La Procura: ci impediscono di indagare

La Procura: ci impediscono di indagare ERMINIO AMELIO, UNO DEI TRE MAGISTRATI DEL POOL ANTITERRORISMO La Procura: ci impediscono di indagare intervista ROMA LE ricostruzioni pressoché coincidenti sulla dinamica dell'incidente fornite da due testimoni diretti, l'ex maggiore del Ros collaboratore del dottor Cahpari e la giornalista de "il manifesto". Giuliana Sgrena, sostengono che tra i segnah di avvertimento e le raffiche di proiettili che hanno raggiunto l'auto c'è um continuità temporale». Erminio Amelio è uno dei tre magistrati del pool antiterrorismo della Procura di Roma che indagano sulla morte del dirigente del Sismi, Nicola Cahpari. Naturalmente Amelio non vuo e entrare nel merito delle «illazioni», delle anticipazioni stampa sulle «verità» (pohtiche) raggiunte o megho al centro dello stallo dei lavori della commissione mista italo-americana. Però è evidente che questa ricostruzione è opposta a quella americana sui due «avvertimenti» lanciati dal posto di blocco e non «raccolti» dall'auto itahana. «A noi preme aggiunge Amelio - essere messi nella condizione di poter andare avanti con le nostre indaigini, oggi bloccate perché non sono state ancora evase le nostre due rogatorie». Dottor Amelio, dal vostro punto di vista sarebbe utile avere la possibilità di sentire l'altra campana, i militari americani che aprirono il fuoco quella sera? «Il giorno dopo la morte del dottor Cahpari, attivammo la prima rogatoria per chiedere l'elenco dei nominativi dei militari americani presenti quella sera al posto di blocco. Ancora aspettiamo una risposta. E' chiaro che la loro testimonianza sarebbe molto utile». Come decisiva sarebbe la perizia balistica sull'auto nella quale viaggiavano Cahpari, il suo collaboratore e l'ostaggio liberato.... «Proprio per non creare problemi burocratici e amministrativi, è stato deciso di acquisire l'auto che era stata affittata ah'aeroporto di Baghdad da Cahpari. Parcheggiata all'interno della base militare americana, nei pressi dell'aeroporto, come è noto non è stata ancora messa a disposizione dei nostri ufficiah di polizia giudiziaria che dovevano periziarla». Dottor Amelio ci aiuti a capire l'importanza della perìzia, ai fini della vostra indagine. Cosa si riesce a ricostruire? «Intanto, quanti sono i fori, ovvero quanti colpi hanno attinto l'auto, hanno colpito il veicolo. A questi vanno poi aggiunti i proiettili che hanno frantumato i finestrini)). Una volta documentato questo, cosa cambia ai fini della ricostruzione della verità? «Se, teoricamente, si trovasse conferma che alcuni proiettili hanno centrato il vano motore, si potrebbe stabilire se l'auto si fermò perché il motore andò fuori uso o, invece, se fu una decisione deh autista. L'esame poi dei fori dei proiettili, una volta stabilita l'arma - o le armi naturalmente - dalla quale partirono, il loro diametro sulla lamiera della macchina potrebbe consentire di stabilire effettivamente a quale distanza furono esplosi i colpi e da che direzione partirono». L'auto, si è impegnato il presidente della commissione mista, il generale Vangjel, sarà a vostra disposizione al termine dei lavori della commissione. «Possiamo solo augurarci che la genuinità del reperto non sia stata compromessa dahe attività di indagini della commissione mista e che alcune di queste non siano state di natura irripetibile, il che pregiudicherebbe a noi un esame successivo». [g.ru.J Il giudice Erminio Amelio

Persone citate: Amelio, Erminio Amelio, Giuliana Sgrena, Nicola Cahpari, Vangjel

Luoghi citati: Baghdad, Cahpari, Roma