Dai giornali inglesi attacchi al veleno contro il Pontefice di Mattia Feltri

Dai giornali inglesi attacchi al veleno contro il Pontefice FOTO, TITOLI E TONI IRRIVERENTI Dai giornali inglesi attacchi al veleno contro il Pontefice Il popolare The Sun: «Dalla gioventù hitleriana a Papa Ratzi» E il serioso «The Independent» pubblica un'immagine di Benedetto XVI con la camicia bruna della «Hitlerjugend» Mattia Feltri ROMA I toni irriverenti con cui la stampa britannica ha accolto l'elezione a Papa di Joseph Ratzinger dipendono senza dubbio dal fatto che di cattoUci, lassù, ce ne sono pochi: si e no il dieci per cento. E dipendono dallo spirito inglese, incline a scherzare su tutto, anche sulle sacre istituzioni monarchiche. Ma dipendono soprattutto da quell'istinto definito ottimamente dallo storico Richard Newbury: «Quando sorvoliamo la Manica, noi sudditi della Regina portiamo istintivamente le mani su comandi immaginari, come se dovessimo sempre ribombardare la Germania», d Il «Sun», giornale popolare, il più venduto in Gran Bretagna (tre milioni e mezzo di copie al giorno), ha titolato in prima pagina: «From Hitler youth to Papa Ratzi». Cioè: «Dalla Gioventù hitleriana a Papa Ratzi». E passi, in fondo il Sun sbertuccia chiunque e un pontefice tedesco è obietti¬ vo grosso. Stupisce un po' di più un giornale di plumbea seriosità come «The Independent», il cui titolo recita: «Il ragazzo che divenne Papa». E sotto ecco la foto di Benedetto XVI con la camicia bruna della «Hitlerjugend», come se quell'immagine dovesse rendere un fondamentale aspetto biografico ed etico del nuovo vescovo di Roma. Un'operazione di cui è lecito sospettare la fraudolenza, dal momento che all'interno l'articolo è impeccabile: «Figlio di un poliziotto, da bambino fu membro della Gioventù hitleriana, per quanto non sia mai stato membro del Partito nazista. I suoi studi vennero interrotti dalla guerra quando venne arruolato nelle unità antiaeree, da cui alla fine ha disertato». L'istantanea di Ratzinger in divisa nazista è del 1943, quando il Papa aveva sedici anni e pochi strumenti - non soltanto fisici - per opporsi alla leva obbligatoria. Semmai sembra rimarchevole che il ragazzo se la sia battuta prima dell'armistizio, quan¬ do essere presi significava dover affrontare un'accusa di tradimento e il plotone d'esecuzione. Tuttavia gli inglesi sono così: dotati di grande fantasia ma decisamente narcisi, per cui si innamorano dei riusciti cliché applicati agli altri popoli e non li modificano più. A Londra, i francesi vengono dipinti ancora come velleitari e mancati invasori al seguito di un sommo bandito. Napoleone Bonaparte. La nostalgia della grandeur in effetti è un lato caratteristico dei francesi, ma in Inghilterra non si sognano nemmeno di rivedere il loro giudizio sull'Imperatore. Di come considerino gli italiani, sappiamo. Quanto ai tedeschi, prima della Seconda guerra mondiale dovevano accontentarsi di sfotterli per la mania dell'ordine, come faceva Jerome K. Jerome descrivendo il marziale portamento dei cani berlinesi al cospetto di un'aiuola ben curata. I dodici anni di nazismo e il conflitto vinto hanno consegnato agli inglesi armi di cui non si disferanno mai. Se vedono un tedesco reprimono a mala pena il desiderio di salutarlo col braccio destro teso (gli olandesi non si trattengono: lo fanno con gusto). Non è sempre un gioco. Nel romanzo «Fuori casa», John King raccontò dei tifosi inglesi in trasferta per un'amichevole con la Germania. Gli hooligans si imbarcano scambiandosi racconti di guerra ereditati dai nonni e con l'idea di regolare i conti, a loro giudizio perennemente in sospeso. Chiamano i sostenitori «nazi» e non possono considerarli altrimenti: nazisti ripuliti. Il resto sono botte da orbi, e per questioni esclusivamente patriottiche. Quanto pesi ai tedeschi dentro e fuori i confini - il lascito di Hitler è stato spiegato benissimo dallo scrittore Peter Schneider nell'edizione di martedì della «Repubblica». «Questo condizionamento può portare a assolutismi errati», ha sostenuto. Un assolutismo errato è «la logica del pacifismo a oltranza». Contrario alla guerra in Iraq, Schneider confessa di provare imbarazzo davanti «all'assolutismo pacifista, il dire noi siamo i buoni e gli americani i cattivi». Un sentimento che il cancelliere Gerhard Schroeder «ha sfruttato senza scrupoli per farsi rieleggere». Come^aiee,'GWflitì't»aLdreòttì., a propòsito di'pacifismo, c'è chi marcia e chi ci marcia. Ma Schneider ha aggiunto che i tedeschi hanno bisogno di una mano, che non devono sentirsi in dovere di giustificarsi e discolparsi per orrori precedenti alla loro nascita. E che gli inglesi non dovrebbero tirare in ballo Hitler e Goebbels a proposito di qualsiasi questione riguardi la Germania. Tempo ventiquattro ore, ed ecco Ratzinger sotto la croce uncinata. L'istantanea è del 1943, quando Ratzinger aveva sedici anni e pochi strumenti per opporsi alla leva obbligatoria All'interno dell'articolo «Figlio di un poliziotto da bambino fu membro della Gioventù hitleriana ma non appartenne mai al partito nazista» Il futuro Papa (a destra) nel giorno deil'ordlnazionesacerdotale

Luoghi citati: Germania, Gran Bretagna, Inghilterra, Iraq, Londra, Roma