Col suo «Wojtyla» la Germania riscatta il rimorso perenne

Col suo «Wojtyla» la Germania riscatta il rimorso perenne IN PATRIA cattolici sono solo il 40 per cento, TEst è ateo e chi crede è in maggioranza luterano. Eppure è la nazione che versa nelle casse del Vaticano la somma più alta Col suo «Wojtyla» la Germania riscatta il rimorso perenne Ratzinger viene dalla Baviera profonda, pia, morale e conservatrice perché convinta dei suoi valori. Benedetto XVI riassume in sé 70 anni di storia nazionale e ne rappresenta la compiuta elaborazione Marina Verna inviata a RATISBONA La Germania, stupefatta e grata, scopre che un tedesco può essere la grande autorità morde del mondo. A questa eledone credevano pochi, ancor merjo dopo che domenica un giomde inglese - il «Sunday Times» - aveva dedicato una pagina intera all'arruolamento forzato, a 12 anni, nella gioventù nazista del cardind Ratzinger. Ancora una volta, i tedeschi come pietra dello scanddo. Ancora una volta, il passato che non passa. E invece proprio l'uomo che incarna, sin dalla sua giovinezza bavarese, la Germania del XX secolo, diventa chi darà ledoni di morale d mondo intero. Non è un caso che il cancelhere Gerhard Schroeder - che aveva voluto partedpare a Roma d funerali di Giovanni Paolo n - abbia subito definito «un grande onore per la Germania» l'eledone di Joseph Ratzinger a nuovo Papa. «Mi felicito con lui a nome del governo federale e di tutti i cittadini», ha detto. E aggiunto: «Mi rallegro fm d'ora di poter incontrare il nuovo capo della Chiesa cattohca alla Giornata della gioventù in programma nel prossimo agosto a Colonia». Sarà probabilmente questo uno dei primi viaggi di Benedetto XVI. La Germania, che l'S maggio ricorderà il 60 anni della sua capitoladone, non poteva trovare assoludone più grande. Una ricom¬ pensa per tutto il lavoro di rielaboradone del suo passato, per tutta l'immane fatica di chiedere perdono e portare il fardello del colpa. Benedetto XVI - un nome che non ha stupito chi conosce bene Joseph Ratzinger - riassume in sé settant'anni di storia tedesca. Viene dalla Baviera profonda, pia e morale. Conservatrice perché rocdosamente convinta dei suoi vdori. Non aperta come la regione del Reno. Il cardinde di Magonza e presidente della Conferenza dei vescovi, Karl Leehmarm, non è amico del nuovo Papa. Tra i pastori tedeschi, a sera solo il cardind Meisner, di Colonia, s'è manifestato: «Sono molto contento. Ogni cristiano deve accettare e conservare il Vangelo. Il cardind Ratzinger per noi teologi è come un Mozart della teologia)). È dalla Baviera dov'è nato che il nuovo Papa ha ricevuto l'imprinting che lo ha fatto diventare quello che è. Joseph Ratzinger ha dovuto vivere sulla sua pelle tutte le pene del suo popolo, e distaccarsene, per potergli offrire il riscatto, adesso che i tempi sono maturi e che l'elaboradone del passato sta giungendo a compimento. È nato da un padre piccolo impiegato statde gendarme nelle caserme della campagna, eppure md iscritto a nessuna assodadone nazionalsocialista e da una madre che andava con il rosario alle inevitabili riunioni delle associazioni hitleriane. All'età di 12 armi, la direzione del seminario dove studia lo iscrive - come da obbligo - alla gioventù hitleriana, ma appena il collegio viene chiuso e trasformato in ospedde per feriti di guerra lui non frequenta più le riunioni anche se, ricorderà nella sua autobiografia, questo gli sarebbe costato la ridudone delle tasse scolastiche. Va in guerra come dutante nella contraerea, ma appena toma va a studiare in seminario. Si laurea in teologia e comincia ima vita di pensiero e di penitenza. A Friburgo prima, in Baviera poi. Partedpa d Concilio Vaticano n, ma poi diventa il custode della tradidone più conservatrice. La Germania che negli Anni 70 e 80 matura e diventa progressista non è più il suo Paese. E infatti lui sarà a Roma, lontano dd luoghi e dd tempi. È solo da un uomo così che poteva venire il riscatto per tutta la Germania. Un Paese dove i cattolid sono appena il 40 per cento, ma intere regioni - tutto l'Est - sono atee. E chi crede è in maggioranza luterano. Epperò la Germania è il Paese che ogni anno versa nelle casse del Vaticano la somma più dta. Anche a questo pensava «politicamente» chi, nei giorni scorsi, credeva possibile una scelta tedesca. Non è certo questo il senso della scelta che hanno operato a Roma i cardinali. Non è ininfluente invece il fatto che la Chiesa cattohca tedesca da sempre conosca e pratichi il didogo con la Chiesa luterana. Quando, nella cattedrale della Nunziatura, è stato celebrato un Requiem per Giovanni Paolo n e la navata era troppo piccola per ospitare tutti i fedeli, è stata una vicina chiesa luterana ad accogliere quanti volevano partedpare alla Messa anche solo con uno schermo e a permettere che chi voleva si comunicasse. La Chiesa cattohca tedesca è dunque abituata a essere una chiesa del didogo. Non è un caso che le sue grandi figure siano sempre teologi, e teologi dal pensiero originde. Anche a costo di uno scontro - quanti col cardind Ratzinger! - con il Vaticano. Oggi la chiesa evangelica tedesca reagisce con grande speranza e apertura, ma anche in una linea ben precisa. Il suo presidente, Wolfgang Huber, ha dichiarato: «Spero che lo spirito ecumenico venga ulteriormente portato avanti, perché il futuro del cristianesimo può essere solo ecumenico». E il vescovo Hans Christian Knuth, presidente delle Chiese evangeliche luterane riunite, ha espresso così le sue attese: «Spediamo che Benedetto XVI faccia della preghiera di Gesù il suo programma, "ut omnes unum sint", affinché tutti diventino una cosa sola. Le chiese esempio di come la differenza non esclude la comunanza, and, la rende possibile». Ancheje dtre religioni si aspetta-, no molto da Renedetto XVI. Il presidente della comunità musulmana in Germania, Nadeem Elyas, ha ricordato come «il cardinale Rafzingèr,' come bracdo destro di Giovarmi Paolo E, negli ultimi anni abbia sicuramente dato un grande contributo a mettere tra le priorità l'apertura verso le dtre fedi. E il presidente del Consiglio centrale degh ebrei in Germania, Paul Spiegel: «Sono sicuro che il nuovo Papa intensificherà la strada della comprensione fra cristiani e ebrei)). Se l'ecumenismo è la nota dei religiosi, la fierezza è la nota dei politid. Il presidente della repubblica federde, Horst Koehler, ha riassunto così i sentimenti del suo Paese: ((Auguro d papa di avere tanto coraggio e tanta forza. Che un nostro connadonde sia diventato papa d riempie di particolare gioia. E di un po' di fierezza)). Dalla cattohca Baviera, dove le campane hanno suonato più forte e più a lungo che dtrove, arriva la felicità del ministro-presidente, Edmund Stoiber: «È un giorno storico e unico per la Baviera e tutta la Germania. Che un tedesco sia stato eletto Papa è un momento di fierezza. E un grandisdmo onore». Come 27 anni fa la Polonia, ieri la Germania ha trovato il suo Papa. Pochi credevano a questa elezione Domenica scorsa il «Sunday Times» gli aveva attribuito un passato nazista La Chiesa cattolica tedesca è abituata a essere una Chiesa del dialogo. Gli evangelici si augurano che resista lo spirito ecumenico Il cardinale Ratzinger saluta ì fedeli a Monaco alla sua partenza per Roma. Nell'altra foto, a colloquio con gli Schutzen