Il film anti-lsiam va in onda a Montecitorio di Andrea Di Robilant

Il film anti-lsiam va in onda a Montecitorio L'INIZIATIVA LEGHISTA PER DIFFONDERE IL CORTOMETRAGGIO «VIETATO» Il film anti-lsiam va in onda a Montecitorio «Submission» è l'ultima opera di Van Gogh, il regista ucciso da un integralista Andrea di Robilant ROMA «Non dobbiamo cedere al ricatto di chi non vuole che si veda questo filmato», spiega Edouard Ballaman, deputato leghista di Pordenone, mentre accende lo schermo televisivo nella sala stampa di Montecitorio e dà inizio a questo suo road show insolito e anche un po' rischioso. Il filmato in questione è l'ormai celebre «Submission», opera breve e intensa di Theo Van Gogh sulla violenza contro le donne nella società islamica, che costò la vita al 47 enne regista olandese lo scorso autunno quando un fanatico lo accoltellò e poi gh sparò un colpo di pistola in una strada di Amsterdam. Dopo la morte di Van Gogh, il filmato fu tolto dalla circolazione e il produttore a quanto pare si rifiuta di vendere i diritti. Ma il deputato Ballaman, commercialista di Pordenone di origini svizzere nonché amico personale di Van Gogh, ieri ha spiegato di aver ricevuto una copia da amici olandesi con la preghiera di farlo circolare. Oggi sarà al Senato, domani ah'europarlamento. «Andrò ovunque mi chiameranno, e perché no, anche nelle scuole». Il filmato, che doveva essere la prima parte di una trilogia, dura solo dodici minuti. Una donna velata, di cui si intravede il corpo nudo, rievoca il suo segreto amore per 1'«attraente» Rahman conosciuto al souk quando era ragazza, e dal quale fu strappata via per andare in sposa, ad appena sedici anni, al violento Aziz in un matrimonio combinato dalla famiglia, Il matrimonio diventa una prigione. «Io sento la forza del pugno di mio marito sulla mia faccia anche più di una volta alla settimana», si lamenta, chieden- ' do spiegazioni al divino Allah. Scorrono immagini della donna nuda, sdraiata in terra, con scrit¬ te coraniche sulla schiena. Si vedono lividi e gonfiori e le ferite di frustate. La narrazione riprende, sempre rivolta ad Allah, ma con accenti più ironici. Lo zio Akim viene a vivere in casa e la violenta regolarmente. In famiglia tutti lo sanno ma nessuno muove un dito per proteggerla. «Mi sento in gabbia come un animale che sarà ammazzato». Finché rimane incinta e viene condannata a cento frustate per adulterio. «Il verdetto che ha ucciso la mia fede e il mio amore - dice la donna con amaro stupore - si trova nel tuo libro sacro». «Ogni volta che lo vedo», ha commentato Ballaman dopo la proiezione del filmato, «mi viene la pelle d'oca. Molti islamici moderati deplorano la visione di quest'opera di Van Gogh, ma a me non sembra che rappresenti un insulto all'Islam. Non è dissacrante. Van Gogh voleva provocare una discussione sulla questione della donna nell'Islam». Il testo di «Submission» è stato scritto da Ayaan Hirsi Ah, una coraggiosa dorma di origine somala arrivata in Olanda come rifugiata pohtica dopo essere sfuggita ad un matrimonio combinato tredici anni fa. Oggi è cittadina olandese ed è entrata in pohtica ma vive sotto la protezione della polizia dopo aver ricevuto minacce di morte in seguito alla trasmissione di «Submissione» sulla televisione olandese. Ballaman sostiene che il filmato va visto per essere discusso. Ha chiesto a Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni, tramite interrogazione parlamentare, di fare il possibile per cercare di ottenere comunque i diritti. «Anche perché è meno pericoloso trasmetterlo in tivù che non in una sala affollata». «Submission» è comunque disponibile su vari blog, ad esempio http:ZZbrucaliffo.Ucannocchiale.it.

Luoghi citati: Olanda, Pordenone, Roma