Già mezzo milione di fedeli in arrivo «Roma è pronta»

Già mezzo milione di fedeli in arrivo «Roma è pronta» DOMENICA LA MESSA DI INSEDIAMENTO DI BENEDETTO XVI Già mezzo milione di fedeli in arrivo «Roma è pronta» Tornano capi di Stato, di governo e re, da Schroeder a Juan Carlos Il primo ad atterrare Carlo Gustavo di Svezia. Dagli Usa atteso Cheney In moto la Protezione Civile. Il Papa farà una passeggiata tra la gente Flavia Amabile ROMA Ed infine la piazza ritrovò il suo padre. La piazza non può che essere piazza San Pietro, da un mese sotto gli obiettivi e le telecamere del mondo intero. Dopo due domeniche di lutto, la prossima sarà la prima di festa. Si celebra la messa di insediamen-. to ufficiale di Benedetto XVL Non si aprirà ancora la finestra, ma in serbo c'è ben altro. «Una sorpresa - annuncia Guido Bertola so, il responsabile della Protezione Civile -. Il Pontefice farà una passeggiata tra i fedeli». Una novità storica, si toma indietro di molti anni, a un contatto diretto con la folla, a piedi, senza nemmeno «papamobile». C'è da giurare che i fedeli arriveranno numerosi. Capi di Stato e baristi, bambini e adulti, turisti e romani affolleranno piazza San Pietro e soprattutto i dmtomi. Centinaia di migliaia, oltre mezzo milione si calcola: un'immensità, quasi come due settimane fa durante il funerale di Giovanni Paolo E, ma senza lacrime. Dalla Germania arriveranno il Cancelliere Gerhard Schroeder, insieme con il presidente Horst Koehler, accompagnati dalle rispettive consorti. Dalla Francia giungerà il primo ministro Jean-Pierre Raffarin accompagnato dal ministro degli Esteri, Michel Banner; dal Portogallo il premier Jose Socrates e dall'Ungheria il ministro degli Esteri, Ferenc Somogyi. La delegazione austriaca sarà guidata dal presidente, Heinz Fischer, con il vice-cancelhere, Hubert Gorbach, e il presidente del Parlamento, Andreas Khol. Per gli Stati Uniti è prevista la presenza del vicepresidente Dick Cheney. Parterre di reali. Già atterrato - primo in assoluto - Carlo Gustavo XVI, re di Svezia, giunto ieri all'aeroporto di Fiumicino con un volo di linea della Lufthansa proveniente da Francoforte. Stanno per arrivare dalla Spagna re Juan Carlos e la regina Sofia, che saranno accompagnati dal ministro degli Esteri, Miguel Angel Moratinos, da quello della Giustizia, Juan Fernando Lopez Aquilar, e della Difesa, Jose Bono. Il Belgio sarà rappresentato dall'erede al trono, il principe Philippe, accompagnato dalla moglie, la principessa Mathilde. Anche l'Olanda invierà l'erede al trono, Guglielmo Alessandro, insieme con il premier, Jan Peter Balkenende. Fra reali, capi di Stato e persone comuni, ci saranno anche personaggi della curia e i nuovi «familiari», il segretario, le suore e - al contrario di papa Wojtyla un vero parente, il fratello Jeorg, di 81 anni. Alla fine saranno oltre mezzo milione, stando alle previsioni. Una cifra di tutto rispetto, imita a 15 mila fiori in arrivo da Sanremo in omaggio al nuovo Pontefice. La macchina organizzativa è in moto, secondo il sistema ormai collaudato delle scorse settimane. Riunione ieri pomeriggio negli uffici del Viminale delle forze di polizia per mettere a punto il sistema di sicurezza. Alla riunione erano presenti il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, e il capo della polizia, Gianni De Gennaro. Nelle stesse ore venivano messi a punto gli ultimi dettagli da parte della Protezione Civile e del Comune di Roma. «Con molta tranquillità», assicura Guido Bertolaso. Il sindaco Walter Veltroni, scherzando, paragona l'evento di domenica a «una cena in casa: sotto i tre milioni non ci scomponiamo». Già da diversi giorni il Campidoglio si sta preparando in previsione di un notevole afflusso di pellegrini. Responsabile dell'organizzazione è il capo di gabinetto del sindaco, Luca Odevaine, che si è occupato della tempistica e degli inter¬ venti sul territorio insieme con gli assessorati coinvolti, i dipartimenti comunali, le municipalizzate. Inevitabili, ma, anche in chiesto caso, già collaudati, i raccordi con le altre istituzioni: forze dell'ordine. Protezione Civile, autorità vaticane. Le misure sul tappeto ricalcano, grosso modo, quelle prese in occasione dei funerali di Giovanni Paolo 11: parcheggi per i torpedoni, chiusure e limitazione del traffico nell'area di piazza San Pietro e nelle zone limitrofe, rafforzamento del trasporto pubblico, corridoi pedonah, maxischermi nelle stesse aree e in altri punti della città, assistenza ai pellegrini con la distribuzione di bottiglie d'acqua, assistenza di primo soccorso, squadre di volontari, raccolta dei rifiuti. Dalle 8 alle 16 di domenica 24 aprile sarà anche interdetto tutto il traffico aereo su Roma per un raggio di 5 miglia (8 chilometri circa) con centro sul Vaticano: la limitazione non avrà ripercussioni sull'operatività dell'Aeroporto di Fiumicino. A confermarlo è l'Enac al termine di una riunione operativa della direzione generale. Dalle 13 di sabato 23 aprile alle 16 di domenica anche l'aeroporto di Ciampino resterà chiuso, «ad eccezione dei voli di Stato e dei voli di emergenza». I voli programmati in tale arco temporale sull'aeroporto di Ciampino verranno «riprotetti» sull'aeroporto di Fiumicino. I «cilindri» di interdizione sono in realtà due: dalle 8 di sabato 23 aprile alle 8 di lunedì 25 aprile saranno infatti vietati i voli Vfr, quelli senza l'ausilio dei dispositivi strumentali di bordo, per un raggio di 35 migha (55 chilometri circa) con centro sul Vaticano e per un'altezza di circa 6.500 metri. Un gruppo di fedeli con il foulard giallo provenienti dalla Germania ieri in piazza San Pietro