Andreotti sarà processato per diffamazione

Andreotti sarà processato per diffamazione PER LA CONSULTA LE CRITICHE A UN GIUDICE NON RIENTRANO NELL'ATTIVITÀ PARLAMENTARE Andreotti sarà processato per diffamazione ROMA Il senatore a vita Giulio Andreotti potrà essere processato a Perugia per diffamazione nei confronti del magistrato Mario Almerighi, presidente di sezione del tribunale di Roma. Lo ha stabilito ieri la Corte Costituzionale annullando la delibera di insindacabilità adottata dal Senato quattro anni fa. I giudici della Consulta hanno così accolto il ricorso per "conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato' sollevato dal Gup di Perugia contro l'assemblea di palazzo Madama che aveva negato l'autorizzazione a procedere contro Andreotti sul presupposto che il compor¬ tamento del senatore a vita rientrasse nell'immunità garantita dall'articolo 68 della Costituzione. Questi i fatti. A seguito di una testimonianza resa dal giudice Almerighi davanti al Tribunade di Palermo in occasione del processo penale a carico del senatore Andreotti per presunta collusione con la mafia (poi conclusosi con la sua definitiva assoluzione), questi aveva rilasciato una serie di dichiarazioni - diffuse da agenzie di stampa, quotidiani e tv tra il 25 ottobre e il 4 novembre 1999 in conseguenza delle quali era stato querelato dal dott. Almerighi. Ma all'apertura del processo penale per diffamazione era intervenuta la delibera del Senato che il 31 gennaio 2001 aveva dichiarato insindacabili le opinioni di Andreotti. La vicenda fu al centro di un ampio dibattito parlamentare, svoltosi prima davanti alla Giunta per le immunità e poi in aula, nel corso del quale lo stesso senatore Andreotti si era opposto «al diniego della domanda di autorizzazione a procedere». Dal dibattito era emerso che la Procura della Repùbblica di Palermo aveva centrato la propria tesi accusatoria sul convincimento che il senatore, attraverso il legame col giudice Corrado Carnevale, avesse esercitato la sua influenza in favore di alcuni noti componenti dell'associazione mafiosa. Secondo il il Giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Perugia, pur essendo indubbio che il processo penale svoltosi a Palermo avesse avuto una serie di importanti ripercussioni sulla vita politica, ciò non consentiva di collegare le dichiarazioni rese dal senatore con una qualche forma di attività parlamentare perché Andreotti non avrebbe fatto altro che esprimere le proprie opinioni personali senza alcun collegamento con la funzione svolta. E l'Alta Corte ha accolto queste tesi. [p.Lf.] Il senatore a vita Giulio Andreotti durante un'udienza del processo per mafia a Palermo

Luoghi citati: Palermo, Perugia, Roma