MOBILI&DESIGN per lui e lei purché single di Sara Ricotta Voza

MOBILI&DESIGN per lui e lei purché single ALLA FIERA DI MILANO IN TRE STRUTTURE LE NUOVE TENDENZE PER L'ARREDAMENTO MOBILI&DESIGN per lui e lei purché single Sara Ricotta Voza MILANO Com'era kitsch la coUezione di farfalle. Oggi il maschio single metropolitano attira la sua preda in casa con l'ultima sedia in plastica del designer di tendenza, la lampada che fa del salotto un set cinematografico, la doccia di vapore, la palestra-boiserie, il servizio tavola che riproduce lo skykbne di Istanbul, la megacasse che garantiscono un'acustica da auditorium. E una volta in camera da letto, apre con orgoglio il suo armadio accessoriato con più televisori. Così ognuno può vedere il reality che vuole senza perdersi il dibattito politico e gli aggiornamenti sui tiggì. L'uomo si è raffinato e la sua tana trasformata in una specie di museo del design. E lai non è da meno, a casa propria ha solo pezzi dei suoi designer preferiti. A questa lei e a questo lui, single puri o di ritomo, esteti ironici che amano circondarsi di oggetti belli e che soprattutto se li possono permettere, sembrano dedicate le cose più «avanti» del salone intemazionale del Mobile che domani apre a Milano (fino al 18). Quarantaquattresima adizione, ultima neba vecchia Fiera di città: il prossimo anno, tutti sotto la Vela di Massimbiano Fuksas nel nuovo polo fieristico di Pero-Rho. Single protagonisti, si dicava, o almeno così sembra. Solo loro si possono permettere di investire in un servizio di bicchieri da sei in cristallo nero Baccarat firmato Philippe Starck (un bicchiere riesce alla perfezione, gli altri si prendono così come vengono). Solo loro possono fare un pensierino sulle megavasche (o minipiscine) casalinghe o sube docce di vapore (Pharo). La pubblicità di Poltrona Frau recita: «Sob, in ottima compagnia», e un'azienda che fa letti e armadi (Estai) chiamerà un noto single, Chiambretti, perché spieghi ai designar che cosa vuole in camera da letto: è lui a suggerire l'idea dell'armadio pieno di televisori. Single dunque, e soprattutto uomini, che la casa ora la vivono, l'arredano, e in casa ricevono. Un marchio francese (Geneviève Lethu) ha creato una linea tavola «maschile» e un altro (Hermelin) ha reinventato il vecchio calcetto da bar in versione super chic: in radica e legno decorato. Individualisti nel privato, questi uomini al lavoro producono soltanto «in team». Ecco quindi il tavolo Quarantametriquadri (il nome indica la superficie), che rimpiazza la triste e poco creativa scrivania ad è dedicato a brainstorming di squadra. Dopo casa e ufficio manca solo la palestra. Anche qui il design ha dato una risistemata, entrando pure nell'ambiente rude e maschile per eccellenza, quello un po' antiestetico della pesistica. Technogym ha nascosto tutto dietro un'elegante boiserie che in realtà è una parete superattrezzata. Si chiama Kinesis e presto avrà anche una versione casalinga. È un salone da vedere per puro spirito di curiosità, non tutti possono premettersi tutto ma che importa. Questa non è una fiera per comprare, è il posto in Italia dove più e meglio ci si può fare un'idea di dove vanno i gusti, le tendenze, i famigerati «stili divita» che poi entrano anche in casa nostra senza che nemmeno ci accorgiamo. E le star del momento, veri maitre a pensar, sono guarda caso uomini. A parte la spagnola Patricia Urquiola, a Milano tutti sperano di incontrare i due fratelli bretoni Ronan S- Erwan Bouroubec, il francese Jean Marie Massaud, l'olandese Marcel Wanders, il turco Karim Rashid, il giapponese Naoto Fukasawa. Concretamenete, che tendenze detteranno? Lo scorso anno avevano celebrato la fine del minimalismo e il ritomo del decoro, oggi danno un taglio alle esagerazioni. E ridanno nobiltà alla vituperata plastica, che viene omaggiata con una mostra al Museo della Scienza a della Tecnica, un'altra alla Triennale e, ovviamente, prodotti nuovi-nuovi: tipo i 17 oggetti di Karteb, quelli di Driade, la sedia di Ross Lovegrove per Moroso, la Bella Rifatta (ovviamente riciclata) di Sawaya e Moroni. Ci sono anche cose eccentriche: passatoie in madreperla, cristalli Swarovski sui lampadari e, meno scontati, su candidi sofà (Cyrus Company), e poi i già citati cristralli neri di Starck. Si chiama Salone ma in realtà i Saloni sono tanti. Già solo quelli ufficiali in Fiera sono tra: il Salone vero e proprio (grande spazio ai settori bagno e tessile), Euroluce, il salone Satelbte dedi¬ cato ai giovani designer. Poi ci sono le grandi mostre (Entrez lentement; Openair Design), i concorsi, i 370 eventi fuori salone organizzati dalla rivista Interni e quelli del contro-salone dei giovani alternativi di Estemi. Quest'anno all'Hangar Bicocca c'è anche il Salon des Réfusés, che mette in mostra i progetti e le storie dei progetti rifiutati dalle aziende. Ma, diciamolo, c'è un sacco di gente che aspetta il Salone solo per le feste. La più lunga sarà una notte bianca allo stadio (Inter e Milan han detto sì), la più giovane l'apertura del Fiat Café della Triennale. Ma in ogni angolo, ogni zona (Zona Tortona è ormai un marchio di eventi), ogni cortile c'è almeno un cocktail e un assaggio di finger food. E sono tutti piuttosto democratici. Gli imbucamenti sono ampiamenti tollerati. Oggi il maschio solo e metropolitano attira la sua preda tra le mura domestiche con l'ultima sedia in plastica d'autore e un salotto che sembra un set cinematografico Si beve in bicchieri L'ispirazione? La danno di cristallo nero Baccarat gli uomini solitari e vip firmati Philippe Starck Di Chiambretti l'idea E si fa il bagno in vasche di diverse televisioni che sembrano piscine sulle ante dell'armadio SALONE DEL MOBILE E DEL COMPLEMENTO D'ARREDO 1S1.0S3 1630 208 metri quadri di superficie espositori esteri di cui FIAT CAFEV II Salone invade la città ma qualcosa resta, la Triennale diventerà uno dei più bei ritrovi all'aperto. Settimane fa è stata inaugurata la nuova biblioteca progettata da De Lucchi, mercoledì inaugura il nuovo giardino dì megasculture di designer famosissimi (donato dalla Rivista Interni alla città) e giovedì c'è il vernissage del nuovo Fiat Café la Triennale. Molto più che un bar all'aperto: una struttura in legno e vetro da cui godersi il verde e l'atmosfera colta che avvolge questi spazi. Al Fiat Café si scende dal palazzo dell'Arte attraverso uno scalone in legno, nuovo pure quello. Qui saranno ospitati eventi e incontri fino a tarda sera. Si chiude alle 23,30. LUCE HI-TECH. La casa che verrà si vede a Euroluce dedicato all'illuminotecnica, dove sì scatena la parte tecnologica e futuristica del design. Qui dici luce e vuoi dire led, fibre ottiche, luci laser. Vale la pena vedere le ormai famose lampade dì Muvìs, marchio nato dall'idea geniale dì due giovani torinesi. La loro è già una success story; in una pizzeria di Tonno scarabcrchìano su un tovagliolo l'idea dì una lampada che porta in casa i giochi dì luce delie scenografie cinematografiche. Grazie a un mìcrochip e un telecomando regola più di cento luci nello stesso ambiente. Tre modelli, disegnati da Giorgetto Giugiaro e Massimiliano Zoggia. Nella foto la lampada Scudetto dì Giugiaro. r" LA MODA La moda e presente al Salone del mobile. Fendi espone sei divani eTrussardì la sua O'Chair, ispirata ai volanti sportivi in dieci colori compreso il rosso corsa. Armam Casa crea oggetti, mobili, tessile prezioso con motivi art Déco. Max Mara associa Sportmax, a una delle star designer di questo salone: il turco Karim Rashid, i cui Turkishscapes (servizi da tavola con lo skyline di Istanbul) sono nello store della griffe in via Spiga. Krizia ospita il re della luce Ingo Maurer in via Manin. Dolce S Gabbana ospitano i lampadari di Barovier S Toso, Valentino installazioni di Patricia Urquiola Malo, Mìssoni, Borbonese e Agatha Ruiz de la Prada presentano le loro linee casa. LE LOCATION. Le location meriterebbero un discorso a parte. Il Gruppo Poltrona Frau ha riqualificato l'ex Palazzo delle Poste dì Milano, 4 mila metri quadri che da stasera ospitano tutte le novità del Gruppo. Qui si vedranno ambientazioni tagliate sulla «personalità» di ciascun marchio. Atmosfere alla Dan Flavin per Cappellini, l'emporio di Gebrùder Thonet Vienna. ì nuovi Multipli di Gufram. Interni worldwide, invece, per la vocazione internazionale dì Poltrona Frau, con sedici allestimenti pensati per citta del mondo, da Miami a New York, Londra o Istanbul. Fra le novità, un classico rivisitato da Jean-Marie Massaud: il dondolo Don'Do con struttura in faggio e rivestimento in pelle (nella foto grande). E il patron del Gruppo, Luca Corderò Di Montezemolo, giovedì riceverà una laurea honoris causa al Politecnico. In Disegno industriale, qa va sans dire.