Cala il gelo a Mosca per la visita della Rice di Francesca Sforza

Cala il gelo a Mosca per la visita della Rice ALL'INSEGNA DELLE DIVERGENZE IL PRIMO VIAGGIO IN RUSSIA Cala il gelo a Mosca per la visita della Rice Il segretario di Stato nella capitale per preparare il summit con Bush a maggiO. Frizioni SUlle prOCedure per ÌI disarmo dei miSSili atomici Francesca Sforza corrispondente da MOSCA «Signora Rice, lei ha portato la neve a Mosca, non sarà il segno di un raffreddamento dei rapporti tra Russia e Stati Uniti?». Quella pronunciata dal direttore della radio Eco di Mosca era una battuta, ma un certo freddo, dietro le dichiarazioni uffìciaili, è stato sentito un po' ovunque nel corso deDa visita del segretario di Stato americano in Russia. «Inevitabili differenze di opinione», le ha chiamate il ministro degli Esteri Serghej Lavrov. Ma il presidente Vladimir Putin ha riaffermato il buono stato delle relazioni russo-americane: «Il positivo scambio di idee che ho avuto con il presidente Bush nel nostro ultimo incontro - ha detto in riferimento al summit di Bratislava è la prova che i nostri rapporti sono improntati alla collaborazione e all'amicizia». Le dichiarazioni rilasciate dalla Rice nell'intervista a Eco di Mosca a proposito della libertà d'espressione in Russia non hanno tuttavia mancato di suscitare qualche irritazione: «Le abbiamo ascoltate con dispiacere e stupore - ha detto lo speaker per le politiche dell'Informazione Dmitri Mezintsev I media russi non sono vittima di alcuna censura e non subiscono limitazioni di sorta. Se ci sono state pressioni del governo su alcuni mezzi di informazione, si è trattato sempre e soltanto di episodi circoscritti». I disaccorai però, persistono su più di ima questione: innanzitutto sul disarmo e la dismissione dei siti nucleari ancora presenti nel territorio della Federazione Russa. Secondo quanto dichiarato ai giornalisti dalla Rice l'intenzione americana di effettuare ispezioni di controllo non va interpretata come ima minaccia alla sovranità russa: «Nessuno vuole che componenti e armi pericolose cadano in mani di gente male intenzionata mentre li stiamo smantellan¬ do - ha detto - Ma mi auguro che durante l'incontro del 9 maggio Bush e Putin arrivino insieme a una soluzione». Il ministro della Difesa Ivanov ha però precisato che «le ispezioni americane ai siti nucleari russi non sono prese al momento in considerazione, né sono state oggetto dei miei colloqui con Condoleezza Rice». Il ministro degli Esteri Lavrov ha aggiunto di non essere al corrente «di possibili nuovi accordi al riguardo». Tra i temi al centro del colloquio con Putin, la situazione nelle ex repubbliche sovietiche. Dopo le rivoluzioni in Georgia e Ucraina, l'attenzione si è concentrata sugli attuali sviluppi nel Kirgbizistan: «Il presidente russo e il segretario di Stato americano - ha dichiarato il ministro degli Esteri Serghej Lavrov - concordano sulla necessità di stabilizzare la situazione in tutta le regione in tempi stretti e di preparare le prossime elezioni sulla base della costituzione kirghiza». Essenziale, a questo proposito, la collaborazione che Usa e Russia intendono intrattenere con le Nazioni Unite e l'Osce. Nessuna dichiarazione ufficiale, da parte del Cremlino, sulla decisione di Bush di visitare la Georgia il giorno dopo della Festa della Vittoria, prevista nella capitale russa il 9 maggio prossimo. Secondo il quotidiano «Kommersant», il governo russo non avrebbe apprezzato la circostanza: «In questo modo Mickail Saakashvili ha una scusa per non partecipare ai festeggiamenti, oltre che per intensificare i suoi reapporti con l'amministrazione americana». La Russia - ha detto Rice in un'intervista all'emittente televisiva Ntv - «non deve avere paura, perchè Washington non intende isolare Mosca, ma lavora al contrario per una maggiore stabilità e una piena democratizzazione del cosiddetto spazio post-sovietico». Se Stati Uniti e Russia continuano a chiamarsi «partner strategici» in questioni chiave negli equilibri intemazionali come la lotta al terrorismo e la stabilità in Medio Oriente e nei Balcani, restano aperte le differenze sul concetto di democrazia. «Comprendiamo che gli Usa vogliano una Russia stabile e democratica, cosi come la Russia vuole un'America democratica sulla scena internazionale ha osservato Serghej Lavrov al termine dell'incontro - Sono pronto ad approfondire il tema della libertà di informazione in Russia, ma ci vogliono esempi concreti». Il ministro Lavrov: per ora ispezioni americane ai nostri siti nucleari non sono considerate FacciaafacdatesotraVladimirPutineCondoleezzaRicechelerièstataricevutaalCremlino