«L'ultima minaccia» è un brano gratis sul Web di Anna Masera

«L'ultima minaccia» è un brano gratis sul Web LA BATTAGLIA CONTRO LA CONDIVISANE ONLINE DI OPERE COPERTE DA DIRITTI D'AUTORE SI INASPRISCE «L'ultima minaccia» è un brano gratis sul Web Ma c'è chi cerca nuovi modelli di business in quest'era digitale per mettere d'accordo i consumatori con i produttori Anna Masera «E' il digitale, bellezza., .e non puoi farci mente» direbbe oggi Humphrey Bogart, in una riedizione del film «L'ultima minaccia» («Deadline Usa»). La battaglia contro la condivisione su Internet di opere coperte da diritti d'autore continua e si sta più che mai inasprendo. A colpi di divieti, multe sempre più salate e procedimenti penali. Ma non si può fermare il vento con le mani. E c'è chi cerca - in quest'era digitale - nuovi modelli di business: permettere d'accordo il pubblico-utente-consumatore, sedotto dall'irresistibile possibilità di ottenere gratis o a costi bassissimi musica-film-foto-libriprogrammi informatici con un solo «che», con gli autori e le aziende, che vedono sfumare i loro guadagni. Già. Perchè la rivoluzione digitale può essere un'opportunità di business. Settimana scorsa a soccorrere le aziende in crisi che operano nel settore musicale ci ha Erovato il convegno di Assolomarda «Always On», dove è emerso che il settore musicale è il laboratorio migliore per osservare lo sviluppo di fenomeni destinati a cambiare il mercato della cultura e della comunicazione. «Fino a ieri eravamo abituati a tre realtà ben distinte: l'artista, il mercato discografico e il consumatore» ha spiegato Marco Conforti di Casi Umani, «oggi, invece, vediamo artisti che producono e vendono direttamente al pubblico, consumatori che rielaborano e personalizzano semilavorati musicali, produttori di hardware, di videogiochi, media, provider telefonici e Internet che diventano editori e distributori di musica. Si rimescolano i ruoli e si riscrivono le regole». , ' In Italia c'è il caso di Hukapan, società di «Elio e le storie tese», per cui la società di consulenza Casi Umani ha sviluppato un sistema di distribuzione digitale e vendita diretta che ha fatto della band milanese il primo artista italiano a riconvertire interamente la propria attività secondo le regole del nuovo mercato. «Elio e le storie tese rappresentano il nuovo modello cu artista - ha detto Sara Pedroni di Hukapan - un produttore-editore che parla direttamente alla propria utenza attraverso tutti i canali offerti dalle tecnologie di comunicazione e alla quale offre una produzione costante di contenuti in tempo reale, in gran parte con la formula dell'abbonamento. Qualcosa che somiglia di più all'accesso di un servizio che al tradizionale acquisto di prodotti fisici». Se è vero che in Italia il mercato discografico tradizionale nel 2004 ha visto calare il fatturato a 280 milioni di euro (-80Zo in valore e -130Zo in quantità rispetto all'armo precedente), la novità da registrare è l'esplosione delle vendite di suonerie musicali, con 140 milioni di fatturato (dati Fimi 2005). Grazie alla diffusione di connes- sioni a Internet a banda larga e al successo del «file sharing» (scambio di file), secondo l'ultimo rapporto sulla musica digitale Ifpi sul Web sono 870 milioni i brani musicali «non autorizzati» e adesso sono coinvolti anche l'industria della comunicazione e dell'intrattenimento: in particolare cinema e videogiochi. Un convegno organizzato settimana scorsa dalla Camera di Commercio di Torino e dal Centro di Documentazione Brevettuàle «Patlib» ha fatto il punto sul mercato dei falsi: «Colpire la domanda è un buon deterrente» sostiene il generale Giuseppe Man¬ go, comandante regionale del Piemonte della Guai-dia di Finanza, incaricato di gestire i contenziosi e le relative multe. Ma secondo Alessandro Barberis, presidente della Camera di commercio, per combattere la pirateria è necessario che le aziende si attrezzino a depositare marchi e brevetti. «In Italia in particolare cresce la contraffazione del software aziendale» sottolinea Norberto Didier, vicepresidente della Bsa (Business Software Alliance), associazione che riunisce i maggiori produttori di programmi informatici tra cui fa la parte del gigante Microsoft. Nella sola area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) l'anno scorso le sanzioni hanno totalizzato 4 milioni di euro (^ 1096 rispetto all'anno precedente). A comportarsi da «pirati» assidui sono le piccole e medie aziende che operano nei settori della creatività, dell'alta tecnologia e dei servizi professionali (per esempio gli studi di architettura che si copiano fra loro i programmi «Cad»). Bsa collabora con la Guardia di Finanza, che ha appena divulgato i risultati della più massiccia operazione di contrasto alla pirateria informatica nelle aziende finora condotta in Italia: oltre 500 accertamenti in cui sono stati sequestrati più di 9 mila software irregolari, 883 pc e segnalati all'Autorità Giudiziaria 267 responsabili d'azienda. «Una riduzione del tasso di pirateria software porterebbe oltre 250 mila potenziali nuovi posti di lavoro e più di 18 miliardi di euro in ulteriore gettito fiscale» sostiene il rapporto Bsa. Evidentemente ci crede il consiglio dei Ministri, che ha appena approvato un decreto legge in cui viene previsto un coordinamento di interventi a tutela del diritto d'autore contro la pirateria multimediale, con la vigilanza congiunta Presidenza del Consiglio-Beni culturali sulla Siae. Hollywood ha ottenuto fino a dieci anni di reclusione per chi distribuisce un film prima del suo rilascio ufficiale

Persone citate: Alessandro Barberis, Casi Umani, Giuseppe Man, Humphrey Bogart, Marco Conforti, Norberto Didier, Sara Pedroni

Luoghi citati: Africa, Europa, Hollywood, Italia, Medio Oriente, Piemonte, Torino