Per tre grandi nomi dell'editoria in arrivo nuovi capitani
Per tre grandi nomi dell'editoria in arrivo nuovi capitani Per tre grandi nomi dell'editoria in arrivo nuovi capitani RIZZOLI, Bollati Boringhieri, Einaudi: novità, variamente significative, nell'assetto intemo di questi tre grandi nomi dell'editoria italiana. Assetto intemo che, anche qai variamente, influenzerà i rispettivi prodotti. Di massimo interesse quindi per chi leggerà. Colao ama Cremisi Di nome fa Teresa, un ventennio da Garzanti, dall'89 direttore editoriale-braccio destro di Antoine Gallimard a Parigi. Ora fresca di nomina a presidente e direttore editoriale della Flammarion, alias Rizzoli e da quest'ultima cooptata nel consiglio d'amministrazione con il compito di definire la strategia delle case editrici italiane del gruppo Rcs e rilanciarlo sul piano intemazionale. Ovvio il gradi¬ mento dell'ad RcsLihri Giulio Lattanzi, anche se pare proprio sia stato l'ad di Rcs Media Group, ex capo Vodafone, a strapparla al quasi disperato Gallimard, Disperazione che Colao non sembra aver mostrato, pochi mesi fa, alla partenza (o fuga verso Fandango) di Rosaria Carpinelli. Cataluccio da Bollati. L'autore dell'Immaturità, coinvolgente saggio einaudiano sulla «malattia del nostro tempo», lo studioso e traduttore della grande letteratura dell'Europa dell'Est, ha lasciato la direzione editoriale della Bruno Mondadori (anche qui disperati?) per assumere quella della Bollati Boringhieri, dopo la scomparsa di Alfredo Salsano. Impegno non da poco nella casa che fu di Giulio Bollati, dove il catalogo di oltre 1200 titoli rappresenta al meglio nel panorama italiano di quel progetto d'incontro tra scienza e umanesimo che proprio Giulio riteneva essenziale per la «civiltà» del terzo millennio. Linea che Francesco Cataluccio non smentirà, dimostrandosi, per ora attraverso pochi cenni, ben saldo su alcuni punti del suo futuro: ((Mantenere lo standard alto della Bollati, la sua "anima" scientifica. Ma dare spazio anche alla saggistica "di servizio": accanto ai libri di idee (entro il 2005 il nuovo Schiffrin II controllo delìuparola, ndr), libri di approfondimento-studio per il lettore». Fondamentale l'antropologia «strumento indispensabile per capire il mondo globale in cui si vive». Potenziamento del filone di libri fotografici (intanto, in uscita, la Storia fotogra¬ fica déllaprigionia dei militari italiani in Germania di Adolfo Mignemi) accanto dia scommessa della narrativa «non un ghetto, soprattutto andando a scovare incroci». Anche questa una strada già aperta, un esempio per tutti i piccoli grandi libri di Pintor. ..«un ramoscello di letteratura tra la saggistica». E l'Einaudi prende (e lascia). Chi prende: Andrea Romano, non ancora quarantenne, storico, ex direttore della «Fondazione Italiani Europei» (creatura dalemiana) diventa editor per la saggistica storica e attualità (le Vele, gli Struzzi, la collana «Einaudi Storia» al debutto). Che cosa «lascia»: il saggio di Alberto Cavaglion, einaudiano di lungo corso. Annunciato contemporaneamente dallo Struzzo e dall'Ancora del Mediterraneo. Dall'editore torinese con il titolo, La Resistenza per chi non sa la storia dì ieri e fotocopertina nei nuovi Einaudi Tascabili, che l'avrebbe fatto uscire per i 60 anni dal 25 aprile; ma, già arrivato alla seconda bozza, fermato dopo una serie di editing che ne aveva prosciugato il numero di pagine. Dall'editore napoletano che lo manda invece in libreria: il 19 aprile, con titolo originale La resistenza spiegata a mìa figlia e testo interamente reintegrato. Dopo la pubblicazione, martedì nelle pagine Teresa Cremisi n della Cultura de La Stampa, accompagnati da un'ampia e chiarissima presentazione, di due dei capitoli centrali del libro, «cassati» in via Biancamano, no comment dell'Einaudi che aveva comunque subito respinto ogni ipotesi di censura, respinta anche dall'autore che ha aggiunto per noi poche parole. Per sottolineare come l'editing einaudiano avesse addirittura rivoluzionato il percorso del suo lavoro sopprimendone persino la parte iniziale, quel «Cara Elisa», appunto la lettera alla figlia, anche una chiave di lettura dell'opera il cui corpo centrale è comunque di sicuro interesse storico. «"Cara Elisa" è la parte più personale, cui naturalmente tenevo e tengo molto. Anche perchè mia figlia ed io siamo nati lo stesso giorno, la vigilia del 25 aprile. Un particolare significativo per me» spiega Cavaglion facendoci desumere che non di conflitto ideologico si sia trattato quanto forse di una forma stilistica non gradita. Ma l'editore non poteva accorgersene per tempo? O «oportet ut scendala eveniant»? Teresa Cremisi rilancerà le Case del gruppo Rcs, Cataluccio assume la direzione editoriale di Bollati Boringhieri dopo la scomparsa di Salsano, Andrea Romano editor per la saggistica storica e attualità Einaudi Teresa Cremisi neo amministratore RCS
Luoghi citati: Europa Dell'est, Germania, Parigi
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