In fila con ì monegaschi in lacrime

In fila con ì monegaschi in lacrime LA CAMERA ARDENTE ALLESTITA NELLA ROCCA DECORATA DI DRAPPI FUNEBRI In fila con ì monegaschi in lacrime Il principe riposa vestito nell'alta uniforme che più amava Non ci sono, come di solito, turisti che fanno fotografie e mangiano panini, da ieri vengono tenuti a distanza Andrea Munari MONTECARLO E' la domenica triste del Principato, nuvolosa e ventosa. Ai piedi della Rocca inizia alle 13 il pellegrinaggio per rendere un ultimo omaggio personale al Principe Ranieri IU. La camera ardente è allestita nella Cappella Palatina di Palazzo. Per arrivarci bisogna essere di nazionalità monegasca oppure residenti. Passiamo il primo controllo, si può andare solo a piedi da via Comte-Felix-Gastaldi dove c'è la piazza del Comune, oppure dalla Rampa Major in Place d'Armes. Scegliamo quest'ultima, che porta alle antiche mura che cingono la Rocca e dove Honoré I, Signore di Monaco tra il 1522 ed ili 581, fece costruire una delle porte d'accesso. La rampa conduce direttamente sulla piazza di Palazzo. Da un lato c'è il posto di soccorso della Croce Rossa monegasca, dall'altro una postazione per telecamere e fotografi. Gli agenti di polizia sorvegliano il flusso di gente che lentamente si avvia tra le transenne rosse e bianche, verso l'entrata di Palazzo. C'è silenzio e non ci sono, come m ii ; ;; ira \m uni; .. . m ...lini: ^aiimj è m* iiil z I monegaschi in fila davanti alla camera ardente allestita nel Palazzo Grimaldi avviene solitamente, i gruppi di turisti intenti a fare fotografie e mangiare panini. Da oggi sono tenuti a distanza. La porta d'ingresso è ornata da drappeggi color blu notte, al centro campeggia il monogramma nero con le due «R» e la corona dei Sovrano scomparso. Una volta varcata la soglia ci troviamo nel Cortile d'Onore. Restano ancora una trentina di metri e sono carichi di ricordi. Qui Ranieri III ha voluto fastose serate di gala e concerti esclusivi, ha ricevuto personalità e amici. A sinistra la grande scahnata conduce agli appartamenti privati. Gli ultimi metri, poi l'ingresso della Cappella Palatina, anch'essa listata a lutto con i drappeggi ed il monogramma di Sua Altezza Serenissima. Tutto è ancora più silenzioso. Ci sono i Carabinieri del Principe, corpo scelto al servizio del sovrano. E' il nostro turno, entriamo. C'è una grande coppa con l'acqua benedetta su un tavolino a destra. Il Sovrano riposa in una bara rivestita internamente da velluto color crema. Gli rendiamo omaggio guardandolo, cercando di capire se su quel volto segnato dagli anni, dall'esperienza di vita, dalle gioie e anche dai dolori del passato, la sofferenza degli ultimi giorni gli abbia concesso qualche frammento di serenità. I capelli pettinati all'indietro, con le luci così tenui hanno riflessi argentati. E' vestito con l'Alta Uniforme di cui andava orgoglioso e indossava nelle grandi occasioni, piena zeppa di decorazioni, di Gran Croci, quella dell'Ordine della Legione d'Onore, poi di Guerra Francese, di Combattente Volontario 1939-1945 e altri. Pochi secondi di raccoglimento, il tempo di una breve preghiera. Con lui ci sono cinque Carabinieri, due per lato e uno dietro. Gli stanno vicino, immobili, per questi ultimi giorni. Candele e grandi ceri ornano la veglia funebre. Tutt'intomo immagini ed oggetti che evocano la grandezza e l'amore di Dio, per Ranieri III un fondamento di vita imprescindibile, come per tutta la dinastia Grimaldi. Nella Cappella Palatina non vi sono eccessi, tutto è misurato e forse è anche questo che eleva ulteriormente e ancora una volta, la figura di un Sovrano che ha davvero lasciato il segno, come in mattinata il figlio Alberto II aveva detto registrando il messaggio televisivo mandato in onda nel pomeriggio. Lasciamo il principe defunto nella penombra della camera ardente, mentre il suo popolo, lentamente, lo viene a ringraziare. «Ha cambiato la nostra vita» sussurra in lacrime una signora. L'ultima tappa prima di lasciare gli intemi di Palazzo sono i registri delle visite con accanto i canestri per riporre messaggi personali. Fuori adesso piove e tira vento forte. La Rocca piange il Sovrano che non c'è più.

Persone citate: Alberto Ii, Andrea Munari, Gastaldi, Grimaldi, La Rocca, Ranieri Iu, Rocca

Luoghi citati: Guerra Francese, Monaco, Montecarlo