Il voto a Londra La sfida rinviata di Richard Newbury

Il voto a Londra La sfida rinviata TASSE, IMMIGRAZIONE E TERRORISMO NELLA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE CONSULTAZIONI DI MAGGIO Il voto a Londra La sfida rinviata Il premier Blair è favorito grazie anche all'appoggio di Brown La gara con i conservatori di Howard è spostata al 2009 Richard Newbury LONDRA E ' stata la settimana dei manifesti dei partiti, anche se altri avvenimenti si sono imposti all'agenda, come la condanna di un aspirante profugo fallito per un fallito attacco terroristico e la chiusura della MG Rover. Presentazione, titoli e formato di questi programmi elettorali sono rivelatori quanto i contenuti. Prima Michael Howard da solo su un podio ha presentato il «Manifesto conservatore» martedì. Non tanto un programma di govemo quanto una serie di lamentele da bar su immigrazione, indisciplina scolastica, pulizia ospedaliera sul tema «La pensate come la penso io?» e per «cancellare il sorriso compiaciuto dalla faccia di Tony Blair». Per Lynton Crosby, stratega conservatore australiano è un «richiamo speciale» per indurre i simpatizzanti a votare e causare screzi con istanze che possono convincere gh incerti, specie i lavoratori manuah. Per giungere a Downing Street Howardhabisogno di un vantaggio di 11 punti; è indietro di 3-5. La sua è una fatica di Sisifo per conquistare una piattaforma da cui il successore designato, il 39enne David Cameron, autore di questo «Manifesco» possa sfidare Gordon Brown nel 2009. Dopo 8 anni al potere solo il 3607o degh elettori è soddisfatto del govemo e il 560Zo insoddisfatto. La popolarità di Blair è al 31% mentre quella di Brown è al 440Zo. Però il 400Zo degh elettori vuole Blair primo ministro contro il 250Zo di Howard e il 51 "/o vuole un govemo laburista guidato da Blair contro il 37Vo a favore di imo conservatore con Howard. Se le aspettative sono basse, lo sono di più per i conservatori. Inoltre un Howard che avanza spaventa e sollecita i laburisti incerti Blair (e il suo intero gabinetto, a dimostrare forza protonda e la fine dell'era del «presidente Blair») ha presentato il sòbrio e serio «Avanti e non indietro», libretto di 56 pagine con programma dettagliato di ulteriori investimenti e riforme di mercato nei servizi. Brown e Blair, poi, sono di nuovo «ama coppia sposata», come ha detto Blair lunedì nel filmato elettorale di Anthony Minghella. «Vota Blair, ottieni Brown», attaccava un poster conservatore. Ora è un cartellone laburista, a cui fa da contrappunto «Brown o Letwin». E cioè in codice sicurezza finanziaria o l'imprevisto e la decimazione del servizio pubblico, anche sé Brown ha già licenziato 114.000 dipendenti pubbhci. I liberaìdemocratici, con il 2I07o, hanno presentato il loro «Manifesto» giovedì, il solo partito anti guerra, prò Europa e per l'aumento delle tasse dal 40 al SO1?*) per redditi superiori a 100 mila sterline lorde all'anno, con cui avere università e case di riposo gratuite e una tassa locale sul reddito anziché una legata al valore della casa, tipo Irpef. Ciò per attirare i loro obbiettivi: studenti, pensionati e ceti medi liberal. Nel 1992 il partito laburista perse perché i conservatori avvertivano: laburismo^asse più alte. Con la rivoluzione blairiana nel 2005 il partito laburista può sostenere conservatori^agli in investimenti e servizi. Il 6507o degh elettori pensa che sotto un govemo laburista le tasse aumentino comunque. Però ora che il «denaro di plastica» è diventato così impersonale sanno che spenderanno in ogni caso, che abbiano o no soldi. Tanto più che Blair ha promesso che la tassa sul reddito, che va più o meno dal 10 al 300Zo non cambierà. In realtà le tasse saliranno in ognuno dei tre manifesti attraverso la crescita e il drenaggio fiscale. I famosi 35 miliardi di sterline in «tagli» di cui Brown accusa i Tory sono in realtà solo ri0Zo in meno della proposta di crescita della spesa entro il 2011. E comunque gh elettori non vogliono meno tasse ma servizi mighori (che verranno sempre di più presi in affitto dal settore privato usando i risparmi investiti e non la tassa sul reddito pagata dall'elettore/consumatore) con i governi non ai remi ma al timone. Questo capovolgimento pohtico si riflette nell'atteggiamento verso la chiusura della MG Rover. I più erano stupiti che ancora esistesse un simile anacronismo. Negli anni 70 gli scioperi del settore automobilistico portarono al thatcherismo e l'opinione dell'elettore oggi è che anche loro dovranno, come il resto della Gran Bretagna post industriale, re-inventar¬ si e, come dice Blair, «avanzare nella catena alimentare». Il processo al fallito profugo e terrorista che ha ucciso un poliziotto e aveva in casa una fabbrica per avvelenamenti di massa ha riattizzato l'istanza «conservatrice» del terrorismo, ma ha pure dato ai laburisti l'opportunità di sottolineare come a febbraio i conservatori abbiano bocciato una legge laburista che voleva introdurre carte d'identità e arresto domicihare. Il labour vuol governare, i conservatori si preparano per la sfida del 2009 e i «LibDem» aspirano a una percentuale tale che renda la proporzionale una riforma «giusta». Una vittoria annunciata per il primo ministro che non punta alla diminuizione delle tasse ma al miglioramento dei servizi e li vuole rigorosamente gestiti dai privati Il cancelliere dello Scacchiere Bròwn II premier britannico Tony Blair durante la visita alla H ighlands School di Enf ield

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