Lo Xenia tra Cina e Azerbaijan
Lo Xenia tra Cina e Azerbaijan Lo Xenia tra Cina e Azerbaijan Nel calendario del Piccolo Regio Laboratorio un inedito dittico che va in scena venerdì 15 LE strade del Piccolo Regio Laboratorio portano sempre più lontano e incrociano - facendole incrociare a loro volta quelle provenienti da culture distanti nel tempo e nello spazio. Il concerto-spettacolo in programma al Piccolo Regio venerdì 15 alle 21 è paradigmatico di questa sorta di ecumenismo laico e comprende due diversi lavori, provenienti da terre solo marginalmente ed episodicamente interessate alla musica cosiddetta colta dell'Occidente, la Cina e l'Azerbayan: e il fatto che addirittura una delle due composizioni - la prima, «The Ghost Opera» mescoli suoni simbolici dell'Ovest europeo, come le citazioni di un Preludio bachiano o del sublime Verbo shakespeariano, con antichi rituali sciamanici e motivi folkloristici del Celeste Impero, dà la misura del coinvolgimento drammaturgico ed emozionale di mondi incomunicanti solo nelle apparenze. «The Ghost Opera» è un lavoro su commissione, e fu richiesto nel 1994 dal Kronos Quartet al cinese Tan Dun, che per realizzarlo ricorse ai suoi ricordi infantili, legati a una ormai scomparsa cultura contadina; nel concerto torinese è seguito da «Mugam Sajahi», canto d'amore appassionato e misticamente trasfigurato, scritto nel '93 da Franghiz Ah-Zadeh ima delle poche donne che hanno saputo dare voce e arte all'Islam femminile contemporaneo. L'esecuzione del programma è affidato a uno dei quartetti d'archi più significativi nel campo della ricerca e della esplorazione di nuovi repertori, lo Xenia Ensemble Cynthia Treggor ed Eilis Cranitch ai violini. Michèle Minne alla viola, Elizabeth Wilson al violoncello - per l'occasione affiancato da Liu Fang alla pipa, ovvero un antico liuto cinese. Determinante è anche l'apporto dei video e delle luci che completano la serata e che sono realizzati da Emaldo Data e Lucio Diana. [a.fé.] Lo Xenia Ensemble, esecutore insieme con Liu Fang
Persone citate: Cynthia Treggor, Eilis Cranitch, Elizabeth Wilson, Kronos Quartet, Liu Fang, Lucio Diana, Minne, Zadeh
Luoghi citati: Azerbaijan, Cina
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