Plutone, nascita violenta

Plutone, nascita violenta | PLANETOLOG1A «ESPERIMENTI» AL COMPUTER PER CAPIRE MEGLIO IL SISTEMA SOLARE Plutone, nascita violenta IL PIANETA E IL SUO SATELLITE CARONTE FORSE SONO IL RISULTATO DI UN ANTICHISSIMO SCONTRO Mario Di Martino (*) PLUTONE, con 2.400 chilometri di diametro, è b più piccolo, U più distante e l'ultimo ad essere stato scoperto (nel 1930) deinove pianeti del Sistema solare, anche se di recente b suo ruolo dì pianeta ha subito durissimi colpi con la scoperta di onnd oltre mibe oggetti trans-nettimiani (TNO) - che costituiscono la Fascia di Edgeworth-Kdper -, le ed orbite condiddono la regione di spazio in ed si trova Plutone. Questo "pianeta", che mantiene onnd b titolo soltanto per motid storici, possiede un satebite. Caronte, scoperto nel 1978, con il qude forma un vero e proprio sistema binario. Diversi sono gb scenari finora esaminati per spiegare l'origine di questo sistema doppio, tra cm quebo di una mutua cattura a segdto d un passaggio ravdcinato tra b proto-Plutone e b protoCaronte, un'origine comune per accrescimento dd materide che componeva la nehdosa protoplanetaria, e infine un processo di fissione causato dab'elevata velocità di rotazione del giovane Plutone. L'ipotesi deba cattura gradtazionale, a parte la bassissima probahibtà, è poco accettabbe da un punto di vista dinamico. Anche la formazione dei due oggetti dd cobasso di una piccola parte deba nehdosa protoplanetaria non è reabstico a causa debe ridotte dimensiod dei due oggetti. In modo andogo, l'ipotesi della fissione rotazionde con ogni probahibtà è da scartare poiché b sistema Plutone-Caronte ha un momento angolare troppo elevato da poter essere stato in passato un corpo imico. La spiegazione più plausibbe per l'origine di questo sistema binario è quindi quella deba collisione di due corpi planetari, Plutone e b proto-Caronte, uno scenario simile a quello proposto per l'orìgine deba Luna. Secondo questa teoria, Plutone e b corpo che lo colpì ebbero origine indipendentemente dab'accumdazione di piccob planetesimi. Poi i due oggetti si scontrarono, dissi- pando abbastanza energia da permettere la formazione di un sistema binario. Questo scenario finora apparteneva d mondo debe ipotesi ma ora uno studio basato su una lunga serie di simdaziod d computer sembra confennarlo. L'oggetto che colpì Plutone poco dopo la sua formazione, tra 4,4 e 4,5 mibardi di and fa, molto probabilmente era uno dei più grandi aggregatisi d di là deb'orbita d Nettuno dd restì deba formazione dei pianeti maggiori. Aveva dimensiom che si stima fossero comprese tra 1.600 e 2.000 km, circa la metà dì quebe deba Luna, e, la velocità con ed si schiantò sd giovane Plutone doveva essere deb'ordne di 1 km/s. Un evento del genere non è sorprendente, in quanto verso la fine deb'epoca in ed i pianeti d tipo terrestre stavano completando b loro proeesso formativo, lo spazio attorno d giovane Sole era affollato da un gran numero di protopianeti di dimensiom consistenti. Partendo da questa ipotesi, le orbite dì deune dozzine di questi oggetti sono state fatte evolvere per deune centinda di mibom dì and e b risdtato debe simdaziom ha mostrato che scontri tra oggetti d grandi dimensiom durante le prime fasi evolutive del Sistema solare erano fenomem relativamente frequenti. La coUisìóne potéVa portare aba fusione di due oggetti e aba fonnazione quind ài un oggetto di massa maggiore, ma in condiziod particolari, come nel caso d un impatto radente, l'esito era l'espulsione nebo spazio d una grande quantità di materia che, rimanendo legata gradtazionalmente d corpo di dimensiom maggiori sotto forma di un anebo, fidva per aggregarsi dando luogo a un satelbte d dimensiod ragguardevob. Questa teoria suba formazione deba Luna giustifica b fatto che la sua densità meda sia ugude a queba deba crosta terrestre e che b nucleo d ferro del nostro satebite abbia dimensiom inferiori a quebe che sarebbero state se si fosse formato contestualmente con la Terra. Inoltre spiega l'attude periodo ài. rotazione del nostro pianeta, che originariamente doveva essere compreso tra le 4 e le 5 ore. Le interaziom mareab Terra-Luna hanno rdlentato progressivamente la velocità di rotazione abe attuali 24 ore, causandone! contempo l'allontanamento deba Luna di circa 15 volte rispetto aba distanza a ed si trovava quando terminò di accrescersi dd disco d materia circumterrestre. Per Plutone e Caronte non è ancora possihbe avere una conferma ab'ipotesi della cobisione sulla base della struttura intema dei due corpi, come nel caso della Luna. Resta b fatto che l'ipotesi dell'impatto gigante è b solo scenario in grado dì spiegare la maggior parte debe caratteristiche dinamiche e fisiche d questo sistema binario, in particolare il suo dto momento angolare e l'elevata obliquità ( 1200) deb'asse dì rotazione rispetto al piano orbitale attorno d Sole. La conferma deba teoria deb' impatto può venire soltanto ddla conoscenza deba struttura intema dei due oggetti. La prima opportunità di esplorare da deino Plutone e Caronte si avrà intomo d 2015, quando, se tutto andrà"come'previsto," la sonda «New Horizons», b ed lancio è previsto nel 2006, b sorvolerà da deino prima d tuffarsi neba Fascia di Kdper. (*) 1NAF, Osservatorio di Torino LE SIMULAZIONI DESCRIVONO BENE UN'ORIGINE CATASTROFICA. NEL 2015 UNA SONDA CONFERMERÀ 0 SMENTIRÀ Immaginepresa da Immagine presa dal un telescopio a Terra : . . Telescopio Spaziale ■/•/PLUTONE / / r.•■■.:;■.■■.,..■ il.:Sistema'di.Rlutone:e Caronte. / / .,'• . ; .; _■ Nel disegnp, la sonda ,:;'/ .,;. americana che dovrebbe ;,• CARONTE . . • .. raggiungerlointdrnoal201J;-

Persone citate: Caronte, Edgeworth, Mario Di Martino

Luoghi citati: Torino