L'America diversifica nelle blue-chip italiane

L'America diversifica nelle blue-chip italiane FORTE INTERESSE PER 20 SOCIETÀ DELL'S&P/MIB IN PASSERELLA A NEW YORK L'America diversifica nelle blue-chip italiane Spiccano Unicredit, Finmeccanica, Eni, Fiat, Enel, Mediaset e Pirelli Gli investitori locali, convinti che il dollaro resterà basso o regredirà, puntano a guadagnare con il cambio. Spazio anche ai titoli minori Glauco Maggi NEW YORK Il marketing paga, dicono a Borsa Italiana, e così ci riproviamo. Venti società tra le maggiori per capitalizzazione presenti nell'indice S&P/Mib (Unicredit, Italcementi, Finmeccanica, Eni, Banco popolare Verona Novara, Banca Monte dei Paschi, Banca Fideuram, Mediolanum. Fiat, Autogrill, Enel, Fastweb, Bulgari, Ras, Banche popolari unite, Rcs Media Group, Mondadori, Seat Pagine Gialle, Mediaset, Pirelli S- 0 sfilano in questi giorni rappresentate dai loro numeri uno o dai direttori finanziari davanti a una platea di investitori statunitensi, in un salone di un hotel di Midtown. L'anno scorso l'amministratore delegato della Borsa, Massimo Capuano, venne in America in marzo, quando la scena intemazionale era ancora dominata dallo scandalo Parmalat, a presentare una decina di titoli del segmento Star. Poi, in ottobre, organizzò un road show a Tokyo di un secondo gruppo di blue chip italiane. «Le presentazioni delle imprese alla platea degli investitori istituzionali e i contatti diretti tra analisti e direttori finanziari hanno sicuramente contribuito alla performance del settore Star nel corso del 2004, -t-19% contro il -l-1507o deUo S&P/Mib», ha detto Capuano. «Secondo nostre rilevazioni, aumenti dei volumi di scambio sui titoli italiani si sono verificati pure dopo il tour giapponese». Di qui il bis newyorkese. «Il mercato italiano è uno tra i più aperti agli investimenti esteri: il 500Zo degli scambi della Borsa di Milano è ad opera di operatori esteri», ha detto Giandomenico Magliano, direttore generale per gli Affari economici del ministero degli Esteri nel discorso di apertura. Il ministero ha sponsorizzato l'iniziativa, e lo stesso ministro Fini ha partecipato in serata alla cena ufficiale con la comunità finanziaria confermando l'impegno del governo a sostenere le imprese nazionali sulle piazze estere. L'attenzione degli investitori americani, lo dimostrano le cifre crescenti sulle sottoscrizioni di fondi comuni intemazionali, è aumentata recentemente in parahelo con il rafforzamento dell'euro sul dollaro: le previsioni di molti economisti sulla persistenza della crisi del dollaro, infatti, inducono a diversificare maggiormente sui titoh in valuta estera nella convinzione di poter incassare anche un beneficio valutario. Non è un caso, quindi, che 25 money manager Usa iscritti agli incontri lavorino per gh hedge fund, più inclini a un approccio speculativo, su un totale di una settantina: gh altri 45 sono invece di fondi comuni, fondi pensione e altre istituzioni più interessate ad impieghi strategici. Oltre alle presentazioni in forma assembleare, che hanno visto la partecipazione di un pubblico variabile dai 15-20 ai 60-70 operatori a seconda delle società, sono stati prenotati dagh analisti circa 200 colloqui individuah a porte chiuse con il management: è quest'ultima la forma di contatti preferita da chi ha serie intenzioni di capire il business e gh indirizzi delle società per valutare l'occasione d'investimento. I tre giorni della Convention si concludono domani con la presentazione di un'altra quindicina di titoh meno conosciuti dalla comunità finanziaria statunitense (Buzzi, Amplifon, Pirelli Real Estate, Sogefi, Zignago, Erg, Aedes, Hera, Recordati, Campali, Esprinet, Dmt, Sochoterm, Mariella Burani F.G.,Sorin Group). L'appuntamento newyorkese prepara il terreno per quando sarà Borsa spa a presentare se stessa come matricola? E' stato chiesto anche questo a Capuano ai margini dei lavori, ma i tempi per la quotazione sono ancora incerti. «Serve prima l'autorizzazione, poi il via libera dei nostri azionisti e il processo di quotazione vero e proprio. Si tratta di tre passi indispensabili, dipende dal Ddl Risparmio», si è limitato a rispondere. Quanto alle nuove società che si quoteranno entro dicembre 2005 dovrebbero almeno bissare la decina di new entry del 2004. «Sono numeri che ci fanno ipotizzare flussi interessanti, anche se si tratta di numeri molto modesti. Il mercato potrebbe dare di più orientandosi verso modelli che dovrebbero rappresentare il tessuto industriale italiano», ha detto Capuano. Un trader di Borsa al lavoro a Wall Street

Luoghi citati: America, Milano, New York, Novara, Tokyo, Usa, Verona, Zignago