STASERA DIMENTICATE L'ODIO

STASERA DIMENTICATE L'ODIO STASERA DIMENTICATE L'ODIO Andrea Lorentini* PREMETTO che non sono tifoso della Juventus. Il mio cuore batte per l'Arezzo, la squadra della mia città. Mi lega però a voi il triste ricordo della tragedia dell'Heysel, la pagina più brutta nella gloriosa storia del club che tanto amate. A Bruxelles ho perso per sempre mio padre, schiacciato come altri trentotto innocenti dalla furia assassina degli hooligans. Anche lui, come voi, amava i colori bianconeri. Da quando il destino ha messo di nuovo di fronte Juventus e Liverpool, curiosando nei vostri siti Internet ho fatto la malaugurata scoperta che nell'animo di alcuni di voi cova il sentimento di vendetta nei confronti dei supporter inglesi. Se così fosse, a quale scopo? Un gesto del genere avrebbe soltanto il senso di mettervi alla stessa stregua di quegli hooligans autori di un'autentica barbarie. Non lo vorrebbero né mio padre né gli altri che, con lui, non tornarono più. Non lo vogliono i loro familiari. Ho vissuto sulla mia pelle le terribili conseguenze che la violenza può provocare, So che cosa significa. Questa sera lasciate da parte l'odio e tutto il resto. L'unica cosa che dovete fare è incitare e sostenere la vostra squadra con la passione di sempre. Sarà il modo migliore per ricordare chi ha pagato con la vita la sua fede calcistica. Mio nonno, Otello Lorentini, è stato il presidente dell'Associazione delle famiglie delle vittime e ha combattuto una strenua battaglia per avere giustizia, ottenendola. Ha fondato il comitato permanente contro la violenza nello sport. La mia famiglia da venti anni lotta per estirpare questo cancro. Una partita di pallone va vissuta come un momento di gioia, aggregazione sociale e scambio culturale. Il calcio deve unire, non dividere. Vi chiedo, dunque: stasera fate un passo avanti e mostrate voi per primi al mondo che tragedie come quella dell'Heysel non dovranno ripetersi mai più, che la lezione è davvero servita, perché il calcio è vita. Domani, leggendo i giornali e guardando la televisione, ci sentiremmo tutti un po' migliori scoprendo che Juventus-Iiverpool, come la sfida d'andata disputatasi in un clima di straordinaria amicizia, è stata quello che doveva essere: una semplice, grande, partita. Andrea Lorentini, 22 anni, èfiglio di Roberto, che perse la vita il 29 maggio 1985 all'Heysel

Persone citate: Andrea Lorentini, Otello Lorentini

Luoghi citati: Bruxelles, Liverpool