.a Fiera raddoppia, i ragazzi ci perdono

.a Fiera raddoppia, i ragazzi ci perdono .a Fiera raddoppia, i ragazzi ci perdono Roberto Denti UN deciso cambio di fisionomia caratterizza la 42a Fiera del Libro per ragazzi che si chiude oggi a Bologna, anche se la trasformazione è iniziata tre armi fa; nel 2005 il cambiamento - dopo le prime esperienze - è ormai strutturale. L'inizio di questa manifestazione fu dovuto a Bruno Ciari, indimenticabile fondatore del Movimento di Cooperazione Educativa, che propose una Mostra di libri (allora ubicata nel palazzo di Be Enzo in piazza Maggiore) esclusivamente dedicata ai ragazzi quando di questa categoria quasi nessuno si occupava, soprattutto per quanto riguarda i libri. Non c'era, allora, una sede dove i ragazzi potessero venire a contatto diretto con i libri: l'Italia è l'unico Paese dell'Europa di Maastricht che non ha mai istituzionahzzato le Biblioteche scolastiche, e le Biblioteche di Pubblica Lettura vennero istituite solo nel 1972 (il settore ragazzi prese consistenza a partire dagh anni 80), L'iniziativa di Bruno Ciari si trasformò ben presto in una Fiera professionale, destinata al rapporto fra editori di tutti i Paesi, ma le dimensioni produttive erano allora molto diverse: sino all'inizio degh anni 80 in Itaha venivano pubblicati poco più di quattrocento novità all'anno per bambini e ragazzi, oggi siamo arrivati a circa tremila. La Fiera di Bologna divenne il centro mondiale dello sviluppo del libro di varia per ragazzi, dopo un tentativo senza successo di allargare gii spazi agli Editori italiani di hbri scolastici. Si trovò così a rappresentare due aspetti complementari ma diversi fra loro: per gli Editori intemazionah è sempre il principale appuntamento per lo scambio dei diritti ed anche per la creazione di comuni nuovi progetti; per gli editori italiani - grandi, medi, piccoh - ha costituito un peso importante per la promozione della propria produzione non solo nei confronti degh editori stranieri ma anche per bibliotecari e insegnanti. «La convivenza di questi obiettivi diversi - dichiara Elena Pasoh, segretario generale della Fiera - è diventata notevolmente difficile nel corso di questi ultimi anni. Da un lato gh editori stranieri trovavano frustrante dover essere in sostanza "scostanti" con questo pubblico itahano perché troppo impegnati nell'attività di copyright; dall'altro noi stessi organizzatori soffrivamo l'impossibilità di offrire appieno i contenuti della nostra manifestazione a chi nel nostro paese deve invece fare tanto per la diffusione della lettura. Per questo abbiamo pensato fosse divenuto indispensabile creare Docet, un appuntamento in cui gh insegnanti e i bibliotecari fossero davvero i benvenuti, una fiera che fesse davvero pensata e costruita per loro. Dopo le prime tituban ze, gh editori itahani hanno sostenuto la nostra idea, presentandosi, pur con gh sforzi organizzativi ed economici immaginabili, al doppio appuntamento con programmi diversificati ed adeguati ai pubbhci diversi». Non tutti gh editori itahani sono d'accordo. Secondo Guido Orsi, direttore della Jaca Book, ci troviamo di fronte a due pari problemi: «i costi di gestione, perché l'editore deve sostenere la spesa di due distinti stand (prezzo degli spazi e oneri di personale diversificato) e l'impossibilità per chi visita sole Docet di avere un panorama intemazionale dell'Editoria, senza possibilità di raffrontare la produzione itahana con quella straniera». Ribatte Elena Pasoh: «Oggi alla sua terza edizione Docet è una vetrina eccezionale: da un lato tutta l'editoria itahana schie¬ rata con le novità, glT autori, le iniziative per la scuola; dall'altre \ una biblioteca intemazionale con 1300 titoh freschi di stampa di tutti il paesi del mondo ed ' una mostra storica di tutti i libri premiati dalla Fiera del Libro per Ragazzi dal 1966 ad oggi. In concrete abbiamo creato delle sinergie fra le due fiere, portando in Docet tutti i contenuti professionalmente importanti per gli insegnanti ed i bibliotecari in un contesto appropriate alle loro esigenze.» Quindi il cambiamento di fisionomia con quest'anno si è ormai definitivamente stabilizzato: non c'è dubbio che a fronte di una possibile efficiente organizzazione che favorisce gh editori stranieri (di tutti?) la Fiera ha perse un pese culturale che per decenni ha consentito al visitatore di qualsiasi categoria un quadre complessive forse superficiale ma certamente più complesso. Bologna resta comunque un momento annuale insostituibile e senza paragoni nonostante vari tentativi di imitazione, arrivati quando l'espansione dell'editoria per ragazzi aveva già raggiunto un livello un tempo impensabile. E' proprio queste incremento produttivo che lascia perplessi: si inseguone gh eventi (per tutti, l'esempio di Harry Potter), si rincorrono le mode (vedi la fantasy che imita se stessa), si producono libri per la prima infanzia (unico settore in espansione) con mediocri livelli qualitativi di testi e illustrazioni. L'editoria per ragazzi non è in grado di differenziarsi da quella degh adulti che non è certe un esempio di qualità e di selezione produttiva. Invece bambini e ragazzi (lo ricordiamo per i 25 anni della morte di Gianni Rodali e neD'anno della morte di Pinin Carpi) meriterebbero un maggiore rispetto. Un bilancio della rassegna che si chiude a Bologna: l'editoria internazionale sempre più riservata agli addetti ai lavori; quella italiana, a Docet, sempre più rivolta al mondo della scuola a, no a rassegna Bologna: azionale rvata vori; Docet, ta scuola a che ata e od i cielaue rata con le novità, glT autori, le iniziative per la scuola; dall'altre \ una biblioteca intemazionale con 1300 titoh freschi di stampa di tutti il paesi del mondo ed ' una zaziostranpersedecere didre cle maBomome senri tenti quria peto unbile. to prsi: situttisi rinfanta Analisi, tendenze e bilanci della letteratura per ragazzi nei nuovi numeri di tre fra le riviste più autorevoli, presenti in Fiera. «Andersen» prosegue il dibattito (molto critico) avviato da Walter Fochesato; la Biblioteca De Amicis di Genova, per la prima volta a Docet, dedica il suo «LG Argomenti» a Jules Verne e allega gli indici dell'ultimo decennio; LiBeR pubblica l'annuale rapporto, con un sondaggio sulle preferenze di lettura in 250 biblioteche e 125 librerie e un percorso di "memoria" sulla Resistenza. Al suo stand si potrà inoltre firmare per il manifesto contro l'esclusione della letteratura per l'infanzia dalla scuola primaria. L'immagine a fianco è di Bhajju Shyam, tratta da «Il libro della giungla a Londra»(Adelphi).

Persone citate: Andersen, Bruno Ciari, Guido Orsi, Harry Potter, Jules Verne, Pinin Carpi, Ragazzi, Roberto Denti, Walter Fochesato

Luoghi citati: Bologna, Europa, Genova, Italia, Londra