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Senza pietà, il pubblico si scopre cattivissimo ILLUDE I PROTAGONISTI PIÙ' ANTIPATICI, FINGE DI OSANNARLI E POI LI ELIMINA Senza pietà, il pubblico si scopre cattivissimo Giulia Zonca IL televoto si fa intelligente, quasi perfido. Se la televisione si riempie di reality, al pubblico non resta che giocarci sul serio. Che siano veri o no, non importa più a nessuno, è tv e chi sta seduto sul divano ha imparato a diffidarne molto più di quanto gli autori pensino. Quella fascia ruminante e ignorante che dovrebbe ingolfare l'auditel dei megashpw da prima serata non esiste. È tutta gente che scanalando non trova molte alternative, un po' si diverte e un po' si annoia e adesso ha imparato a interagire davvero. I programmi interattivi fin qui erano una bufala, ora funzionano ma la strada che hanno preso non era prevedibile. Intervenire non significa affatto partecipare ma scherzare un po'. «Amici» e «Music Farm» sono i due reality di punta della stagione, uno Mediaset, l'altro Rai, uno appena finito, l'altro alle ultime puntate. Nel primo si sfidano giovinastri che vogliono diventare famosi, nel secondo cantanti che vorrebbero tornare a esserlo, in entrambi c'era lo stesso personaggio: il presuntuoso. E lo hanno eliminato con goduta crudeltà. Il presuntuoso non manca mai, è fisso nel cast di qualsiasi programma a eliminazione: è logorroico, parla solo di sé, fa lo sbruffone con gli altri concorrenti e il moralista irreprensibile con gli spettatori, si rivolge alle telecamere e vanta professionalità incontestabili. In «Amici» c'era il ballerino albanese Klajdi, un perfettini in bandana che si inchinava a ogni puntata in omaggio ai votanti e contestava chiunque gli facesse ombra. Lamentava di essere mal- l trattato nell'accademia dei futuri famosi a causa delle sue origini e ogni volta che nelle dirette organizzavano confionti con i coUeghi pretendeva l'ultima parola. Sempre la stessa: «Ringhiate, ringhiate, tanto a casa scelgono me». Infatti l'odioso Klajdi stava sempre in testa alla classifica. Non era quasi mai sfidabile in quanto primo, ma scegheva spesso il confronto con grande pompa verbale: «Il pubblico sta con me, io sono il più bravo. Non ho paura». Intorno a lui il vuoto e a casa telefonate di sostegno. Più eia insopportabile e più vinceva. E in finale lo hanno segato. Gli hanno proprio tagliato le gambe: primo nlp hanno,fetto ballare, fino allo, sfinimento,' voto dopo voto e, quando i rivali più intraprendenti èrano ormai fuori gioco, lo hanno abbandonato. Hanno votato un altro, lo hanno definito outsider, ma probabilmente non ha vinto per questo. Non perché ispirava tenerezza o simpatia, non per la bella voce perché capirai cosa importa a chi, dopo le 11 di sera, si ritrova in tv solo vecchi successi reinteipretati da ragazzi anonimi, quanto pensa alle qualità vocali. Era una piccola vendetta, buttar fuori il borioso di turno dopo averlo osannato e finalmente godersi cinque minuti di buona tv davanti alla reazione balbettante di chi per settimane ha imposto la regola del «Tanto vogliono me». In Music Farin la parte è toccata a Franco Simone, divo di ritorno, sparito dalle classifiche da anni e riapparso dentro alla tv. Nella farm lo detestavano. Lo spedivano in sfida un venerdì sì e l'altro anche, sbuffa¬ vano davanti ai monologhi interminabili sulle gloriose tournée sudamericane e ridevano della sua ostentata serietà. Mr ego superava ogni competizione canora, e pure con punteggi trionfali. Scendeva dal palco a braccia alzate e rientrava alzando le sopracciglia davanti allo scetticismo dei compagni. «Voi non vi rendete conto della popolarità che ho». Eliminato. Detronizzato con un sms all'improvviso, quando ormai Simone già pensava al repertorio per la finale. Il pubblico dei reality non è stupido, è perfido e se non può usare il telecomando perché tanto c'è lo stesso programma ovunque almeno, per divertirsi, può usare il telefono. MAlm Da sinistra il cantante Franco Simone, uno dei protagonisti di Music Farm e il ballerino Klajdì Selimi tra I ragazzi di «Amici» su Canale 5