavoro dove la negazione del movimento è intesa come il punto di partenza del movimento stesso e che è ispirato al romanzo «Trilogia della città di K» di A Kristof. Chiude la serata Barbara Zanoni, giovane coreografa di Ravenna, con «CartaOS», incentrato sulla figura femminile, unico oggetto-strumento-simbolo, con la musica dal vivo eseguita da Alexandar Sasha Karlic. ENZO COSIMI AL PICCOLO REGIO. Dalle Fonderie si va in centro al Piccolo Regio Puccini, il 12 maggio per «I Need More» di Enzo Cosimi (serata in collaborazione con Piccolo Regio Laboratorio). Il coreografo romano toma dopo molto tempo a Torino con un lavoro per sei danzatori dedicato all'universo dell'adolescenza maschile. Articolato in due parti, un primo atto intitolato «Superficiality» e un secondo «Bastard Sunday», lo spettacolo parte dall'idea di inventare un punk/musical attraverso un'azione di sincretismo artistico in cui teatro, movimento, punk-songs si trasformino misteriosamente in atto performativo. «I Need More» si avvale per le musiche della collaborazione del musicista/compositore berlinese Robert Lippok dei To Rococò Rot. DECENTRAMENTO! Il 14 maggio nei giardini pubblici di via Negarville (Circoscrizione X) performance con il coreografo Aldo Torta, l'attore Claudio Sportelli e con i ragazzi che hanno seguito il laboratorio «Il corpo trasparente». ANCORA BLITZ. Il 18 maggio, all'Università, Palazzo Nuovo, oltre a «Lego Blitz» di Sara Marasso, debutta «Persone» del gruppo MosaicoDanza, di nuovissima formazione, costituito da danzatori torinesi professionisti sotto la direzione artistica del coreografo Eugenio De Mello. ANCORA FONDERIE. Due spettacoli il 18 maggio alle Fonderie Teatrali Limone. In «Buio luce buio» Francesca Proia (Ravenna) interpreta con particolare abilità fìsica, alternando a momenti di ritmo sostenuto pause di ascolto, l'iniziazione di una ragazzina alla vita adulta. Ariella Vidach in «Danxy» propone sulla scena le possibilità di relazione tra uno o più danzatori e il sistema interattivo AUXI. Due performance faranno da intermezzo tra uno spettacolo e l'altro: «HQ» della coreografa torinese Barbara Uccelli e «Persone» del Gruppo MosaicoDanza. SILENZIO DI PIETRA. E' il nuovo lavoro di Raphael Bianco per la compagnia EgriBiancoDanza coprodotto da TorinoDanza, che arriva in chiusura del Focus 8, il 21 e 22 maggio. «Il silenzio di pietra» unisce le personali ricerche dello scultore Pinuccio Sciola, del compositore Pietro Pirelli e del coreografo Bianco. Sergio Trombetta Nelle foto, dall'alto verso il basso: la coreografa romana Daniela De Angelis, sotto «I Need More» di Enzo Cosimi, poi Eugenio De Mello in «Tre-ll corpo in amore», sotto «SuperNaturalMinnie» del Teatro delle Moire, e qui sopra «Carnagione levigata bianca» di Ersiliadanza

Luoghi citati: Bologna, Ersiliadanza, Mk, Omen, Ravenna, Torino, Verona