Veltroni: evitiamo una rottura con gli Usa di Paolo Mastrolilli

Veltroni: evitiamo una rottura con gli Usa VISITA A NEW YORK IN UN MOMENTO DELICATO PER IL CASO SGRENA Veltroni: evitiamo una rottura con gli Usa «Dobbiamo ottenere tutta la verità sulla morte di Calipari Ma l'episodio non deve diventare una ragione di crisi nei rapporti» intervista Paolo Mastrolilli NEW YORK SULLA vicenda Calipari bisogna appurare la verità, per evitare che rovini le relazioni tra Italia e Usa». Il sindaco di Roma, Walter Vetroni, è capitato in visita a New York e Washington in un momento molto dehcato per i rapporti bilaterali, e suggerisce una linea equilibrata. «Dobbiamo separare la questione Cahpari dalle relazioni fra Italia e Usa. Sulla vicenda accaduta a Baghad, gli italiani non possono che chiedere tutta la verità. Tra alleati storici si può dire con ancora più chiarezza. L'episodio va isolato, ma non sottovalutato. Bisogna tenerlo nel suo ambito, non trasformarlo in una ragione di crisi dei rapporti. Però va chiarito con nettezza. L'unica cosa che può far male è non appurare la verità». La guerra in Iraq è stata impopolare in Italia. La vicenda Calipari quanto indebolirà il premier Berlusconi? «L'attenzione degli italiani è concentrata molto sulle loro condizioni di vita. Rispetto a due anni fa, il rapporto tra politica estera e sociale si è invertito. E' talmente forte la crisi economica, che la gente ha grandissima inquietudine». Il nuovo vicepremier, Tramonti, ha proposto di usare le spiagge per far quadrare i conti. «La verità è che sono alla disperazione per fare la manovra, e avendo il primo ministro annunciato anche una nuova riduzione delle tasse, non si sa come finanziarla. Per le famiglie italiane è un momento molto particolare. La quarta settimana del mese è diventata assai difficile, perché i salari sono rimasti uguali e i prezzi sono cresciuti. Mentre in Francia il 6007o degli elettori si dice contrario alla nuova costituzione continentale, il mio timore è che tutto questo venga irrazionalmente scaricato sull'Europa, a scopo difensivo da parte delle maggioranze di centro destra che negli -ultimi cinque armi hanno faflito ovunque». . Dove sono le vere colpe per le difficoltà economiche? «Per l'incremento dei prezzi non c'è stato alcun controllo. Poi c'è stata anche la crescita molto vicina allo zero». I critici dell'Unione europea attribuiscono i problemi alla moneta unica, perché il trattato di Maastricht non consente più ampi deficit. «Ero vicepresidente del Consigho quando tagliammo in due armi e mezzo 170.000 miliardi di lire, per entrare nell'euro. Abbiamo potuto farlo senza un'ora di sciopero perché c'era l'Europa». U centrodestra è in difficoltà per i problemi economici? «Sì, la causa principale è questa. Poi ci sono le divisioni tra di loro, e il peso esagerato della Lega nella coalizione. Alle regionali la Lega è cresciuta e gli altri partiti sono calati. Inoltre ha ottenuto la riforma della Costituzione, uno dei veri problemi del Paese. Alleanza nazionale è contro la devoluzione a parole, ma poi la sostiene e la vota perché è prigioniera di Berlusconi». ! II conflitto d'interessi resta un tema centrale? «La persona più ricca del Paese è a capo del governo, e negli ultimi anni la sua ricchezza è molto cresciuta». Il centrodestra come po¬ trebbe vincere le politiche? «Intanto non sono sicuro che si arrivi alla fine della legislatura, perché potrebbero emergere divisioni sulla finanziaria. Comunque credo che cercheranno di prendere in mano la bandiera antieuropea». Cosa deve fare il centrosinistra per vincere? «Quello che sta già facendo con successo, perché da quattro anni vince tutte le elezioni. Il centrosinistra ha rafforzato la sua leadership con Prodi, defi¬ nendola con chiarezza. Ora può scrivere il programma, che può costituire il cemento della coalizione». La personalità di Berlusconi si sta oscurando? «Si è consumata l'illusione che Berlusconi potesse essere la soluzione del problema. Ma il centrosinistra non deve fare la campagna elettorale avendo al centro il terna. Berlusconi. Ora cpmejnon. mai si vince per qualcosa, non' contro». Come si rilancia l'Europa? «Sul piano ideale, ribadendo la sua visione. Su quello pratico, investendo nelle infrastrutture, la ricerca e l'innovazione, magari anche concependo in maniera dinamica i parametri di Maastricht. Questa è la chiave della ripresa economica. L'Europa, infine, è un potere lontano dai cittadini, e quindi deve essere molto leggera negli interventi prescrittivi». .. Glie impressjow ha ricavato dalla morte di Giovanni Paolo n e l'elezione di Benedetto XVI? «Giovanni Paolo II è stato il primo papa postideologico, ha saputo mettere insieme la denuncia dello sfruttamento, la pace, e un rigore morale assoluto. Ha risposto ad una domanda di valori che trent'armi fa, in quelli come me, era soddisfatta dalla politica. Dobbiamo ricavarne la lezione che i valori, spariti dall' agenda politica per il legittimo furore anti ideologico, devono essere reimmessi. Benedetto XVI nella prima omelia ha detto che non seguirà le sue idee, ma si metterà all'ascolto. Secondo me farà aperture, proprio perché viene da posizioni che lo consentono». Bush, lanciando la campagna contro le dittature e per la democrazia, non ha messo in imbarazzo le sinistre? «No. Libertà e democrazia sono in primo luogo obiettivi dei democratici, con la consapevolezza che non si esporta la democrazia con la forza. La forza, invece, è efficace per riportare la pace, come nei Balcani. La cacciata di Saddam, la caduta del regime talebano, le elezioni in Iraq, il ritiro dei siriani dal libano, sono sviluppi positivi. Mala" valutazione storica dell'intervento in Iraq richiederà un'analisi di lungo periodo molto più complessa». «L'unica cosa che può far male è non appurare come sono andate davvero le cose» «Il governo italiano? Sono alla disperazione Hanno annunciato una nuova riduzione delle tasse e ora non sanno come farla» li sindaco di Roma Walter Veltroni con il sindaco di New York Michael Bloomberg