I giudici di Palermo «Esposto al Csm» di Lirio Abbate
I giudici di Palermo «Esposto al Csm» I giudici di Palermo «Esposto al Csm» Lirio Abbate corrispondente da PALERMO Il nome del collega del tribunale di sorveghanza di Campobasso, che critica il provvedimento di semilibertà emesso a Palermo, Francesco Pinello che è responsabile del collegio che lo ha messo fuori dal carcere, non lo pronuncia mai. Al massimo lo scriverà su un esposto che invierà al Csm, dove pensa di far approdare la vicenda che mette difronte l'ufficio sicihano e molisano. I primi hanno accolto l'istanza di semilibertà, i secondi, adesso che il massacratore del Circeo è tornato ad uccidere, hanno mosso dure critiche professionah. Pinello sostiene che i suoi jiudici hanno agito applicando a legge e valutando le relazioni - tutte positive - degli assistenti sociah dei vari istituti di pena e di psicologi che lo hanno anahzzato in questi 29 anni di detenzione. L'unica nota stonata è formata da tre paginette datate 7 novembre 2003: è un provvedimento di ammonimento. Izzo, durante un permesso, era stato trovato nella stanza d'albergo in cui era autorizzato a dormire, in compagnia di un pregiudicato. Luca Palaia, e di tre minorenni. Tutti però lavoravano nella comunità «Città futura», e dunque, per i giudici di Palermo, non ha compiuto infrazioni eclatanti. A Palermo, insomma, in base al contenuto del fascicolo di Izzo, arriva un «detenuto modello», una persona «pronta a riabilitarsi», che ha avuto decine di permessi premio e che ha scontato già due terzi della pena e dunque, in base a quanto previsto dalla legge, può accedere al beneficio della semilibertà. E gli viene data, dopo quasi un anno di istruttoria, nella comunità di Campobasso indicata da Izzo. Tutto sarebbe stato fatto secondo le regole. Per questo i giudici del tribunale di sorveghanza di Palermo rispediscono al mittente le critiche e per farlo vogliono coinvolgere il Csm. «Non c'è lo scontro con i colleghi di Campobasso - afferma Pinello - perchè abbiamo sùbito solo attacchi. Adesso, una volta raccolte tutte le dichiarazioni che sono state fatte contro di noi, valuteremo se presentare un esposto al Csm». «Ho sentito che il magistrato di sorveghanza di Campobasso - aggiunge - ha ritenuto opportuno fare dichiarazioni a varie radio e televisioni nelle quali vengono affermate circostanze e fatti non rispondenti alla realtà». «Non è mio costume precisa Pinello - accedere ai pettegolezzi. Non appena acquisirò ciò che ha detto il presidente del Tribunale di sorveglianza di Campobasso valuterò le risultanze e in caso siano ravvisabili estremi penali e disciplinari riferirò nelle opportune sedi». Gli assistenti sociali di Camjobasso presentano Izzo ai coleghi di Palermo come uno «specialista nel trattamento degli alcolisti e nell'integrazione scolastica dei bambini nomadi». E nell'aprile 2004 gli assistenti del carcere Pagliarelh osservano: «E' un soggetto che sembra compiere un processo psicologico di riparazione di anni di offese arrecate, processo indispensabile per il recupero». E ancora: «Il detenuto ha tenuto un comportamento regolare ed educato». «Rispetto alle vicende devienti - scrivono gli assistenti di Pagliarelh nella nota inviata ai magistrati - denota un bisogno di condividere tutto e subito, di esternare all'educatore e di prendere le distanze da un passato denso di vicende aberranti».
Persone citate: Francesco Pinello, Izzo, Luca Palaia, Pinello
Luoghi citati: Campobasso, Palermo
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